SPECIALE ELEZIONI 2013: MoVimento 5 Stelle

Creato il 13 febbraio 2013 da Idispacci @IDispacci
13 febbraio 2013 by Redazione

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Il Movimento 5 Stelle è sicuramente la più discussa tra le liste presentate al Viminale. Pur definendosi una libera associazione di cittadini, il MoV è uno dei primi partiti che promuove la democrazia digitale, o meglio liquida visto che i suoi candidanti sono candidati al corpo legislativo della Stato italiano.

La cronaca politica si è più volte occupata della democrazia interna e delle defezioni di alcuni militanti, del ruolo di Beppe Grillo, proprietario del simbolo elettorale, e di Gianroberto Casaleggio, ma ciò non ha inciso molto sul successo del movimento che si presenta come la terza forza politica più grande nel panorama italiano.

Il programma si articola in sezioni grandi punti, qui proviamo a elencare: informazione, stato e cittadini, economia.

Informazione:

  • Cittadinanza digitale per nascita, accesso alla rete gratuito per ogni cittadino italiano
  • Eliminazione dei contributi pubblici per il finanziamento delle testate giornalistiche
  • Nessun canale televisivo con copertura nazionale può essere posseduto a maggioranza da alcun soggetto privato, l’azionariato deve essere diffuso con proprietà massima del 10%
  • Le frequenze televisive vanno assegnate attraverso un’asta pubblica ogni cinque anni – Abolizione della legge del governo D’Alema che richiede un contributo dell’uno per cento sui ricavi agli assegnatari di frequenze televisione
  • Nessun quotidiano con copertura nazionale può essere posseduto a maggioranza da alcun soggetto privato, l’azionariato diffuso con proprietà massima del 10%
  • Abolizione dell’Ordine dei giornalisti
  • Vendita ad azionariato diffuso, con proprietà massima del 10%, di due canali televisivi pubblici
  • Un solo canale televisivo pubblico, senza pubblicità, informativo e culturale,indipendente dai partiti
  • Abolizione della legge Gasparri
  • Copertura completa dell’ADSL a livello di territorio nazionale
  • Statalizzazione della dorsale telefonica, con il suo riacquisto a prezzo di costo da Telecom Italia, e l’impegno da parte dello Stato di fornire gli stessi servizi a prezzi competitivi a ogni operatore telefonico
  • Introduzione dei ripetitori Wimax per l’accesso mobile e diffuso alla Rete
  • Eliminazione del canone telefonico per l’allacciamento alla rete fissa
  • Allineamento immediato delle tariffe di connessione a Internet e telefoniche a quelle europee
  • Tetto nazionale massimo del 5% per le società di raccolta pubblicitaria facenti capo a un singolo soggetto economico privato
  • Riduzione del tempo di decorrenza della proprietà intellettuale a 20 anni
  • Abolizione della legge Urbani sul copyright
  • Divieto della partecipazione azionaria da parte delle banche e di enti pubblici o para pubblici a società editoriali
  • Depenalizzazione della querela per diffamazione e riconoscimento al querelato dello stesso importo richiesto in caso di non luogo a procedere (importo depositato presso il tribunale in anticipo in via cautelare all’atto della querela)
  • Abolizione della legge Pisanu sulla limitazione all’accesso wi fi.

Stato e cittadini:

  • Abolizione delle province
  • Abolizione dei rimborsi elettorali
  • Accorpamento dei Comuni sotto i 5.000 abitanti
  • Insegnamento della Costituzione ed esame obbligatorio per ogni rappresentante pubblico
  • Riduzione a due mandati per i parlamentari e per qualunque altra carica pubblica
  • Eliminazione di ogni privilegio particolare per i parlamentari, tra questi il diritto alla pensione dopo due anni e mezzo
  • Divieto per i parlamentari di esercitare un’altra professione durante il mandato
  • Stipendio parlamentare allineato alla media degli stipendi nazionali
  • Divieto di cumulo delle cariche per i parlamentari (esempio: sindaco e deputato)
  • Non eleggibilità a cariche pubbliche per i cittadini condannati
  • Partecipazione diretta a ogni incontro pubblico da parte dei cittadini via web, come già avviene per Camera e Senato
  • Abolizione delle Authority e contemporanea introduzione di una vera class action
  • Referendum sia abrogativi che propositivi senza quorum
  • Obbligatorietà della discussione parlamentare e del voto nominale per le leggi di iniziativa popolare
  • Approvazione di ogni legge subordinata alla effettiva copertura finanziaria
  • Leggi rese pubbliche on line almeno tre mesi prima delle loro approvazione per ricevere i commenti dei cittadini.

Economia:

  • Introduzione della class action
  • Abolizione delle scatole cinesi in Borsa
  • Abolizione di cariche multiple da parte di consiglieri di amministrazione nei consigli di società quotate
  • Introduzione di strutture di reale rappresentanza dei piccoli azionisti nelle società quotate
  • Vietare gli incroci azionari tra sistema bancario e sistema industriale
  • Abolizione della legge Biagi
  • Impedire lo smantellamento delle industrie alimentari e manifatturiere con un prevalente mercato interno
  • Disincentivi alle aziende che generano un danno sociale (es.distributori di acqua in bottiglia)
  • Abolizione dei monopoli di fatto, in particolare Telecom Italia, Autostrade, ENI, ENEL, Mediaset, Ferrovie dello Stato
  • Introdurre la responsabilità degli istituti finanziari sui prodotti proposti con una compartecipazione alle eventuali perdite
  • Abolizione delle stock option
  • Impedire l’acquisto prevalente a debito di una società (es. Telecom Italia)
  • Impedire ai consiglieri di amministrazione di ricoprire alcuna altra carica nella stessa società se questa si è resa responsabile di gravi reati
  • Introduzione di un tetto per gli stipendi del management delle aziende quotate in Borsa e delle aziende con partecipazione rilevante o maggioritaria dello Stato
  • Allineamento delle tariffe di energia, connettività, telefonia, elettricità, trasporti agli altri Paesi europei
  • Riduzione del debito pubblico con forti interventi sui costi dello Stato con il taglio degli sprechi e con l’introduzione di nuove tecnologie per consentire al cittadino l’accesso alle informazioni e ai servizi senza bisogno di intermediari
  • Vietare la nomina di persone condannate in via definitiva (es. Scaroni all’Eni) come amministratori in aziende aventi come azionista lo Stato o quotate in Borsa
  • Favorire le produzioni locali
  • Sostenere le società no profit
  • Sussidio di disoccupazione garantito

Nella parte Stato e cittadino, in merito alla proposta di abolizione del quorum referendario, bisogna ricordare che il limite della metà dei diritti al voto è una garanzia democratica, per evitare così che minoranze possano incidere più del reale peso politico, oltre a garantire la più larga partecipazione; inoltre, va ricordato che la Svizzera, che fa del referendum il principale strumento di democrazia diretta, prevede una doppia maggioranza (nazionale e federale) in caso di questioni di interesse nazionale;

Per quanto riguarda la parte Economia, invece, bisogna far notare che la semplice riduzione del debito pubblico tramite tagli a casta e alla PA non è sufficiente a rilanciare una grossa macchina come l’Italia, come pure la semplice abolizione della Legge Biagi non migliora il mercato del lavoro; esiste già una legislazione che vieta determinati gli incroci azionari tra sistema bancario e sistema industriale; con la dismissione del patrimonio non è detto che si abbia crescita e sviluppo, e non è nemmeno detto che si riesca a vendere al prezzo di mercato; e infine, l’impedimento all’acquisto prevalente a debito di una società contrasta l’art. 41 Cost. sulla libertà dell’iniziativa economica privata. Tuttavia la spinta di innovazione tecnologica, sociale e politica è molto marcata e crea una netta distinzione con i programmi politici finora analizzati.

SPECIALE ELEZIONI 2013


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