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Spaghetti Zombie

Creato il 24 marzo 2015 da Arpio

FB_IMG_1424766955473Diciamoci la verità: oggi come oggi l’argomento “morti viventi” ha raggiunto il suo apice di popolarità. La cosa non è sempre un male, intendiamoci. Quando accadde ai vampiri, iniziarono a uscire libri e film con alcune variazioni sul tema “vorrei farmi un vampiro”, cosa che fortunatamente non accaduta per gli zombie…se non si prende in considerazione il libro e il film di Warm Bodies, che nonostante fosse uno young adult, non si è mai preso troppo sul serio, garantendosi l’approvazione anche dai fan degli zombie. Di prodotti sui morti viventi, comunque, oggi ne troviamo gran tanti: serie tv, film, fumetti e libri. Proprio quest’ultimo media è il punto focale di questo pezzo, i libri sugli zombie. Da qualche anno, infatti, anche l’industria letteraria è stata contagiata dal virus Z e nei banchi delle librerie compaiono sempre più libri a tema. Pensiamo a Breathers, o allo stesso Warm Bodies, WWZ o Apocalisse Z. Anche dall’Italia, però, sta arrivando qualche soddisfazione, proprio come il libro protagonista di questa recensione: Spaghetti Zombie.

Otto autori per sette storie zombesche. Un collettivo di scrittori che si è riunita attorno al sito ilovezombie.it, il portale italiano dei morti viventi. Un lavoro lungo un anno, che è servito per sfornare quello che, spero, sia il primo di una lunga serie di zombie-libri scritti a più mani. L’idea di creare una saga letteraria con i vari Spaghetti Zombie II, III e così via, è molto allettante per il sottoscritto e spero lo sia anche per gli autori. In questo volume, comunque, sono raccolte sette storie disposte quasi in un ordine cronologico a partire da Lazzaro deve morire, di Nicola Furia, che ripercorre l’origine degli zombie sino ai tempi di Cristo, fino a Mein Herr, di Felice Sansone, che guarda all’apocalisse Z con un tocco di tecnologia. In mezzo altre sei storie: Copropoli, di Michele Rubini, che utilizza l’escamotage zombie per denunciare le ecomafie; Il Tiratore, di Alessandro Di Felice, bella storia sulle nevrosi da zombie; System Error, di Luca Pennati e Alessandro Undici, che racconta con un sistema epistolare la storia dei due uomini che salvano il mondo dai morti viventi; Grida, di Viola Della Rina, con un nuovo tipo di zombie-metropolitano; e Vacanza all’inferno, Igor Zanchelli, su come godersi un villaggio turistico in Puglia durante l’apocalisse Z.

Non farei però il mio lavoro – o volontariato – di recensore se non scendessi un po’ più nel dettaglio. Analizzando tutte le sette storie, infatti, fra tutte spicca System Error. Scritta molto bene, anche grazie al lavoro dei due autori, che in un racconto epistolare sono in grado di cambiare stile di scrittura a seconda di quale dei due protagonisti sta raccontando la storia. Il racconto fila liscio come l’olio e riesce a catturare l’attenzione del lettore, che pagina dopo pagina continua a chiedersi se entrambi i protagonisti riusciranno a salvarsi, ma soprattutto come. Ovvio che, essendo Spaghetti Zombie un’opera prima, ci siano alcuni particolari da correggere o cose da aggiustare, ma che un primo libro possa essere perfetto sotto tutti i punti di vista o che tutte le storie siano allo stesso “livello”, è piuttosto un’utopia. In totale, comunque, Spaghetti Zombie è sicuramente un prodotto eccellente, che spero si riesca a replicare a breve con nuovi racconti, nuove idee e tantissimi altri autori.

A chi fosse interessato a dare un’occhiata nei meandri della letteratura zombie italiana, lascio il link per l’acquisto del libro (sia in formato cartaceo che digitale) e per kindle 



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