Specchio delle mie brame

Da Annaulaola

Presenti nelle camere da letto, nei bagni, negli ingressi ma anche in saloni, soggiorni e corridoi, gli specchi ci circondano, ci rassicurano della nostra presenza e ci intimoriscono per il loro insindacabile giudizio.

Eppure, nel passato, la presenza di uno specchio in casa non era proprio così naturale. Sebbene scoperto nel 3000 a.C. dagli Egizi, dovettero passare molti anni e molti regimi affinché venisse sdoganato e reso godibile anche dalla plebe. Con la Rivoluzione Francese e la distruzione di tutti gli specchi posseduti dalla regina Maria Antonietta a Palazzo si volle distruggere i simboli di aristocrazia e frivolezza che rappresentava la corona. All’epoca, gli specchi erano usati ovunque in quanto ampliavano le sale, amplificavano la luce dei gioielli e intensificavano lo scintillio delle candele. Ecco quindi la volontà di sbarazzarsene.

Oggi invece, possedere uno specchio, riflettervi la propria immagine, è un’attività alquanto democratica, lontano dalle politiche e dalle filosofie, sebbene ci sia chi la viva meglio o peggio di altri!

Uno specchio, oltre a essere un importante elemento di decoro, può essere usato come escamotage architettonico: infatti, posizionato in particolari ambienti e/o posizioni, aiuta ad ampliare lo spazio circostante, dando l’impressione di ambienti ariosi e luminosi.

La moda oggi li vuole circondati da cornici ricercate e barocche, in contrasto con gli ambienti moderni e un po’ spersonalizzati che ci propongono le riviste patinate. Noi invece, siamo per soluzioni handmade, semplici, come del lineare legno decapato o artistiche come filari di conchiglie incastonate una dopo l’altra senza soluzione di continuità.

Potrete utilizzare tanti specchi di forme e grandezze diverse splendidamente incorniciati per riempire una parete un po’ anonima; ricoprire la superficie di un tavolo per illuminare tutta la zona pranzo o salotto o semplicemente utilizzarne anche un semplice cerchio come centrotavola, magari da riempire contante piccole candele che rifrangono la luce.

Infine pulirli sarà semplicissimo: un panno in microfibra inumidito con semplice acqua tiepida o con una parte di aceto di vino bianco, una di acqua e una di detergente per farli risplendere come si usava a Versailles…