Giustizia, rappresentazione della commedia umana e lo sguardo verso il futuro ci obbligano a fare i conti con il nostro essere nel mondo e con le nostre responsabilità e Livia Pomodoro, in qualità di Presidente del Tribunale di Milano, del Milan Center for Food Law and Policy e di direttore dello Spazio Teatro No'hma, fondato dalla sorella Teresa, ha esperienza di tutto questo, di cui parlerà durante l'incontro.
Il cibo, infatti, ha segnato la storia dell'umanità ed è la più importante sfida per il nostro futuro. La fame, quell'eterno bisogno di cibo, è ancora oggi la "madre" di tutte le sfide che scienza e politica devono affrontare per non fare degenerare le relazioni tra gli uomini in potenziali guerre.
L'esercizio della giustizia è sempre doloroso e legato al potere di punire, reprimere e rieducare: "La giustizia senza forza è inerme, la forza senza giustizia è tirannia", scriveva Blaise Pascal. Non solo le leggi sono fondamentali, quindi, ma è delicato anche il ruolo di chi le applica, dovendosi dimostrare sia attento all'oggettività dei codici, sia fedele a un'esigenza di umanità: la pratica del giudizio è infatti intimamente legata a quella dell'educazione a un vivere civile accettabile, in un processo aperto e disponibile all'ascolto.
LIVIA POMODOROEntrata in magistratura nel 1965, la sua carriera professionale si è sviluppata negli anni attraverso l'attribuzione di diversi ruoli giudiziari e di responsabilità. Attualmente è Presidente del Tribunale di Milano e Presidente del Milan Center for Food Law and Policy, un centro, istituito nel febbraio scorso sulla base di una convenzione tra Comune di Milano, Regione Lombardia e Camera di Commercio, che vuole essere un presidio dell'eredità che Expo lascerà all'Italia e al mondo per quanto riguarda il tema del cibo e dell'alimentazione.
L'attività che oggi, accanto a quella giudiziaria, contraddistingue Livia Pomodoro è però quella relativa alla conduzione dello Spazio Teatro No'hma Teresa Pomodoro, da lei continuata in qualità di Presidente dopo la scomparsa della sorella Teresa, attrice e drammaturga.
Molto prolifica è anche la sua attività di pubblicista e scrittore. Fra le sue principali pubblicazioni: "A quattordici smetto" (Melampo, 2004) e "Rispettare l'altro. Beati quelli che giudicheranno se stessi" (San Paolo Edizioni, 2014).
Sara Cerrato, giornalista de La Provincia, scrive per le pagine culturali.
Ingresso libero fino ad esaurimento posti con prenotazione obbligatoria a: