SPECIALE BUNDESLIGA 2013/2014, QUARTA PARTE – A poche ore dal via della Bundesliga, TCE presenta la quarta e penultima puntata dello “Speciale Bundesliga 2013/2014″. Il viaggio sta per terminare, ed è quindi giunto il momento di analizzare le due squadre che hanno dominato l’ultimo triennio: Borussia Dortmund e Bayern Monaco. Oggi sarà il turno dei gialloneri, mentre domani toccherà ai campioni in carica. Oltre alla “banda dell’oro” del mago Klopp, la puntata odierna vedrà protagoniste altre due squadre che, almeno sulla carta, partono con ambizioni europee: l’Hannover di Slomka, reduce da una stagione in chiaroscuro, e lo Stoccarda di Labbadia, protagonista di un buon finale di stagione e finalista della coppa nazionale.
BORUSSIA DORTMUND
L’addio di Gotze e le estenuanti trattative per cercare il suo sostituto, il “Caso-Lewandowski” e la polemica fra Santana (passato agli eterni rivali dello Schalke) e Klopp: l’estate dei gialloneri non è stata certo tranquilla. La squadra, però, resta altamente competitiva, impreziosita dagli acquisti di Mkhitaryan, Aubameyang e Sokratis. L’obiettivo, nonostante i favori del pronostico siano totalmente dalla parte del Bayern, è riprendersi il Meisterschale, o perlomeno competere per la conquista dello stesso fino alla fine del torneo. Anche in Europa, nonostante sia sempre molto complicato confermarsi, i gialloneri non nascondono le proprie ambizioni e puntano ad entrare ancora fra le prime quattro. Con Klopp in panchina tutto è possibile, anche se questa potrebbe essere la sua ultima stagione sulla panchina del BVB: ad attenderlo, al termine della kermesse brasiliana, c’è la panchina della nazionale. Ed è questo, forse, il motivo dei cortesi rifiuti estivi posti dal tecnico tedesco a PSG, Manchester City e Real Madrid.MERCATO: Giudizio estremamente positivo al mercato giallonero. Partito Gotze, che si è avvalso della clausola rescissoria (37 milioni) per passare agli odiati rivali bavaresi, i dirigenti hanno utilizzato le somma incassata per portare alla corte di Klopp due calciatori che, sulla carta, possono ben figurare nei delicati meccanismi del gioco schwarzgelben: Mkhitaryan e Aubameyang, reduci da stagioni esaltanti con Shakthar e Saint-Etienne. A rinforzare la difesa è arrivato dal Werder il greco Sokratis, rigeneratosi nel nord della Germania dopo la negativa stagione vissuta con la maglia del Milan. In attacco, dopo un lunga “tira e molla” ancora in corso, è rimasto Lewandowski, che aveva già raggiunto un accordo – di cui era a conoscenza anche la dirigenza del BVB – con il Bayern per passare alla corte di Pep, ma il Borussia, decisamente piccato per la vicenda Gotze, ha deciso di non cedere il giocatore e, conseguentemente, di perderlo a parametro zero il prossimo anno. A nulla son valsi gli assalti di alcuni club stranieri, Manchester City in primis: il calciatore polacco vuole solo il Bayern. E lo avrà fra dodici mesi.
ROSA: Mkhitaryan ha preso il Gotze, mentre Aubameyang, giocatore dotato di una velocità fuori dal comune e letale nelle ripartenze, può risultare un jolly preziosissimo, da schierare indifferentemente sia sulla trequarti che, in caso di necessità, da prima punta. L’arrivo del calciatore gabonese va a togliere ulteriore spazio a Schieber (che potrebbe essere ceduto da qui alla chiusura del mercato) e potrebbe fare arretrare definitivamente Grosskreutz, impiegato sempre con maggior frequenza nel ruolo di esterno basso. La opzioni a centrocampo e in attacco non mancano di certo, mentre in difesa, almeno per quanto concerne il ruolo di terzino sinistro, manca un’alternativa seria a Schmelzer, nonostante – come scritto poc’anzi – l’impiego sempre più frequente di Grosskreutz in difesa. L’acquisto di Sokratis, invece, è molto prezioso sia per dar fiato alla coppia centrale Hummels-Subotic che come alternativa sulla destra a Piszczek, quest’ultimo fermo ai box per infortunio fino alla fine di novembre. La rosa del Bayern è innegabilmente superiore, ma questo Borussia non è morto. E la Supercoppa tedesca lo ha dimostrato a chiare lettere.
LA STELLA: Marco Reus. I giocatori di classe sono tanti in questo Borussia, ma il talento più cristallino è sicuramente l’ex fohlen, che con la partenza di Gotze potrà ulteriormente mettere in risalto la sua infinita classe.
HANNOVER
I sechsundneunzig, reduci da un’annata meno entusiasmante rispetto alle precedenti due, provano a riappropriarsi dell’Europa perduta. Compito certamente non agevole, alla luce anche di un mercato che, in tutta franchezza, sembra aver indebolito la rosa a disposizione di Slomka. Ed è proprio sull’ex tecnico dei Knappen, da tre anni e mezzo sulla panchina dell’Hannover, che risiedono la maggiori speranze dei tifosi locali, fiduciosi di rivedere in campo la squadra tosta e rognosa di due stagioni or sono. La conferma di Diouf, nonostante il forte pressing di alcuni club della Premier League (Stoke City in testa), è un sintomo importante delle rinnovate ambizioni della dirigenza Roten, che ha rifiutato offerte vicine ai dieci milioni pur di trattenere l’ex attaccante del Manchester United.MERCATO: Ceduti tre pezzi pregiati delle ultime stagioni come Abdellaoue, Pinto e Rausch, quest’ultimi due addirittura a parametro zero, la società ha optato per la linea verde acquisendo i cartellini dei giovani Bittencourt, Prib e Sanè, giocatori talentuosi ancora da sperimentare a livelli medio-alti; da valutare anche il rientrante Avevor, reduce da una stagione da titolare con il St.Pauli in Zweite Liga. Inoltre, manca ancora un attaccante che, negli schemi di Slomka, sostituisca il partente Abdellaoue. Mercato finora insufficiente, ma da qui al 31 agosto qualcosa potrebbe cambiare.
ROSA: I reparti di difesa e centrocampo sono numericamente ben assortiti, anche se la qualità degli esterni bassi – Pander a parte – non è certamente eccelsa. Il buon vecchio capitan Cherundolo, nonostante i trentaquattro anni suonati, sarà ancora il padrone della fascia destra, in mezzo, invece, c’è grande fiducia nelle doti del giovane senegalese Sanè, arrivato quest’estate dal Nancy. In mezzo al campo, Prib avrà il compito di non far rimpiangere Pinto, mentre Stindl e Schmiedebach sono attesi dalla stagione del definitivo salto di qualità. Grande curiosità desta anche il neo-acquisto Bittencourt, arrivato lo scorso anno a Dortmund dopo essersi messo in luce (un po’ a sprazzi) a Cottbus, giunto a titolo definitivo – con diritto di riscatto a favore della società giallonera – alla corte di Slomka. In attacco, invece, tutto poggia sulle spalle di Diouf e Ya Konan: risulta indispensabile un nuovo acquisto, a meno che Sobiech, fin qui troppo discontinuo, esploda definitivamente.
LA STELLA: Mame Diouf. Sono ancora in molti a chiedersi come mai Alex Ferguson, due stagioni or sono, abbia dato il proprio benestare alla cessione del senegalese. L’addio ai red devils, però, ha rappresentato una fortuna per Mame, esploso definitivamente con la maglia dell’Hannover. I numeri dell’ultima stagione parlano chiaro: dodici gol e sette assist, spesso accompagnati da prestazioni estremamente positive. Slomka sta facendo di tutto per convincerlo a restare in maglia Roten e, per il momento, sta riuscendo nel suo intento, anche se il contratto in scadenza nel 2014 non esclude, a priori, possibili novità entro la fine del mese di agosto. Sia in senso positivo (rinnovo) che negativo (cessione).
STOCCARDA
Obiettivo Europa. Possibilmente da raggiungere senza l’ausilio della coppa nazionale. La squadra sveva, dopo alcune estati piuttosto piatte, ha deciso di muoversi in maniera più convinta sul mercato, mantenendo sempre un occhio vigile sul bilancio. Labbadia, dopo i numerosi screzi avuti con i vertici della società durante l’ultima stagione, ha a disposizione una rosa di tutto rispetto che può realmente competere per il sesto posto. A differenza di quanto avvenuto nelle ultime stagioni, sarà di fondamentale importanza partire con il piede giusto, anche se le prime uscite stagionali in DFB Pokal e in Europa League sono state, nonostante il passaggio del turno, non molto convincenti.MERCATO: Voto positivo per i dirigenti del Vfb, finalmente attivi sul mercato dopo alcune annate prive di grandi colpi. Il fiore all’occhiello è rappresentato dall’arrivo di Abdellaoue, strappato ad una diretta concorrente come l’Hannover, arrivato a Stoccarda per una cifra vicino ai quattro milioni. Buoni anche gli acquisti a parametro zero di Sararer (al momento chiuso dalla presenza di Harnik), Schwaab e Rausch, oltre all’arrivo in prestito biennale dal Borussia Dortmund di Leitner. In uscita non si registrano partenze dolorose, anche se Okazaki, passato al Mainz a titolo definitivo, avrebbe probabilmente fatto ancora comodo a Labbadia, che però può ritenersi soddisfatto della cessione all’Ingolstadt del pessimo Hajnal.
ROSA: Il reparto dove si è intervenuto maggiormente è stata la difesa, protagonista in negativo della scorsa annata degli svevi. L’acquisto di Rausch rafforza indubbiamente la mancina difensiva del Vfb, mentre a destra ci si affiderà ancora ad uno fra Rudiger e Sakai, a meno che Schwaab, centrale di difesa in grado di ricoprire tutti i ruoli del reparto arretrato, non venga confermato esterno destro basso, ruolo ricoperto nelle prime uscite stagionali. La coppia Niedermeier-Tasci, se verrà sorretta dalla condizione fisica, darà un contributo importante alla causa biancorossa, ma alle loro spalle non si vedono grandi alternative. Il centrocampo è il reparto di maggiore qualità, anche se resta da capire se Kvist, metronomo dei biancorossi, resterà agli ordini di Labbadia oppure se ne andrà verso la Spagna, direzione Atletico Madrid; tuttavia, anche in caso di cessione del danese, la mediana degli svevi pare d’assoluto affidamento, alla luce (anche) dell’arrivo di Leitner. In attacco sono ben tre i calciatori che si contenderanno la maglia da titolare, anche se Abdellaoue può giostrare sia da seconda punta che da esterno offensivo. Si fa sempre più complicata la posizione di Cacau, che potrebbe andarsene per giocare titolare in un altro club.
LA STELLA: Vedad Ibisevic. Rinato a Stoccarda dopo l’ultimo anno e mezzo piuttosto negativo con l’Hoffenheim, il calciatore bosniaco è il giocatore più determinante nell’economia del gioco di Labbadia. Lo scorso anno ha realizzato ben quindici dei trentasette gol messi a segno dal Vfb, risultando oltremodo decisivo anche in Coppa di Germania, dov’è andato a segno quattro volte in sei partite realizzando, fra l’altro, i gol decisivi nelle vittorie contro Bochum e Colonia. Quest’anno sarà assistito da Abdellaoue, preziosa spalla che gli consentirà d’agire con minor pressione nelle aree avversarie, ma l’uomo decisivo per le fortune dello Stoccarda sarà ancora lui.