Titolo: Sparire
Autore: Fabio Viola
Editore: Marsilio
Anno: 2013
Ennio vive a Osaka, una città multiforme e vorace capace di fagocitare i suo abitanti e rigurgitarne l’assenza, come quella di Elisa e degli altri insegnanti della scuola Hoshi scomparsi nel nulla.
Ennio, protagonista e voce narrante di queste pagine, ancora innamorato della ragazza, nonostante la fine della loro storia, decide di lasciare Roma e di coprire la distanza fisica che lo separa dalla sua ex fidanzata, per ritrovarla.
Le già poche certezze del giovane, figlio viziato e benestante della borghesia romana e di una società di aperitivi e di poco altro, si sgretolano irrimediabilmente contro l’anonimato di una città e di un ambiente – quello lavorativo - in cui Ennio è solo un numero. Uno dei numerosi docenti che lavorano per la Hoshi, un centro multimediale in cui gli studenti giapponesi, interessati a imparare altre lingue, seguono a distanza le lezioni degli insegnanti gaijin (stranieri) attraverso lo schermo di un computer. Ennio prende il posto lasciato vuoto da Elisa e dalla sua misteriosa scomparsa, a cui nessuno sembra però aver fatto troppo caso.
L’arroganza e la supponenza con cui Ennio entra in contatto con la città e con le persone che incrociano il suo cammino, non lo aiuteranno però a fare chiarezza. Ben presto la ricerca di Elisa verrà soppiantata dal desiderio egoistico di ritrovare, nei frammenti di vita lasciati dietro di sé dalla giovane, le ragioni della fine della loro storia. La gelosia, la rabbia e la delusione trasformeranno i giorni di Ennio in un susseguirsi di eventi incomprensibili, di fughe e ritorni, di violenza fisica e verbale contro il muro del silenzio che circonda la sua nuova vita a Osaka.
Theresa, Gerald e Greta sono solo alcune delle comparse con cui il giovane si ritroverà ad interagire, in un delirante andirivieni di incontri senza senso che accentueranno la confusione del protagonista e quella del lettore, fino a quando il devastante terremoto che colpirà il Paese non ridarà alle cose la loro giusta collocazione.
Ennio è un personaggio che non piace: inetto e vile è del tutto inadeguato al ruolo che si attribuisce. Incapace di indagare la realtà e di vedere oltre il suo limitato raggio d’azione, di fronte alle conseguenze della propria imbarazzante inutilità, utilizza la menzogna – anche con le persone a lui più vicine – con una disarmante naturalezza.
I rifiuti, i silenzi, le fughe e i pugni in faccia che riceve - numerosi nel corso della storia - sono decisamente meritati. Capace di suscitare nel lettore una reazione urticante, Ennio è il prototipo del giovane italiano privo di progettualità, coraggio e immaginazione. Un personaggio riuscito nelle intenzioni dell’autore.
Fabio Viola costruisce una storia al limite della realtà, visionaria quanto basta per coinvolgere il lettore e trascinarlo fino alla fine con una curiosità quasi morbosa. La trama - complice una scrittura priva di sbavature e cavilli, snella e immediata – funziona e corre verso il finale attraverso una serie di efficaci escamotage narrativi.
Lo scrittore romano – già autore di altri lavori come il romanzo Gli intervistatori (2010) – ci racconta di un Giappone in cui ha vissuto per anni. Per la rivista “Galatea” ha curato tre reportage narrativi sul cataclisma che ha colpito il Giappone nel marzo del 2011.
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