I festival hanno una allure magica. Vedi film in anteprima, che talvolta verranno rimontati prima di uscire nel tuo Paese; se una proiezione è aperta al pubblico, puoi ritrovarti nel mezzo di un appassionato Q&A tra regista e spettatori; e, se hai fortuna, hai addirittura il privilegio di assistere ad una conversazione tra un’icona del cinema e gli amanti della settima arte, esperienza che ti permette di respirare la gioia, avvertire la tensione, condividere la sorpresa di un raro momento di incontro tra i due lati dello schermo. Le cosiddette masterclass sono tra gli eventi più attesi e unici delle kermesse cinematografiche e MaSeDomani cerca sempre di essere presente.
L’attrice Saoirse Ronan – Photo by Stuart C. Wilson/ Getty Images for BFI
Qui a Londra tra gli ospiti più attesi c’era un’attrice poliedrica, con all’attivo più o meno una ventina di pellicole, una più nobile dell’altra, dirette dai più ambiti registi (Peter Jackson, Peter Weir, Wes Anderson sono solo alcuni): Saoirse Ronan, che sfilerà sul red carpet in occasione del May Fair Hotel Gala per l’ultimo film del regista irlandese John Crowley, BROOKLYN. Una storia che ha molto in comune con la giovane, nata e cresciuta a New York prima di trasferirsi in Irlanda.
La nostra domenica è stata quindi in compagnia di una giovane attrice che ha condiviso con noi la storia di una carriera strabiliante nonostante i soli ventuno anni di età. A sette anni la prima casuale esperienza davanti alla macchina da presa – il padre, anche lui attore, aveva bisogno di una bambina e lei, che per lungo tempo crederà di diventare una cameriera, o al massimo una parrucchiera, accetta. Poi una serie di proposte, così importanti da farle sfiorare l’Oscar® da adolescente con il film ESPIAZIONE (con James McAvoy e Keira Knightley). Due anni più tardi è Peter Jackson a volerla protagonista della trasposizione cinematografica del libro AMABILI RESTI, storia tragica scritta con delicatezza e maestria dall’autrice Alice Sebold. E via di questo passo sino al passato recente quando l’abbiamo vista nell’ultimo meraviglioso capolavoro di Wes Anderson, GRAND BUDAPEST HOTEL. Un regista che, abbiamo scoperto, dedica tutto se stesso alle sue opere, che anima gli storyboard e che ha talmente le idee chiare (ancora prima di iniziare a girare) da riuscire a dare voce a tutti i personaggi, aiutando quindi enormemente il cast a entrare nella parte.
L’attrice Saoirse Ronan – Photo by Stuart C. Wilson/ Getty Images for BFI
L’attrice è apparsa solare e a suo agio, con la risposta sempre pronta e orgogliosa dei traguardi raggiunti, anche di quelli più autoriali come il caso del – a mio avviso – meraviglioso dramma horror BYZANTIUM. Senza dimenticare il capolavoro di azione e thriller HANNA, forse la prima interpretazione della Ronan che mi aveva letteralmente inchiodata alla poltrona. E, in effetti, a questo punto anche i più distratti hanno notato la sua versatilità, come riesca con disinvoltura passare da una commedia, a un action sino a un dramma delicato e toccante come BROOKYLN, opera su cui purtroppo non abbiamo potuto soffermarci, dato che non ha ancora fatto il suo debutto. L’unica cosa su cui si sono spese delle parole è stato il maggior coinvolgimento emotivo, l’assenza del solito distacco col personaggio, dato che si è trovata a portare sullo schermo emozioni che aveva realmente vissuto tempo addietro, girando addirittura nei medesimo luoghi che aveva dovuto lasciare da piccola.
Impossibile non concludere la lunga chiacchierata parlando di pronostici per il futuro. Qui la sorpresa: nessuno film in particolare, solo qualche nome di regista che trova interessante, la voglia di prepararsi in modo strutturato per tornare a dirigere (tecnicamente ha, infatti, già provato l’ebrezza della regia alla tenera età di dieci anni, quando girò il corto The Baker) e la voglia strabordante di prendere parte a un… musical.
In attesa di vederla su un palco, ci godiamo BROOLKYN.
Vissia Menza