Quello che so sull’amore, l’ultimo ibrido muccianiano
L’ultima pellicola di Gabriele Muccino dal titolo Quello che so sull’amore “non è una commedia romantica”, genere nel quale il marketing americano ha forzatamente incastonato il film, ma un lungometraggio ibrido che vira al dramma. Il regista romano, reso celebre da “L’ultimo bacio” (David di Donatello); “Ricordati di me”; “Baciami ancora”; “La ricerca della felicità” (candidatura agli Oscar) e “Sette anime” (questi ultimi con protagonista Will Smith), esordisce con questa precisazione durante la conferenza stampa, anticipando le domande più insidiose sul recente insuccesso americano. “Non si tratta di un flop – precisa Muccino – il film ad oggi in America ha incassato 13 milioni di dollari a fronte dei 20 milioni spesi per realizzarlo – il problema è a monte e interessa più le logiche commerciali e di promozione, il distributore e i 13 produttori. Ho dovuto fare dei cambiamenti, tagliare una scena drammatica di Uma Thurman, assecondare le richieste di un mercato molto diverso dal nostro. In America quando si parla di film drammatico è come parlare del diavolo, esiste solo il film di genere, tipo la commedia romantica appunto…il mio film è altro da questo. Il marketing poi è una macchina infernale, sei costantemente sotto pressione, sono tutti terrorizzati dall’insuccesso, bisogna individuare le tendenze del pubblico, non puoi sbagliare altrimenti sei fuori.” Le critiche comunque non hanno scalfito l’entusiasmo del regista che crede nel sostegno del suo pubblico affezionato (il film Sette anime nonostante la stroncatura americana in Italia ebbe un enorme successo al botteghino, raggiungendo la cifra di 11 milioni di euro). Gabriele Muccino in fondo è un coraggioso, tra i pochi registi italiani a competere con i mostri sacri del cinema sul territorio a stelle e strisce, non certo una cosa da poco.
“Vivo e lavoro in America ormai da anni, restarci e’ una sfida con me stesso – dice Muccino – non abbandonerò l’arena prima della vittoria e, semmai non dovessi farcela, andrei via con onore. Certo che penso di ritornare, ho già in mente un film, ma non lo dico. Non getto la spugna alla prima difficoltà“.
Quello che so sull’amore, che vanta un cast stellare con attori del calibro di Gerard Butler, Jessica Biel, Uma Thurman, Catherine Zeta Jones e Dannis Quaid – tra i più amati d’America – anche se forzato da queste logiche è comunque strutturato come una commedia romantica, con tanto di prevedibile lieto fine. Il film racconta la storia di George Dryer (Gerard Butler), un ex campione di calcio scozzese, ancora profondamente immaturo, che a causa di un infortunio vede sfumare la sua carriera e la sua vita dorata. Una leggerezza di troppo, un tradimento e finisce per perdere la moglie che ama e il loro figlio Lewis. Con grande fatica s’impegna per recuperare il rapporto con il figlio per poi fare le scelte giuste per diventare un uomo e un padre migliore. In questo film Muccino tenta di analizzare la fatica di diventare adulti in un mondo nel quale fuggire dalle proprie responsabilità per inseguire le proprie ambizioni e il proprio ego, inizialmente sembra la scelta più giusta per una vita migliore. Ma prima o poi bisogna fare i conti con se stessi e affrontare il difficile momento della crescita. Lui probabilmente ci sta provando.
Nelle sale dal 10 gennaio in oltre 450 copie.
di Katya Marletta