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Speciale Grandi Scrittrici: Una donna - Sibilla Aleramo

Creato il 23 marzo 2014 da La Stamberga Dei Lettori

Articolo di DanieleSpeciale Grandi Scrittrici: Una donna - Sibilla Aleramo

Sibilla Aleramo (pseudonimo di Rina Faccio) nasce ad Alessandria il 14 agosto del 1876. Dopo un'infanzia vissuta a Milano, si sposta a Civitanova Marche, dove il padre aveva assunto il ruolo di direttore della fabbrica del marchese Ciccolini. Anche la Aleramo vi trova lavoro come impiegata e lì conoscerà il suo futuro primo marito. Fu un matrimonio riparatore, in quanto causato da uno stupro. Quest'episodio, così come la malattia mentale della madre e la nascita del primo figlio, segnò pesantemente la vita della scrittrice. Dopo un tentativo di suicidio con il laudano, nel 1897 inizia a collaborare con varie riviste femminili per uscire dall'oppressione della propria esistenza.Speciale Grandi Scrittrici: Una donna - Sibilla Aleramo Trasferitasi a Roma nel 1902 dopo aver lasciato la famiglia per inseguire il bisogno di una vita libera e senza costrizioni, nel 1906 esordisce con il romanzo fortemente autobiografico Una donna. Con questo evento, su consiglio dell'intellettuale e compagno Giovanni Cena, prende lo pseudonimo di Sibilla Aleramo. Solo nel 1919 esce il suo secondo romanzo, Il passaggio. Nel 1921 è edita la prima raccolta di poesie Momenti.
Sempre impegnata a favore dei diritti delle donne, la Aleramo trascorre una vita turbolenta e controversa, fatta di militanze politiche, numerose relazioni (la più famosa con il poeta Dino Campana), maldicenze e altalenanti fortune. Tra le sue opere maggiori: Amo dunque sono (raccolta epistolare, 1927), Gioie d'occasione (volume di prose, 1930), Il Frustino (romanzo, 1932), Sì alla terra (poesie, 1935) e Orsa Minore (volume di prose, 1938). Dopo la Seconda Guerra Mondiale, si iscrive al PCI e continua la sua lotta politica e sociale. Muore a Roma il 13 gennaio 1960.


Speciale Grandi Scrittrici: Una donna - Sibilla AleramoQuesto romanzo di Sibilla Aleramo fu pubblicato per la prima volta nel 1906. La fortuna immediata del volume, sia in Italia che nei paesi in cui fu tradotto, fece scoprire al mondo un’autrice che avrebbe fornito negli anni altre grandi prove del proprio talento. Una delle principali ragioni del successo del libro fu il suo tema: si tratta infatti di uno dei primi libri femministi apparsi da noi. Al cuore di questo romanzo ampiamente autobiografico c’è la sua autrice. Come scrive Emilio Cecchi nella postfazione, “con l’Aleramo, non si trattava più di un’autrice, d’una artista soltanto: si trattava anche d’una rivendicatrice della parità femminile, d’una ribelle”. A più di un secolo dalla sua prima pubblicazione, questo vibrante ritratto di una donna che lotta per il diritto a vivere con pienezza e libertà la sua vita si conferma una lettura imprescindibile.

Recensione

Il titolo è un manifesto programmatico: per Una Donna la Aleramo racconta se stessa e la propria condizione come sineddoche della donna di inizio '900. Una donna come la Donna, soggiogata e umiliata in una società maschilista e bigotta.
Leggere una "Weltanshauung" così moderna e fresca in un romanzo d'esordio del 1906 fa riflettere sui passi fatti per colmare il divario con l'odierno e non solo: notare come molti dei soprusi denunciati dall'autrice ancora siano difficili da sradicare arriva a far indignare il lettore.

La trama, fortemente autobiografica, ripercorre gli infelici anni della gioventù della Aleramo: l'infanzia agiata in una ricca città del nord, il travagliato – e freudiano – rapporto con il padre, la malattia della madre, le diffidenze di un piccolo borgo radicato nel più bieco conservatorismo, la violenza sessuale e il conseguente matrimonio riparatore con un impiegato della fabbrica del padre, il tentativo di suicidio, la nascita del figlio, i primi passi nel mondo della letteratura e la finale separazione in un'epoca in cui la parola divorzio non esisteva nemmeno. Il tutto raccontato con una prosa poetica non velleitaria e fine a se stessa, ma ricca di contenuti morali. La Aleramo era avanti di almeno sessant' anni e lascia letteralmente a bocca aperta leggere di psicologia, ateismo e indipendenza della donna in un romanzo di un'epoca in cui la figura femminile era vista solamente come votata al sacrificio, come la stessa autrice fa notare sotto forma di domanda retorica parlando della condizione della madre:

"Povera, povera anima! Non le erano valse la bellezza, la bontà, l'intelligenza. La vita le aveva chiesto della forza: non l'aveva. Amare, sacrificarsi e soccombere! Questo è il destino suo e di tutte le donne?"

 

Ci si appassiona incredibilmente alle strazianti vicende di uno spirito libero rimasto invischiato nella vita quotidiana di un momento storico a cui non apparteneva. Quest'ultimo, poi, è forse stato il più grande problema dell'autrice: difficile essere capita quando ci si sente più avanti dagli altri così come lo è essere nati in un periodo troppo arretrato. Nella sua vita incontrò mille difficoltà, anche peggiori rispetto a quelle narrate in "Una donna". Dopo avere visto la fortuna letteraria, nel secondo dopoguerra finirà nel dimenticatoio - nonostante le numerose ristampe delle sue opere -, osteggiata per una vita vissuta fuori dagli schemi, tanto da farle scrivere nel proprio diario nel 1951:

"3 novembre: Quarantacinquesimo anniversario dell'uscita del mio primo libro "Una donna". Commemorato in silenzio e solitudine."

 

In definitiva, "Una donna" è un romanzo che andrebbe non solo consigliato, ma riscoperto anche nelle scuole per capire cosa vuol dire essere donna in una società che era e continua ad essere maschilista tanto da equiparare legislativamente il genere femminile ad una categoria a parte anziché porlo sullo stesso piano di quello maschile. Passi avanti sono stati fatti, ma per evitare di regredire bisognerebbe informarsi sulle condizioni del passato e "Una donna" è una lettura fondamentale in questo caso. La Aleramo aveva tanto da dire all'epoca e anche adesso, a distanza di più di cento anni, riesce ad insegnarci molte cose sia sui diritti universali che in particolare su quelli della donna. Un'autrice moderna, una donna dall'impellente bisogno di esprimere se stessa che con grande tenacia è arrivata a ritagliarsi un'importante posto nel panorama letterario del novecento italiano, nonostante sia stata spesso fortemente boicottata.

Giudizio:

+5stelle+

Dettagli del libro

  • Titolo: Una donna
  • Autore: Sibilla Aleramo
  • Editore: Feltrinelli
  • Data di Pubblicazione: 2003
  • Collana: Universale Economica
  • ISBN-13: 9788807810367
  • Pagine: 220
  • Formato - Prezzo: Brossura - 7,50 Euro

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