Melinda Sordino ha tredici anni e un segreto. L'estate prima di entrare al liceo, durante una festa, viene violentata da uno dei ragazzi più popolari della scuola. Ancora sconvolta, Melinda chiama la polizia che fa irruzione durante la festa scatenando un fuggi fuggi generale che impedisce a Melinda di confessare la violenza subita. Quando pochi giorni dopo le amiche di Melinda scoprono che è stata lei a chiamare la polizia e a rovinare il party, non pensano a chiederle spiegazioni al riguardo, ma la maltrattano e smettono addirittura di salutarla. Melinda si isola e comincia ad avere difficoltà a parlare sia a scuola che a casa. Fino a che... Tradotto in venti paesi, uno dei romanzi culto della generazione Y. In allegato il film in lingua originale diretto da Jessica Sharzer con sottotitoli in italiano e inglese.
La Recensione
Melinda Sordino, primo anno di liceo al Merryweather High. E' il suo primo giorno di scuola e già conta le ore che la separano dall'ultimo.
Mi piacerebbe davvero riassumere la trama in modo originale, ma la verità è che in questo libro si affrontano tutti i temi più scontati e banali esistenti in materia adolescenziale: Melinda non ce ne risparmia proprio nessuno. E' depressa; i suoi genitori sono palesemente separati in casa e sono troppo occupati a litigare e a lavorare per occuparsi di lei; è depressa; a scuola non riesce a farsi nuove amicizie: tutte le vecchie amiche la detestano perché ha chiamato la polizia durante una festa estiva, mettendo nei guai molti ragazzi, e per lo stesso motivo non riesce a farsene di nuove se non una ragazza, Heather, che però è interessata solo a sfruttarla quando ne ha necessità; è depressa; i professori, escluso Mr. Freeman, l'insegnante di arte -alternativo, simpatico, comunicativo e un po' folle- sono adulti incapaci sempre pronti a sfogare le loro frustrazioni sugli studenti; è depressa; i suoi voti sono decisamente sotto la media; è depressa; uno studente più grande, che il fato mette sempre sulla sua strada, la molesta; è depressa; ha tendenze autolesionistiche che la portano a masticarsi le labbra; è depressa.
Credo seriamente di non aver letto mai un romanzo così infarcito di cliché nemmeno nella collana Le ragazzine della Mondadori (ne ha anche lo stile e la padronanza lessicale). Non si trova la minima ironia, nel libro, e i personaggi sono così stereotipati che non si può nemmeno riderne: ci sono veramente tutti, in questo lungo monologo di parole non dette, genitori incuranti, professori frustrati, adolescenti emo, un'ex amica d'infanzia diventata la peggior nemica, tronfie cheerleaders, studenti secchioni, sportivi superbi, passando per le uniche, immancabili valvole di sfogo (il professore d'arte, che la spinge a esprimere se stessa portando a compimento un'opera che ha per tema un albero, e una vecchia amica con cui Melinda, lentamente, sta tentando di riallacciare i rapporti). In questo sarabanda di banalità adolescenziali spicca l'unica scelta notevole dell'autrice: Melinda non è depressa perché è grassa, perché odia il mondo o perché i genitori non le permettono di cambiare la carta da parati della sua stanza, ma perché durante il famoso party estivo ha subito una violenza sessuale di cui non ha mai avuto il coraggio di parlare a nessuno. Ciò di per sé potrebbe porre il romanzo su un livello superiore, senonché questa tragedia passa quasi in secondo piano, e Melinda finisce per piangersi addosso più per l'essere stata emarginata dalla comunità studentesca che per la violenza sessuale. Occorre essere obiettivi: questo è un romanzo che sicuramente piacerà alle ragazze di quattordici, quindici anni. Potrebbe portarle a considerare che nella vita ci sono problemi più gravi che l'avere qualche chilo di troppo o l'essere stata scaricata dal ragazzo per cui si ha una cotta. Potrebbe far sentire meno sole ragazze che soffrono di depressione, o -utopisticamente- persino aiutare eventuali vittime di violenze a capire che devono uscire dal guscio: il messaggio che dà è estremamente positivo, perché Melinda, dopo tanto penare, trova il coraggio di reagire.
Ma, signori, anche un abecedario è utile (insegna ai bambini a leggere), ciò non vuol dire che gli adulti siano tenuti a sciropparselo e ad apprezzarlo. Indi per cui, senza voler apparire insensibile, questo libro risulta tedioso oltremisura a persone di una certa età che, di questi problemi senz'altro gravi, ne hanno letto a iosa e certamente trattati in modo più approfondito e coinvolgente.
Una stella e mezzo.
Giudizio:+1stella+
Articolo di Sakura87
Dettagli del libro
- Titolo: Speak. Le parole non dette
- Titolo originale: Speak
- Autore: Laurie Halse Anderson
- Traduttore: Lo Porto T.
- Editore: Giunti Editore
- Data di Pubblicazione: 2009
- Collana: Y
- Formato: Rilegato, sovraccoperta, DVD allegato
- ISBN: 8809744454
- ISBN-13: 9788809744455
- Pagine: 192
- Prezzo: 18,00 Euro
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