Gol, spettacolo, gioco, risposte: erano le richieste degli appassionati spagnoli, ancora sotto shock per l’incredibile eliminazione al primo turno durante il Mondiale in Brasile e delusi anche dalla magra figura con conseguente sconfitta rimediata venerdì sera a Parigi, contro la Francia. La Spagna, stavolta, ha risposto presente: al netto della pochezza tecnica dell’avversario, la Macedonia (che comunque nelle precedenti qualificazioni mondiali non aveva mai subito più di due reti in una stessa partita), i bi-campioni d’Europa hanno convinto e divertito. E’ finita 5-1, tante le note positive per Del Bosque.
Il ct, da molti invitato alle dimissioni dopo il disastro brasiliano, per cominciare ha ricevuto risposte importanti dalle novità della “roja 2.0″: Koke, sostituto designato di Xavi, padrone in mezzo al campo, Alcacer – alla prima convocazione, alla prima da titolare e alla seconda presenza in assoluto in nazionale – è riuscito anche a segnare e Juanfran, il cui scarso utilizzo al Mondiale è stato uno dei cavalli di battaglia degli “anti-Del Bosque”, è stato un pendolino. Se poi si aggiunge il ritrovato Jordi Alba, reduce da una stagione orribile, le magie di Silva e il rigenerato – da Mourinho – Fabregas, il quadro è completo. Il portiere? Beh, qui andrebbe scritto un capitolo a parte. Casillas, stasera, è tornato titolare dopo che De Gea era stato scelto allo Stade de France. Due belle parate su Ibraimi sono il bottino del portiere del Real Madrid, uno dei casi più spinosi per il biennio appena cominciato. Casillas, dieci anni fa, proprio al Ciutat de Valencia (stadio del Levante) giocò la prima da capitano della Spagna. Corsi e ricorsi.
Partita, come facile prevedere, a senso unico, nonostante la prima occasione sia per la Macedonia: punizione insidiosa di Ibraimi, come detto bravo Casillas. La Spagna, trascinata dal poco numeroso pubblico di Valencia, ha subito accelerato, evitando di cadere nell’apatia che spesso ha caratterizzato esibizioni passate contro avversari nettamente inferiori. Al 17′ è già 2-0: prima Sergio Ramos, alla Panenka, trasforma il rigore assegnato da Sidiropoulos per il fallo di Mojsov su Silva (bella azione di Jordi Alba), poi Alcacer insacca a porta vuota su assist volante di Juanfran, a sua volta imbeccato da Fabregas. Il portiere della Macedonia Pacovski si arrabbia per il cucchiaio di Ramos, ma è poi colpevole di un’uscita a vuoto in occasione del raddoppio.
David Silva, il migliore dei suoi
I padroni di casa alzano il piede dall’acceleratore, i coraggiosi macedoni ne approfittano per tentare qualche sortita offensiva. Al 28′, è meritato il gol della bandiera: Juanfran deve rimediare a una cattiva transizione difensiva, stende in modo anche grossolano Trajkovski in area. Il rigore è trasformato alla perfezione da Ibraimi. Nonostante il destro a giro, un minuto dopo, di Abdurahimi terminato di poco a lato, non è che il risultato venga messo seriamente in discussione. Ma, a mettere le cose al suo posto, dopo un paio di buone occasione capitate a Pedro, ci pensa Busquets: bello il destro al volo del catalano che viene deviato da un difensore avversario e si insacca nell’angolino. 3-1, all’intervallo.
La ripresa si gioca su ritmi praticamente da amichevole. La Liga incombe, inutile forzare contro la povera Macedonia. Eppure, in apertura di secondo tempo arriva subito il 4-1: pregevole il diagonale di Silva, probabilmente il migliore dei suoi, che si guadagna gli applausi del Ciutat de Valencia. Le occasioni fioccano, la cinquina è sfiorata poco dopo da Fabregas che, in scivolata e in piena area di rigore, colpisce una clamorosa traversa. Al 78′ l’altro evento della serata: entra Munir, 19 anni, talento del Barcellona. Sulla sua convocazione al posto dell’infortunato Diego Costa si era discusso parecchio nei giorni scorsi: giusto lasciare a casa, tra gli altri, Llorente per far spazio a un ragazzetto con due mezze presenze in campionato? Del Bosque ha giurato di aver convocato Munir per il reale valore della punta esterna, tutti sanno che il debutto di stasera chiude di fatto la possibilità che il ragazzo scelga il Marocco, paese di cui suo padre è originario. Nel finale il 5-1: Pedro è servito alla perfezione da Silva, conclusione perfetta, il pallone bacia il palo e termina in rete. Per stasera può bastare, la corsa per il terzo titolo continentale di fila è cominciata.
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