A colpi di martello Platini demolirà la competitività dei club italiani nel mercato calciatori
Come tutti i calciofili più accaniti sapranno tra una manciata di mesi entrerà in vigore la norma del fair play finanziario, fortemente voluta da Platini, che costringerà le società ad investire sul mercato solo quanto avranno attinto dalle proprie casse (incassi allo stadio, merchandise, etc..) o dallo stesso mercato in uscita impedendo loro di andare in rosso per quanto riguarda il bilancio annuale.
Club come Inter e Milan che hanno fatto dei giochetti sul bilancio l’arma più potente per accaparrarsi i migliori atleti in circolazione vedono scendere drasticamente il proprio potere d’acquisto perdendo così la possibilità di far valere la propria forza economica. Ma non è finita qui.
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Secondo la regola del fair play finanziario il bilancio infatti dovrà essere già in attivo quando verrà applicata la suddetta norma e quindi le società devono correre ai ripari per rientrare delle spese folli fatte negli anni passati ma anche per costruire una solida base su cui costruire la propria forza economica negli anni a venire. Se prendiamo il caso del Milan, a voler tener fede alle parole di Adriano Galliani, con lo svecchiamento della rosa, con conseguente riduzione del monte ingaggi, e con le cessioni illustri di Ibrahimovic e Thiago Silva a cui non sono seguite follie sul mercato, il club potrà gestire in tranquillità il passaggio alle nuove norme diventando competitivo sul mercato già a partire dalla stagione 2013/2014.
La situazione in Serie A è parecchio delicata dal punto di vista economico con metà delle squadre iscritte che hanno i conti in rosso e debiti che vanno dal mezzo milione agli oltre 40: in pratica 10 squadre sono in passivo e, allo stato attuale delle cose, non potrebbero giocare le competizioni europee anche avendole conquistate sul campo.
A finire dietro la lavagna sono: Atalanta, Catania, Cagliari, Inter, Juventus, Lazio, Palermo, Pescara, Roma e Torino, con alcuni casi drammatici come quelli di Torino, Cagliari e Palermo che hanno investito poco o nulla sul mercato, limitandosi a sfoltire le rispettive rose, e si ritrovano comunque con pesanti negativi da cui rientrare. Una discussione a parte meritano Inter e Juventus che hanno dei passivi rispettivi di 13 e addirittura 34 milioni di euro con la possibilità concreta, per i nerazzurri, di cedere qualche altro pezzo grosso nella finestra di mercato natalizia e di riportarsi in parità, e con la difficoltà, tutta bianconera, di rientrare del debito senza impoverire la rosa.
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Tra i più meritevoli, ovvero coloro che hanno operato al meglio, spiccano Udinese, Genoa e Milan con i friulani che hanno un positivo di oltre 18 milioni di euro, i rossoblù che sfiorano i 35 e i rossoneri che addirittura sono in attivo di ben 45 milioni e possono anche programmare il mercato di gennaio anche senza cedere altri calciatori.
Dovessimo stilare una classifica in base agli attivi e ai passivi sul bilancio, essa reciterebbe così:
+45.2 Milan
+33.1 Genoa
+18.2 Udinese
+9.2 Fiorentina
+9 Siena
+6.5 Napoli
+4.5 Bologna
+4 Chievo
+2.8 Sampdoria
+2.3 Parma
-0.5 Catania
-1.7 Atalanta
-5.2 Lazio
-5.3 Pescara
-8 Chievo
-9 Palermo
-12.3 Torino
-13 Inter
-21.2 Roma
-34.2 Juventus
Dati aggiornati al 31 agosto 2012, fonte: La Sicilia