Giulia Marengo
“Una biografia. Una biografia? Considerando che non sono ancora così avanti con gli anni e che soprattutto spero di vivere ancora a lungo, non c’è molto da scrivere a tal proposito. Sono nata a Torino, ma sono cresciuta ad Alba, una bellissima piccola città dal retaggio romano. Fra le ambizioni infantili di diventare archeologa, neurochirurgo, e Nobel per la medicina, c’è stata anche quella di “fare la scrittrice”. Ma, statisticamente, prima o poi dovevo azzeccarci, no? Studi classici e una Laurea in Scienze della Comunicazione. Poi un Master in Comunicazione d’Impresa. Lavoro presso la Banca d’Alba, nella terra che amo. Nel 2002, a 18 anni, ho pubblicato quasi per caso il mio primo racconto, dal titolo “Per non ricordare”, nella silloge “Sbilauta. Voci e pruriti di buona e cattiva memoria”, edito da Priuli Verlucca. Ho vinto qualche premio letterario qua e là con altri racconti, fra cui “Anatomia di un paradosso”, “Il coraggio di Valeria” e “La fine del sentiero”, che si possono scaricare dalla sezione Download di questo sito. Mentre già lavoravo alla stesura del romanzo che sarebbe diventato “Un Antico Peccato”, nel 2008 ho pubblicato il racconto “De pane mellito” all’interno della raccolta “Edithon”, promossa dall’Associazione Telethon (Penna d’Autore ed.)”
Sito: http://www.giuliamarengo.it/
Titolo: Un Antico Peccato. Il Risveglio del Potere
Autore: Giulia Marengo
Edito da: Reverdito Editore
Prezzo: 15.00 €
Genere: Fantasy
Pagine: 310 p.
Voto:
Trama: Un tempo regolata dal Potere che i Precursori attingevano dai quattro elementi, la magia nella Galassia è stata quasi del tutto soppiantata dalla tecnologia. I Potenziali e i Portatori, gli unici in grado di manipolare il Potere, stanno ormai scomparendo… Ma qualcuno si sta muovendo nell’ombra: Verenith Aurennan, Custode del pianeta Micondar, bellissima quanto diabolica, ha deciso di giocare tutte le sue carte evocando Ka’Alarish, il grande potere chiamato anche l’“Antico Peccato”.Un atto folle e sconsiderato che può portare l’intera Galassia sull’orlo della rovina. Solo un Elementale può infatti riuscire a controllare Ka’Alarish. Verenith questo lo sa. Tessendo una subdola trama, segnerà il destino di una navetta carceraria che trasporta la giovane Jayce Reel: una ragazza nelle cui vene scorre, ancora sopito, il grande potere che consentirebbe di frenare l’“Antico Peccato”…
Recensione:
di Serena Betti
“Presto, molto presto, avrebbe avuto fra le mani tutto quello che più desiderava.
La ragazza con lo strordinario Potere che giaceva sopito, le avrebbe consegnato, finalmente, il mezzo per diventare potente. Così potente e magnifica nella sua forza che nessuno, mai, avrebbe più osato imporle il proprio volere.
Poteva quasi stringere il trionfo tra le dita”
“L’avidità non ama che il denaro, cosa non certo tipica dei saggi; questa forma di avidità è simile ad un veleno mortale; illanguidisce il corpo e l’animo dell’uomo; è sempre inesauribile e insaziabile, né l’abbondanza, né la penuria di mezzi riescono a placarla” lo diceva Sallustio ne “La Congiura di Catilina” e da allora nulla è cambiato. L’avidità è sempre quel peccato capitale che si lascia fedelmente accompagnare dall’astuzia e che, logorando le anime, è in grado di portare in superficie tutta la cattiveria umana. Nel racconto questo vizio è ben personificato dalla figura sfuggente di Verenith Aurennan, custode del pianeta Micondor, che è disposta a qualunque cosa pur conquistare maggior potere.
La Marengo ci mostra un mondo molto distante dal nostro, in cui fantascienza e fantasy si amalgano alla perfezione traendo entrambi vantaggio da questa unione. Sebbene siano distinguibili due opposte fazioni, quella della diabolica Verenith Aurennan e del Primo Ministro Borg Rhantos, e quella degli oppositori al regime vigente, la linea che separa il bene dal male non è rigida. Nel nostro mondo non esistono buoni e cattivi separati da un netto confine: ognuno di noi ha luci ed ombre dentro di sé ma, se si è saggi, si può trarre beneficio persino dai vizi più spregevoli, utilizzandoli come armi per migliorarsi. La scrittrice questo lo sa bene e infatti non cade negli stereotipi, costruendo personaggi tridimensionali che riescono a possedere caratteristiche positive e negative allo stesso tempo. Ciò vale per i “cattivi”, ma è riscontrabile soprattutto nell’improvvisata ed improbabile compagnia di ex-carcerati che si trovano catapultati a Micondor composta da Jayce Reel, l’ignara Portatrice; i fratelli Morgan, uniti dal sangue ma così diversi nello spirito; Geth Iarmod, dall’oscuro passato; Sand Colcher, il buon cantastorie; Abardon e Connel, il pilota e il suo aiuto; Torch il taglialegna e infine Lerin Feander, membro di spicco della Lega delle Fiamme. Questi “buoni” non sono perfetti, anzi sono l’emblema dell’imperfezione ma è dai loro difetti che scaturiscono le loro virtù.
Nonostante “Un Antico Peccato- Il Risveglio del Potere” sia solo il primo capitolo di una serie, la scrittrice ha fatto in modo di non inciampare negli errori propri di questo tipo di libri, primo fra tutti quello riguardante l’introduzione dei personaggi. Generalmente il primo libro di una saga è quasi sempre quello più descrittivo poiché deve presentare nuovi protagonisti al pubblico e descrivere un estraneo mondo che altrimenti sarebbe incomprensibile al lettore. In questo caso l’autrice è riuscita a fornire le necessarie spiegazioni senza perdere di vista la vera e propria trama, mantenendo un alone di mistero che contribuisce a creare un’atmosfera surreale che permea tutto il racconto. A contruibuire a questo equilibrio vi è sicuramente lo stile, scorrevole e curato allo stesso tempo, che spinge il lettore a non staccarsi mai dal libro.
In conclusione posso dire che “Un Antico Peccato- Il Risveglio del Potere” è uno dei libri fantasy italiani più belli che abbia mia letto di recente: è appassionante, originale e ben scritto. Avremo molto da aspettarci dall’autrice.
A presto con la prossima puntata dello Speciale, l’11 Gennaio, dedicato al libro di Giulia Marengo!