La fine della “koinè” sovietica ha rilanciato uno scenario del tutto simile a quello nato con Vesailles, ovvero ampie porzioni etniche ritrovatesi al di fuori dei loro nuovi e particolari spazi nazionali.
Qui, trova la sua spiegazione e la sua motivazione anche la crisi del Donbass, con la minoranza russa “imprigionata” entro confini che non le appartengono più.
A differenza di quanto accaduto in passato, tuttavia, la maggior solidità della coscienza democratica, degli organismi internazionali e la détente atomica (a vantaggio dell’Occidente), rendono del tutto impossibile una degenerazione violenta su ampia scala.