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Spaghetti con pesto di carciofi

Da Melagranata

Spaghetti con pesto (crudo) di carciofi.

 

Spaghetti con pesto di carciofi

 

Antonio lo si aspettava quasi quanto l’omino dei krapfen, le estati calde e odorose di olio di vaselina, la sabbia tra le dita dei piedi, nei sandali di tela, le briciole zuccherine sulle labbra. Ma Antonio arrivava in inverno e spariva all’inizio della primavera, la maglia a righe e i baffi neri, la voce inaspettatamente dolce e delicata, per quell’omone  alto e grosso. Suonava alla porta, scampanellando due volte e rideva, nell’ombra fredda del pianerottolo. Caricava in spalla le cassette di legno, incurante di schegge e spine, e percorreva a grandi passi tutto il lungo corridoio, fino alla cucina: posava i suoi tesori sul lavello grigio, di marmo antico e corroso dal tempo, poi restava lì, imbarazzato e gentile, mentre mamma contava gli spiccioli e i fogli grandi, tirando appena un codino di mia sorella piccola, che lo guardava da sotto in sù, col suo buffo musino cinese.  Hai portato i miei cacioffi? faceva lei imperiosa Sono i miei carciofi, Ninin la burlava lui, io li faccio crescere e guarda loro quante spine che mi lasciano, vedi? e mostrava le mani scure, costellate di tagli e spine nere. Sono miei, vero mamma? la voce incrinata dal timore e dal pianto. Mamma la sgridava con lo sguardo, accompagnando l’Antonio alla porta, se la tirava dietro la gonna, che la piccola afferrava nascondendoci il viso per sfuggire alle smorfie buffe dell’omone coi baffi, che la faceva ridere e le portava i carciofi. Poi correva, appena richiusa la porta, in cucina, per appendersi all’alto lavello, dondolare i piedini rinchiusi nelle rosse pantofole, chiedendo  me ne dai uno per merenda, mamma, eh, possiamo mamma far merenda coi caccioffi?

Da piccole, lo giuro, facevamo a volte merenda con i carciofi, tanto li amavamo. La mamma li preparava di continuo, da dicembre a maggio, in ogni modo: in padella con le patate, con il pesce, la carne, l’agnello, nel sugo per la pasta, in risotti e minestre… poi crudi pucciati nell’olio e aceto, che oggi si dice in pinzimonio, ma allora dicevamo così. E così li amavamo di più e ancora li preferiamo così, anche se non è più l’Antonio a portarceli da Albenga, non hanno lo stesso profumo intenso e non lasciano più, chissà perché, quelle bellissime tracce nere su labbra e denti, che sfoggiavamo minacciose, aggredendo nostro padre con baci di banditi.

Spaghetti di Gragnano con pesto di carciofi

 

spaghetti di Gragnano, 400g
carciofi, 4
pinoli, una manciata
aglio, uno spicchio
olio evo, circa 2oog
parmigiano reggiano grattugiato, tre cucchiaiate
sale, pepe
origano fresco o maggiorana

Fate cuocere gli spaghetti in abbondante acqua salata.
Pulite i carciofi, eliminando le foglie esterne più dure e le punte,  poi tagliateli in spicchi e privateli delle barbe centrali. Tuffateli in acqua ben fredda, acidulata con succo di limone (che non li farà annerire).
Frullate i carciofi, ridotti a pezzetti, con olio, aglio, pinoli, sale e pepe. Unite il parmigiano e mescolare bene.
Scolate gli spaghetti, mescolateli immediatamente al pesto di carciofi, decorate con qualche fogliolina di origano fresco o maggiorana e servite.

Note:

- Potete sostituire ai pinoli le mandorle o anche i pistacchi e avrete un pesto altrettanto buono e profumato.
- Se un po’ di pesto avanza, copritelo a filo con olio poi con la pellicola alimentare e tenetelo in frigo per un paio di giorni.
- Potete conservarlo benissimo in congelatore.


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