Magazine Cultura
Sto svolgendo un laboratorio face-to-face piuttosto impegnativo. Tutto depone a sfavore della buona riuscita del progetto. Tranne i libri. E questo rovescia tutto. La persona in questione è stimolata dalla possibilità di sentir leggere, di poter scegliere, di tornare a letture fatte, ma dimenticate. Spesso si scorda di una cosa essenziale nella Bilioterapia dello Sviluppo, quella di competenza letteraria: agisce sulla parte sana della persona. La parte malata è il medico che la gestisce. E allo stesso modo se gli aspetti patologici non interferiscono con il piacere della lettura, è possibile avere gli spazi necessari per sostenere e amplificare ciò che di sano esiste. Se poi questo lavoro si ripercuoterà favorevolmente nella cura medica, non farà altro che confermare ciò che gli studi già hanno provato: la complementarietà delle terapie porta i risultati migliori.