Maria Claudia Cavaliere ha partecipato all’incontro fiorentino tra i club toscani e il candidato alla presidenza FIR Amerino Zatta, avvenuto mercoledì. Una partecipazione – la sua – mossa dalla curiosità alimentata dal fatto che l’incontro si è svolto a pochi chilometri da casa sua. Questo il suo racconto:
Davvero molte persone ad accogliere, ieri (mercoledì, ndr) a Firenze, il candidato alla presidenza FIR, AmerinoZatta accompagnato da Vittorio Munari e da Marzio Innocenti. E se consideriamo che l’incontro si è svolto alle 17 e 30 di un giorno di lavoro in una Firenze caldissima… dev’essere davvero contento Zatta per un risultato che vale doppio!
Non parliamo di voti ma di una giornata che ha visto l’incontro fra “gente di sport”. I programmi dei candidati adesso li conoscono tutti. E’ un po’ di tempo che se ne parla e Zatta, Munari e Innocenti hanno raccontato se stessi e la loro esperienza maturata nel mondo del rugby attraverso il loro programma. E’ come quando guardando un quadro riconosci in esso il pittore che lo ha dipinto. L’impressione è stata proprio questa.
E’ stata una giornata in cui le persone si sono parlate, confrontandosi in maniera aperta, con il giusto equilibrio del parlare di cose serie senza essere “seriosi” ma con quel valore aggiunto di informalità e convivialità che ha fatto sì che le persone non volessero andare via a fine giornata.
La scelta delle società toscane di esserci o non esserci è stata “geograficamente delineata”, se così possiamo dire. Al di là della scelta di voto che ognuno farà il mondo del rugby, all’interno dellasede del CONI regionale che lo ospitava, ha messo in scena una bella pagina di quelli che sono in concreto i valori, fatti non di concetti astratti ma di comportamenti quotidiani, di questo sport: rispetto signorilità, confronto e concretezza.
Coinvolgimento e trasparenza le parole chiave del programma di Zatta, ma ciò che colpisce è sentir parlare di programmazione .
Parla delle società che devono riappropriarsi della propria identità Amerino Zatta, di trasparenza sui bilanci e su tutte le scelte effettuate dalla federazione e continua raccontando di un progetto di sostanza sostenuto da un piano mediatico importante che non sia solo al servizio dell’alto livello, ma di tutte le società.
La parte tecnica del programma è affidata a Vittorio Munari che affronta tutti i temi di interesse delle società presenti, riuscendo a toccare tutti i tasti: dalla problematica relativa all’under 20, al problema della circolare informativa, alle accademie, al progetto scuola, al numero dei tesserati. E si sofferma a sottolineare tante teste che annuiscono in sala quando esprime l’idea di un bilancio valutato rispetto ai risultati raggiunti e di un modello del tutto nuovo riguardo anche alla didattica e al modo di gestire il movimento. Parla di un processo culturale, Munari, nel quale l’informazione e la cultura servono a far decidere liberamente.
Non si lascia sfuggire l’occasione per una delle sue metafore nel delineare il movimento rugbistico come dovrebbe essere con questa frase: “io non sono egiziano ma le piramidi hanno la base larga e il vertice stretto, non il contrario”.
Marzio Innocenti, da toscano, sottolinea la capacità che questa regione ha sempre avuto di decidere con la propria testa e si dice convinto che questa sia l’occasione per votare davvero il programma che più convince.
Conclude Zatta sottolineando come condivisione, appartenenza, trasparenza siano elementi chestanno a cuore di tutti quanti.
Molte le domande dei rappresentanti delle società presenti in sala. Il dibattito si è quindi concluso con un inevitabile, informale e non previsto terzo tempo a sancire il clima davvero rugbistico dell’incontro.