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Speciale Apple: trimestre fiscale record, ma le stime sono in ribasso

Creato il 27 gennaio 2016 da Lightman

Apple chiude l'ultimo trimestre fiscale con un record assoluto negli introiti, grazie alle vendite di iPhone e ai servizi, ma le stime prevedono un calo nell'attuale trimestre, che si preannuncia negativo.

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Alessio Ferraiuolo è cresciuto a pane, cinema e videogame. Scopre in giovane età la sua passione per la tecnologia, che lo porta a divorare tutto quello che il mercato ha da offrire, dall'hardware per PC agli smartphone, senza mai sentirsi sazio. Nel tempo libero adora suonare la chitarra, andare in palestra e guardare tonnellate di film e serie TV. Lo trovate su Google+ e su Facebook.

Sarà un trimestre da ricordare quello di Apple, almeno da quanto visto nel report finanziario diffuso nelle scorse ore dall'azienda americana. I dati, con riferimento fino al 26 dicembre 2015, hanno mostrato numeri molto positivi, aiutati dal periodo natalizio, che le hanno consentito di migliorare i già ottimi risultati ottenuti lo scorso anno. Non è tutto oro quel che luccica però, e a Cupertino sono già pronti ad affrontare il prossimo trimestre fiscale, con le stime sui profitti previste in calo rispetto al passato. La situazione economica e geopolitica mondiale, unita al rallentamento dell'economia cinese, non permetterà ad Apple di aumentare il fatturato nei prossimi tre mesi. iPhone, iPad, Mac e tutti i device e i servizi della mela purtroppo non basteranno a sostenere la crescita. Nonostante questo, Apple gode di ottima salute, e di tanti capitali, come confermato dai dati forniti dall'azienda, che mostrano il trimestre fiscale con il maggior profitto della sua storia.

Un nuovo record

L'anno scorso, Apple riuscì nell'impresa di realizzare il trimestre con il suo più alto profitto di sempre, grazie al Natale del 2014, che ha fatto da traino alle vendite, con profitti per 18 miliardi di dollari. I dati riferiti al periodo natalizio del 2015 mostrano invece 18.4 miliardi di profitti, con entrate totali per 75.90 miliardi, contro i 74.60 dell'anno precedente. A farla da padrone, almeno in campo hardware, troviamo iPhone, che nelle sue varie incarnazioni ha venduto 74.78 milioni di pezzi, un numero che, rapportato al costo del telefonino della mela, rende l'idea delle cifre di cui si sta parlando. Da sottolineare però come le vendite non mostrano una crescita rispetto al passato, quando nello stesso periodo dell'anno Apple ha venduto 74.50 milioni di unità. Nonostante il traino del mercato cinese, centrale nelle strategie di Tim Cook e nelle crescita riscontrata in questo trimestre, le vendite sono cresciute poco, segno che anche la concorrenza sta facendo un buon lavoro di contenimento. In calo, seppur di poco, le vendite dei Mac, con 5.31 milioni di computer venduti, inferiori ai 5.50 milioni di dispositivi spediti alla fine del 2014. Forte calo invece per iPad, nonostante la presentazione di iPad Pro: si parla infatti 16.12 milioni di tablet venduti, in netta diminuzione rispetto ai 21.40 milioni di unità vendute nello stesso periodo del 2014. Vige ancora il riserbo sui dati di vendita di Apple Watch e Apple TV, anche se l'azienda californiana ha affermato che i due prodotti hanno visto una crescita degli introiti del 62% rispetto all'anno passato, con 4.3 miliardi di dollari incassati, realizzando anche nuovi record di vendite. In forte crescita il settore dei servizi, che ha generato 6.05 miliardi, grazia a iCloud, Apple Pay, Apple Music e a tutto quanto l'ecosistema della mela.

Speciale Apple: trimestre fiscale record, ma le stime sono in ribasso

Tim Cook si è congratulato con i suoi collaboratori per il nuovo record, anche se le previsioni non sono positive per il prossimo trimestre. Le stime parlano di introiti compresi tra i 50 e i 53 miliardi, in calo rispetto ai 58 miliardi incassati nel secondo trimestre 2015. Cook ha parlato anche dell'attuale situazione del settore degli smartphone, soffermandosi sul tema della saturazione del mercato. Il CEO di Apple ha affermato che le stime al ribasso non sono dovute a questo fattore, quanto più alle attuali contingenze economiche, individuando nell'India un mercato su cui puntare, mentre numeri importanti potranno arrivare da Brasile e Russia.

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