Il progetto era stato respinto nel settembre 2006 poiché la sua zona operativa avrebbe invaso il Parco Nazionale di Fragas do Eume. Ma l'impresa non si è lasciata scoraggiare, e ha presentato una proposta ritoccata, contenendo le proprie attività a soli 50 metri dal Parco Nazionale. Malgrado questa distanza non sia sufficiente a evitare che il parco naturale sia disturbato da polveri, rumore e emissioni, lo scorso febbraio il progetto è è stato approvato.
La legge spagnola vieta la costruzione di miniere entro i 100 metri dalla sorgenti di acqua potabile (che per altro è di proprietà delle comunità a valle) e scaricherà i propri rifiuti nel fiume Eume, essenziale alla vita dell'intero Parco Naturale. La Picobello Andalucita conta ora di ricevere 6,3 milioni di euro di sovvenzioni dal governo della Galizia.
Il sito di Pico Vello vanta 25 ettari di foresta nativa unica, "Fraga" e rappresenta un piccolo santuario per la biodiversità in Galizia. Queste foreste sono fortemente minacciate dalla diffusione di specie esotiche come l'eucalipto e da grandi progetti infrastrutturali. Per questo motivo, diverse aree circostanti sono state proposte per la rete Natura 2000, anche se non Pico Vello.
Le associazioni ambientaliste hanno già presentato una denuncia formale contro le irregolarità nella concessione del progetto all'autorità giuridica ambientale.