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SPECIALE GUIDO MORSELLI n.10: Domenico Mezzina, “Le ragioni del Fotantropo. Studio sull’opera di Guido Morselli”

Creato il 24 maggio 2012 da Retroguardia

SPECIALE GUIDO MORSELLI n.10: Domenico Mezzina, “Le ragioni del Fotantropo. Studio sull’opera di Guido Morselli”Domenico Mezzina, Le ragioni del Fotantropo. Studio sull’opera di Guido Morselli, Stilo editrice, 2011, pp. 271, € 18,00

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di Francesco Sasso

 

Morselli, lo scrittore “postumo”, vittima dell’editoria. Tutto bene; ma ecco, contro un’opinione così domestica, reagisce uno scritto assai sottile e documentato di un nostro giovane critico: Domenico Mezzina.

Non sono molte le monografie su Guido Morselli, quindi accogliamo con interesse il saggio Le ragioni del Fotantropo. Studio sull’opera di Guido Morselli di Domenico Mezzina. Per darvi un’idea dello stato delle cose, ecco le monografie pubblicate fino ad oggi: Simona Costa (1981), Valentina Fortichiari (1984), Paola Villani, (1998), Maria Fiorentino, (2002), Marina Lessona Fasano, (2003). Nel 2011 è uscito un saggio di Alessandro Gaudio, ma non sono riuscito a rintracciare il volume in libreria. Ma il vero è che le monografie sono poche e diluite nel tempo. E cosa ancor più vera, questi studi sono legati per tre quarti all’analisi dei libri narrativi di Morselli.

Ora, Guido Morselli è un autore profondo e versatile a cui non mancò il demone speculativo necessario a costruire compatti organismi filosofici. Certo, la trama delle meditazioni a tratti rivela un che di ‘ricapitolazione’ e di non sistematico. Una filosofia morselliana, dunque, esiste, organica e vitale. Egli fu scrittore-filosofo nel senso di moralista che a quel termine dettero gli intellettuali dell’Illuminismo francese, nella misura in cui ogni ragionamento filosofico si applica su concreti problemi di vita vissuta, rifiutando perciò ogni astratta costruzione logica e metafisica.

Caratteristica, questa, che il Nostro ha coltivato con tenacia per tutta la vita, rafforzato in ciò dalla tendenza a un ragionamento aperto, libero da dogmatismi, da ideologie troppo rigide e da pregiudizi antropocentrici. Naturalmente, un simile percorso intellettuale è facilmente soggetto a contraddizioni speculative.

 

Tutto ciò è analizzato, e bene, da Domenico Mezzina in Le ragioni del Fotantropo. Studio sull’opera di Guido Morselli. E qui comincia la storia del lavoro dello studioso pugliese, difficile da riassumere in questa sede. Esso ha profonde radici nell’analisi dettagliata del pensiero e dell’ideologia morselliana. Mezzina si è forzato nell’intendere le ragioni profonde di Morselli saggista, che poi nutrono le coeve opere narrative. Lavoro non facile, il suo, cercare con insistenza una verifica interna della riflessione morselliana, che dai saggi arrivano ai romanzi, e sulla conseguente genesi della scrittura morselliana rispetto ai propria principia.

 

E anche dove dissento dal Mezzina, in verità poche volte, avverto uno stimolo acutissimo a penetrare nella stanza ideologica di Morselli. E confesso che ad oggi era l’aspetto che meno attirava la mia attenzione. Le osservazioni di Domenico Mezzina, dunque, aprono dubbi che non saranno sterili, e molte acquisizioni fattuali a cui è giunto, torneranno utili ad altri studiosi di Morselli.

 

 f.s.

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