Spagna game over

Oramai lo si sapeva che i tedeschi avrebbero colonizzato Wembley , la Spagna cade dal trono pur avendo due squadre(oni) in Semi.

Ozil nel primo tempo ha calciato drittoperdritto, come un Maccio Capatonda qualsiasi, una palla che se invece l’avesse appoggiata al centro; Cristiano Ronaldo avrebbe segnato facile. Forse sarebbe cambiato il corso del match o forse no, sta di fatto che il Madrid arriva ad un millimetro dalla Finale. Nel primo quarto d’ora del primo tempo le Merendes vanno ripetutamente vicini al vantaggio, poi sbracano fino all’83esimo quando segna Benzema e l’illusione si fa golosa quando Sergio Ramos (88esimo) segna il secondo gol. Ne manca uno e cosi passa meritatamente il Borussia Dortmund. Cristiano Ronaldo si è visto poco e nulla.

Messi lo si è visto molto, ma seduto in panchina. Non sono riuscito a capirne il motivo, dicono guai fisici perenni. Comunque trovo curiosa la cosa. Iniesta e Xavi sostituiti dopo essere scomparsi nel match, Fabregas inguardabile come spesso gli è accaduto in questa stagione. Un Barça umiliato da un maestoso Bayern, un Barça che deve iniziare a far giocare i centrocampisti a centrocampo e non in difesa. Non solo, ma anche a centrocampo e non in attacco come spesso ha fatto appunto Fabregas. Credo che a forza di “estetizzare” si siano anestetizzati, difficile capire il non acquisto di T. Silva dal Milan e il ritrovarsi a mettere Mascherano centrale di difesa dopo aver perso Puyol. Comunque una squadra che tutti definiscono finita, bollita alla frutta, quest’anno porta a casa la Liga in carrozza ed uscita in Semifinale di Champions.

Continua la serie di “fallimenti” dei calciatori che escono dalla fucina di Udine, dopo gli oramai persi Felipe (Siena) e D’Agostino (da 25 mln del Madrid al Pescara tutto d’un botto passando da Firenze e Siena), calciatori come Zapata “rigenerato” del Milan ma non certo il fulmine di guerra dei tempi di Udine. A mezzi fallimenti come Inler a Napoli, Isla e Asamoah della Juve e dulcis in fundo Sanchez dal Barça. Ognuno può dare la sua gradazione di “fallimento”, ma è indubbio che nessuno di loro ha ripetuto le meraviglie di Udine.