Supereroe: personaggio eroico con una missione disinteressata ed a favore della società; chi possiede superpoteri, tecnologia molto avanzata, abilità mistiche o doti fisiche e/o mentali molto sviluppate; chi ha una super-identità ed un costume che funge da icona, e che tipicamente esprime la sua storia o personalità, poteri e origine (trasformazione da persona ordinaria a supereroe); ed è generalmente distinto, cioè può essere distinto dagli altri personaggi del relativo genere (fantasy, fantascienza, poliziesco, etc) da una preponderanza di convenzioni generiche. Tipicamente i supereroi hanno duplici identità, di cui quella non comune viene tenuta ben celata.
L’origine dei supereroi può essere rintracciata in numerose forme precedenti di narrativa. Molti dei loro tratti sono comuni ai protagonisti della tarda letteratura vittoriana, come il detective Sherlock Holmes di Arthur Conan Doyle e l’avventuriero Allan Quatermain di H. Rider Haggard. Nelle storie popolari (dime novel) alcuni personaggi come Buffalo Bill, Zorro e Tarzan hanno influenzato la nascita dei supereroi. L’influenza maggiore, però, come più volte riconosciuto da autori come Alan Moore o Warren Ellis, è dovuta ai racconti avventurosi pubblicati sui pulp magazine, dove muovevano i primi passi personaggi come Conan il barbaro, che sarebbe divenuto, successivamente, personaggio dei fumetti grazie a Roy Thomas e Barry Windsor Smith. Nel giugno del 1938, Jerry Siegel e Joe Shuster crearono il personaggio di Superman, che venne inserito nel n. 1 di Action Comics: inizia da questo storico evento la cosiddetta età dell’oro del fumetto supereroico. Nonostante sia stato preceduto da altri personaggi in costume come Mandrake e l’Uomo mascherato, Superman è da sempre considerato il primo supereroe nel senso stretto del termine, cioè un individuo con un’identità segreta, dei superpoteri, un costume e possibilmente un mantello.
Dopo il grande successo ottenuto con Superman, la DC Comics introdusse nel mondo dei fumetti Acquaman, Lanterna verde, Flash, Batman e Wonder woman, la prima supereroina.
Curiosità: Lanterna verde è in grado di realizzare ogni cosa riesca a pensare la sua immaginazione e quindi è potenzialmente il supereroe più potente in assoluto.
Mentre la DC dominava il mercato dei supereroi, la Fawcett Comics fu l’unica in grado di sfidarne la popolarità con il personaggio di Capitan Marvel, che nel 1941 comparve in tv nel primo movie serial del sabato con protagonista un supereroe: The adventures of Captain Marvel.
Durante la Seconda guerra mondiale i supereroi divennero ancora più popolari, sopravvivendo al razionamento della carta e alla perdita di parecchi disegnatori di talento caduti al servizio delle forze armate. La ricerca di racconti semplici di vittorie del bene sul male che possano far consolare o parzialmente dimenticare gli orrori del momento e della guerra può spiegare la popolarità dei supereroi in tempo di guerra. A questa ricerca da parte dei lettori, i creatori di fumetti risposero con storie in cui i supereroi combattevano le forze dell’Asse e ne introdussero alcuni ispirati ai temi patriottici, tra i quali il Capitan America della Marvel, che insieme a Torcia Umana e Namor, in più di un’occasione salvò il mondo dalla minaccia nazista.
Fino a questo momento i supereroi avevo rispecchiato gli standard del ceto medo americano: il tipico supereroe era bianco, di ceto medio-alto, eterosessuale, professionista, di giovane o media età. Dopo la guerra i supereroi persero popolarità, a causa anche di una crociata morale che considerava i fumetti dannosi per la gioventù e ispiratori di delinquenza.
Nel 1956 la DC Comics introdusse una nuova versione di Flash, che ottenne un immediato successo. Questo indusse la compagnia a rinverdire gli altri supereroi dandogli con un taglio più moderno e attento alla psicologia dei personaggi – e a lanciare il team di supereroi della Justice League of America.
Col ritorno al supereroe della DC, fu lanciata una linea di supereroi (che prese il nome Marvel Comics), iniziando con i Fantastici Quattro nel 1961, che sottolineavano i conflitti personali e lo sviluppo del carattere allo stesso modo dell’azione e dell’avventura.
Alla fine degli anni sessanta e agli inizi dei settanta, supereroi di altri gruppi razziali incominciarono ad apparire nella Marvel Comics, tra cui Pantera Nera, monarca di una immaginaria nazione africana, il Wakanda, Luke Cage, un afro-americano eroe in affitto e Shang-Chi, un eroe asiatico esperto in arti marziali.
Curiosità: Pantera nera fu uno dei primi supereroi di colore a comparire sulle pagine dei fumetti, figlio del movimento sulla parità dei diritti che cominciava a germogliare nella società americana tra la fine dei anni sessanta e l’inizio dei settanta.
Nel 1978 gli effetti speciali avevano raggiunto un tale livello da rendere possibile il primo film di supereroi: Superman: The Movie, diretto da Richard Donner e interpretato da Christopher Reeve. Il film riscosse un successo strepitoso ed ebbe gli elogi della critica, rivolti non solo alle generose risorse economiche profuse nella realizzazione ma anche alla prestazione genuina di Reeve e allacolonna sonora di John Williams, che diede al film una grandezza epica che il genere non aveva ancora sperimentato al cinema.
Agli inizi degli anni ottanta il concetto di supereroe venne messo fortemente in discussione e minato alle radici: Moore con la serie Miracleman inventa il supereroe decostruzionista, demolendo l’idea che da grandi poteri derivino grandi responsabilità. Questa tendenza fu portata all’estremo dallo stesso Moore nel 1986 con la serie in dodici capitoli Watchmen, nella quale i protagonisti sono persone comuni (a parte un’unica, gigantesca eccezione) emozionalmente insoddisfatte, psicologicamente introverse e spesso sociopatiche che affrontano, per la prima volta in maniera diretta, le conseguenze della loro esistenza sulla gente comune.
Forse ancor più di Watchmen, l’altra opera che contribuì alla reinterpretazione in chiave più realistica del supereroe fu Il ritorno del Cavaliere Oscuro (1985-1986), nel quale la storia di Batman, ambientata nel futuro, ci mostra un Bruce Wayne invecchiato e deluso, che ritorna sulle scene dopo un ritiro durato dieci anni e che si lascia dominare dalla sua rabbia interiore, memore dell’assassino dei suoi genitori, nel violento tentativo di modellare la società al suo volere.
Il film Batman (1989), del regista Tim Burton, fu il primo tentativo di creare una pellicola di supereroi con le tenebrose atmosfere dei fumetti più recenti. Un’accuratissima scenografia e le acclamate interpretazioni di Michael Keaton nella parte di Batman e Jack Nicholson in quella del Joker portarono il film a un grande successo di pubblico e critica, oltre a essere considerato il miglior film di supereroi mai realizzato. Il film ebbe diversi seguiti: Batman – Il ritorno (1992), Batman forever (1995), Batman & Robin (1997).
All’inizio degli anni ’90 il panorama indipendente del fumetto riesce finalmente a scalzare l’egemonia della DC e della Marvel. Questo introdusse molti nuovi popolari eroi tra cui Spawn, Witchblade, Savage Dragon e gruppi come Gen 13, Wild C.A.T.s e Youngblood. Questi personaggi erano proprietà dei loro creatori, senza un controllo editoriale da parte della società, il che poteva cambiare sostanzialmente il modello del tradizionale supereroe.
Per combattere la concorrenza, Marvel e DC fecero drastici cambiamenti per gli amati personaggi: da un lato La morte di Superman presentava un eroe ucciso e risorto, mentre un nuovo personaggio, il folle Jean-Paul Valley, prendeva il ruolo di Batman, con la schiena rotta a causa di uno scontro con Bane, dall’altro veniva ripreso il clone dell’Uomo Ragno, che aveva esordito negli anni Settanta, per mettere in dubbio la vera identità dell’eroe. Altri personaggi storici venivano rivisti e rovesciati drasticamente.
Negli anni novanta le differenze etniche e di generi nei supereroi erano maggiori rispetto al passato. Parecchi personaggi negli X-Men erano donne (ad esempio Tempesta e Rogue), o appartenevano a minoranze, come Gambit del gruppo etnico Cajun e l’afro-americano Alfiere. C’erano anche alcuni supereroi gay come Northstar della Alpha Flight, Rainmaker della Gen 13, la coppia gay Apollo e Midnighter del gruppo Authority.
Nel 2000 il film X-Men inaugura la grande stagione dei grandi successi del cinema supereroistico. Due anni dopo Spider-Man (2002) batte il record di incassi nei primi cinque giorni di programmazione. Stessa fortunata sorte tocca ai seguiti X-Men 2 (2003), X-Men: Conflitto finale (2006) e Spider-Man 2 (2004). Godono della stessa fortuna, anche se in misura minore, Daredevil (2002), Hulk (2003), La leggenda degli uomini straordinari (2003), Hellboy (2004).
Nel 2006 è uscito un libro intitolato Supereroi – Araldica e simbologia dell’eroismo da «Superman» e «The Authority» di Ivan Baio, che indaga i risvolti antropologici dei supereroi.
L’anno successivo è uscito invece “La fisica dei supereroi“, scritto da James Kakalios, che partendo dai superpoteri degli eroi dei fumetti costruisce una vera e propria guida alle leggi fisiche dell’universo, da Newton all’Uomo Ragno, da Superman alla meccanica quantistica.
Gli Incredibili è il primo film di animazione della Pixar a fornire una inedita versione comica del genere supereroistico.
La fortuna dei film basati sui supereroi sembra non spegnersi, continuando nel 2005 con Batman Begins, che indaga sulla giovinezza di Bruce Wayne e sulla genesi del supereroe (un periodo in generale poco approfondito dai fumetti), facendo ritorno alle atmosfere cupe che hanno reso celebre il personaggio. Dello stesso anno è I Fantastici Quattro, una reintrepretazione modernizzata con parecchie libertà del primo e più celebre quartetto di supereroi, rivolto soprattutto alle generazioni più giovani.
Anche la Marvel fa la sua bella parte, sfornando in sequenza e X-Men le origini – Wolverine (2009) e X-Men – L’inizio (2011), Iron Man, L’incredibile Hulk (2008), Iron Man 2 (2010), Thor (2011), Capitan America – Il primo vendicatore (2011), e culminando ne I Vendicatori (2012).
Cosa avrà in serbo per noi il panorama dei supereroi? Lo speciale per ora finisce qui. Non ha la pretesa di essere completo perchè ci sarebbero ancora molte cose da dire. Fammi sapere se ti farebbe piacere un approfondimento