Magazine Ecologia e Ambiente

Speciale Congresso #Hipogea2015 – Session New Technologies for Artificial Cavities

Creato il 11 marzo 2015 da Andrea Scatolini @SCINTILENA

Concluso l’argomento sugli acuedotti, è la volta della sessione New Technologies for Artificial Cavities, che inizia con l’intervento di Mario Mazzoli con le esplorazioni subacquee in cavità artificiali:

Exploration and documentation of underwater artificial structures. Mazzoli Mario A.S.S.O.

Speciale Congresso #Hipogea2015 – Session New Technologies for Artificial Cavities

mario mazzoli

ESPERIENZE DI ESPLORAZIONE E DOCUMENTAZIONE DI AREE ARTIFICIALI SOMMERSE

Dott. Mario Mazzoli
A.S.S.O. – Archeologia, Subacquea, Speleologia ed Organizzazione
S.N.S.S. – Scuola Nazionale di Speleologia Subacquea della Società Speleologica Italiana
HYPOGEA – Ricerca e Valorizzazione Cavità Artificiali

Strutture ipogee di approvvigionamento idrico, cave, sistemi di difesa, miniere, sepolture, magazzini e vie di fuga possono richiedere il supporto di subacquei specializzati per la loro esplorazione e studio. In queste aree lo scopo delle immersioni è finalizzato al reperimento di informazioni diversamente non accessibili ed è per questo che dopo un primo “tuffo” conoscitivo è fondamentale portare fuori dall’acqua dati e immagini, anche se la frequente cattiva visibilità impedisce molto spesso la realizzazione di foto e filmati accettabili.

Nella maggior parte dei casi le strutture ipogee sommerse hanno perso la loro funzione primaria e la condizione di allagamento è dovuta ad abbandono con conseguente rischio di degrado strutturale e ambientale.
Una immersione, quindi, oltre a difficoltà di carattere tecnico può presentare elevati rischi biologici. Questo è uno dei principali motivi per i quali, nonostante le scarse profondità, la progressione subacquea in cavità artificiali richiede grande attenzione, esperienza specifica di immersioni in ambienti chiusi e talvolta complesse attrezzature per la protezione dello speleo subacqueo, il cui impiego non sempre è compatibile con le condizioni logistiche ed ambientali del luogo.

Lo speleo sub non deve quindi lasciarsi condizionare dalla bassa profondità e dalla apparente banalità di immersioni in ambienti di dimensioni contenute. Queste esplorazioni, sotto il punto di vista tecnico, sono di gran lunga meno impegnative di una “punta” in grotta, ma potrebbero nascondere una serie di insidie non usuali per chi è abituato ad immergersi esclusivamente in cavità naturali.
Questo contributo è finalizzato ad analizzare le problematiche più frequenti nelle esplorazioni speleo subacquee in cavità artificiali e a fornire elementi esperienziali ed informazioni su strumenti tecnici, procedure e precauzioni da adottare.


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