Sono passati ormai quattro mesi dal nostro primo tentativo e da allora sono cambiate tantissime cose anche se, lo ammetto, non è stato tutto rose e fiori. Intanto dopo quel primo giorno abbiamo immediatamente abbandonato la prova vasino. Non c'era verso di avere un minimo di collaborazione da parte di Cesare e quindi ho pensato di tralasciare l'argomento per un pò, perché in base al suo atteggiamento temevo che "che non fosse pronto".
Ho lasciato che mio figlio facesse il suo percorso e tra i preparativi del matrimonio, il fatto che la mattina frequentasse ancora l'asilo e moltissimi altri fattori non c'era il tempo materiale per potergli stare dietro nella gestione del via vai continuo dal bagno e unito al fatto che lui non aveva nessuna intenzione di abbandonare il pannolino abbiamo mollato il colpo per un pò di tempo.
Probabilmente c'è chi si chiederà: " come hai fatto hai capire che lui non voleva togliersi il pannolino?" Ed effettivamente non è che lui mi abbia mai detto non voglio fare la pipì nel gabinetto in quel periodo (o forse si?), ma quando ogni cinque minuti lo porti in bagno e lui ha la capacità di farsela addosso nello spazio di tempo tra un viaggio al bagno e l'altro, capisci che probabilmente non ha proprio voglia di abbandonare una comodità.
Così abbiamo accantonato il progetto spannolinamento per giorni e settimane fino a che, dopo altri tentativi falliti e non, quando decisi di ritentare si era già fatto agosto e ho avuto un illuminazione.
Non funzionava nulla. Gli ho comprato le mutandine con i supereroi che lui ama tanto e niente. Gli ho comprato i pannolini a mutandina e dopo un paio di volte nella quale aveva capito che se la faceva addosso non si bagnava, aveva perso la fantasia di trascinare la vescica fino al bagno. Abbiamo tentato con il vasino, con il gabinetto, con lo sciaquone, con le canzoncine, con il giochi con la carta igienica... nulla!
Al mare voleva rimanere senza pannolino e ovviamente non c'erano problemi (anche perché al massimo la pipì si perdeva in un enorme distesa d'acqua), quelli venivano fuori solo a casa.
Un bel giorno quindi decisi di tentare il tutto per tutto facendo un "folle acquisto": il primo vasino di FisherPrice. Sapete quelli a forma di gabinetto? Ecco proprio quello li!
La funzione più divertente di questi vasini non è solo il fatto che riproduce molto fedelmente il vero WC di casa nella forma e nelle funzionalità (porta carta igienica, sciacquone, tavoletta per chiudere il vasino) ma il fatto che ad ogni evacuazione - qualsiasi tipo di evacuazione - questo aggeggio inizi a suonare, cantare e fare i complimenti al bambino che l'ha usato.
Era l'ultima carta che potevo giocarmi, una carta non proprio economica ma conoscendo mio figlio sapevo che avrebbe funzionato. In ogni cosa che i bimbi fanno infatti, ho sempre avuto l'idea che debbano viverla come se fosse un gioco, circondati dalle cose che amano ma soprattutto che li stimolino e che li invoglino a crescere, ed è stato li che ho creduto che questa sarebbe stata la volta buona.
Ho montato il vasino, l'ho messo in bagno e siccome quel giorno non saremmo stati a casa fino a sera, ho aspettato il suo risveglio della mattina successiva per mostrargli il suo nuovo amico.
Inutile provare a descrivere l'entusiasmo alla vista del suo gabinetto personale perché da subito è stato amore a prima vista e notando l'interesse ho colto la palla al balzo. Ogni dieci minuti portavo Cesare in bagno cerando di spiegargli che se avesse riempito il vasino, lui gli avrebbe cantato una canzone. All'inizio non sembrava convinto perché far immaginare qualcosa che non ha mai visto ad un bambino di due anni e mezzo non è proprio una passeggiata, ma è stato così solo fino a quando non è riuscito davvero a farla e da li, oltre alla festa grande che abbiamo fatto un pochino tutti, l'entusiasmo ha preso il sopravvento. Da solo ogni cinque minuti correva in bagno dicendo che doveva fare la pipì solo per sentire la canzone del vasino e c'è voluto un pò prima di riuscire a capire che suonava solo se era così bravo da fare sempre la pipì al suo interno.
Alla fine insomma è stato proprio quel piccolo gabinetto canterino lo sprono giusto per Cesare: una bella notizia per me che mi ha dato la conferma di non avevo investito dei soldi per nulla e per lui, che ha iniziato finalmente la sua conquista all'indipendenza.
I progressi sono aumentati di giorno in giorno fino all'inizio dell'asilo, luogo che ha messo a dura prova l'orgoglio di mio figlio. Lui era l'unico bambino ancora con il pannolino e già dal secondo giorno ha sempre e solo voluto le mutande.
Adesso va in bagno da solo per la pipì, si appassiona come il primo giorno quando sente suonare il vasino nonostante sia un mese che lo usa, abbiamo ancora qualche difficoltà con la cacca ma direi che piano piano tutto si supera. Siamo anche in fase pannolino per il pisolino del pomeriggio e per la notte ma ripeto... io non ho fretta, anzi forse in questo momento per dimostrare che è l'ometto grande di casa, quello che ne ha di più a distanza di così poco tempo, adesso è proprio lui!
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