Specchietto piccolo per allodole molto grandi

Da Femminileplurale

Ma secondo voi un parlamentare del centro destra la conosce la differenza tra burqa, niqab e velo? Secondo me proprio no, anzi non la conosce nessuno. Date un’occhiata all’articolo di Repubblica e a quello de L’Unità (perlatro quasi identici) in cui si annuncia il primo si alla legge che intende vietare  ”di indossare in luoghi pubblici burqa, niqab o altri caschi e indumenti etnici che rendano non identificabile il volto della persona”. Fin qui tutto chiaro. Poi però, nel corso dell’articolo, si inizia a fare un po’ di confusione parlando di velo che a sentire il divieto posto dalla legge non sarebbe uno degli indumenti vietati. Questo per dire che perfino fonti che dovrebbero cercare di evitare i facili e faziosi fraintendimenti ci cascano con tutte le scarpe.

Di solito una legge viene proposta quando si deve modificare, regolamentare o migliorare una situazione oppure quando si deve risolvere  un problema.  Ma qui dove sta il problema? Quante sono le donne in Italia ad indossare indumenti che coprono integralmente (o quasi) il volto come burqa o niqab? Rappresentano un emergenza per il nostro paese?

Dalle stime presentate negli articoli che ho linkato, le donne che in questo momento in Italia indossano il burqa o il niqab  sarebbero poche unità. Inoltre,  esiste già una legge che regolamenta l’obbligo di farsi riconoscere ed identificare in luoghi pubblici. Quello che mi chiedo dunque è se un provvedimento di questo genere sia veramente necessario.

Siccome la mia risposta è no, mi chiedo allora quali sono le vere ragioni di un provvedimento di questo tipo. Fa parte di una propaganda per accaparrarsi consensi? Cioè, c’è qualcuno che pensa seriamente di prendere voti perchè sta difendendo la sicurezza del paese e nel contempo liberando le povere donne islamiche schiave di cattivi mariti e della loro cattiva religione? Mi sembra un ben piccolo specchietto per allodole moolto grandi.

È evidente che una discussione su questi temi distragga da altre cose ben peggiori come per esempio la chiusura sistematica di molti centri anti-violenza, questi sì luoghi utili per le donne, sia quelle che mettono sia quelle che non mettono il burqa.

Inoltre, rivediamo qui un copione che conosciamo bene. Le donne, il loro corpo, le loro eventuali rivendicazioni vengono strumentalizzati per fini politici altri rispetto a quelli che vengono invocati. Di certo per le pochissime donne che in Italia indossano il niqab o il burqa le cose non cambieranno in meglio anzi probabile peggioreranno, con buona pace dei parlamentari del centro destra che lottano per “l’integrazione delle donne islamiche”.


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