1185. L’incantevole Palermo, crogiuolo di tante culture, splendente dei suoi palazzi, dei suoi preziosi mosaici, è pronta ad accogliere la sua nuova regina. Costretta a rinnegare i voti, Costanza d’Altavilla, l’ultima erede della dinastia normanna che guida il Regno di Sicilia, viene data in sposa a Enrico di Svevia, figlio dell’imperatore Federico e più giovane di lei di circa undici anni. Un matrimonio dettato dalla ragion di Stato che dovrà essere coronato dal concepimento di un erede al trono. Ma mentre il figlio tanto sospirato tarda ad arrivare, la fragile e bella Costanza deve lottare contro nemici potentissimi, primo fra tutti Gualtieri di Palearia, ministro dell’imperatore, che soffia sul fuoco della gelosia di Enrico per distruggere la donna e conservare la sua enorme influenza. Quando finalmente il piccolo Federico vedrà la luce, la madre dovrà far di tutto per proteggerlo dalle innumerevoli insidie che lo minacciano. Fino a quando, divenuto ragazzino, non sarà in grado egli stesso di sbarazzarsi dei suoi implacabili nemici, rivelando quelle doti che faranno di lui un grande imperatore.
Recensione
L’ambientazione medievale mi aveva allettato molto, come anche il fatto che l’autrice coltivasse la passione per la storia di questo periodo, appunto. Un personaggio femminile, Costanza d’Altavilla, con tutte le sue difficoltà, mi avrebbe conquistata: ero pronta.
In realtà, sono rimasta abbastanza delusa. Un libricino che racconta la storia di questa donna di stirpe nobile,che, pur avendo scelto la strada del convento, si sottomette al volere della famiglia e, passata da un pezzo l’età da matrimonio, viene costretta a sposare Enrico di Svevia.
Dopo aver sperato nell’arrivo di un figlio, erede designato, all’età di ormai quarant’anni, dopo un parto terribile, avvenuto, davanti agli occhi di tutto il paese, dentro una tenda, sulla piazza di Jesi, Costanza mette al mondo l’uomo che verrà chiamato “Stupor mundi”, colto e raffinato, abile stratega e autorevole nel governo.
La storia prosegue e racconta il coraggio di questa donna, nel far fronte ai diversi alterni della sorte, nel tentativo disperato di mettere in salvo suo figlio e proteggerlo dagli intrighi di palazzo e del primo cancelliere, Gualtieri di Palearia, infido e crudele.
La sintassi è corretta, lo stile abbastanza pulito, la narrazione fila via senza intoppi ma il racconto non mi ha convinta. La storia, seppur narrata in modo garbato, fallisce, a mio modo di vedere, il suo potenziale narrativo perché non sviluppa, come potrebbe, la fascinazione del personaggio e della vicenda. In un racconto che avrebbe avuto tutti i presupposti per tenermi inchiodata, lo stile non mi ha sedotto e avvinto; il tono narrativo, forse, non è stato capace di coinvolgermi, di essere affabulatorio e complice.
Giudizio:
+3stelle+Dettagli del libro
- Titolo: La sposa normanna
- Autore: Carla Maria Russo
- Editore: Piemme
- Data di Pubblicazione: 2006
- Collana: Piemme Pocket
- ISBN-13: 978-88-683-6627-8
- Pagine: 240
- Formato - Prezzo: Brossura - Euro 5,90