Soltanto a 55 minuti dal lancio sara’ possibile dire se la missione ha avuto successo o meno. Allora saranno infatti ricevuti a Terra i segnali dal primo satellite rilasciato da Vega, l’italiano Lares, progettato dall’Asi e destinato a verificare un aspetto della teoria della relativita’ di Einstein. Poi sara’ la volta di AlmaSat, dell’università di Bologna, mentre Lares rilascera’ i sette mini-satelliti. Tra questi ci sono gli italiani UniCubesat, del gruppo astrodinamico Gauss dell’universita’ di Roma La Sapienza ed e-St@r , del Politecnico di Torino. Vega sta portando in orbita anche i primi satelliti di Romania, Ungheria e Polonia (rispettivamente Goliat, MaSat-1 e PW-Sat , piu’ il francese Robusta e lo spagnolo Xatcobeo. Questa prima missione di Vega, chiamata VV01, e’ un vero e proprio esame, che ha l’obiettivo di collaudare l’intero sistema di lancio, risultato di un lavoro cominciato in Italia all’inizio degli anni ’90 e che negli ultimi nove anni e’ giunto a destinazione come progetto dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa). Uno sforzo costato circa 780 milioni e al quale l’Italia ha contribuito per il 58,4% con la Elv, la societa’ costitutita dall’Agenzia Spaziale Italiana (Asi) e dalla Avio, l’azienda che ha progettato e realizzato i motori di Vega. Partecipano al progetto inoltre le aziende italiane Vitrociset, responsabile delle operazioni di terra, Telespazio, Cira, CGS, Selex Galileo. A livello europeo il programma e’ sostenuto, oltre che dall’Italia, da Francia, Belgio, Paesi Bassi, Spagna, Svezia e Svizzera.
fonte: meteoweb.eu