Chiudiamo il nostro ambizioso countwodn sui giochi di calcio da ricordare. Con questo ultimo segmento speriamo di alimentare delle belle discussioni. Qualunque siano le nostre opinioni ci sentiamo di dire viva il calcio, viva il videogiochi di calcio. Perché questo accomuna tutti gli appassionati, al di là dei gusti personali. Si chiude così il nostro viaggio attraverso 30 anni di storia nella convinzione di aver fatto tutto quello che potevamo nella speranza che questo sforzo (e progetto che ribadiamo ambizioso) sia stato gradito.
Detto questo, iniziamo ad esaminare velocemente questa top ten. Buona lettura.
Qui la prima parte del nostro speciale (posizioni 40-31)
Qui la seconda parte del nostro speciale (posizioni 30-21)
qui la terza parte del nostro speciale (posizioni 21-11)
- 10 GOAL (Virgin Games, Amiga 1993)
Si tratta del vero Kick Off 3. Goal è stato “partorito” da Dino Dini, autore dei primi Kick Off e Player Manager di Anco, e ne ripropone tante caratteristiche migliorandole in molti frangenti. Potenzialmente è un grandissimo gioco e merita di stare nella nostra top ten.
Il controllo di palla, vero marchio di fabbrica del gioco, è stato migliorato notevolmente, ed il fatto che i giocatori avessero caratteristiche differenti dava ancora più spessore al game-play. Con un po’ di pratica si poteva riuscire a fare di tutto col pallone, inventando serpentine spettacolari e giocate “artistiche” che facevano esaltare e risaltare il “talento” anche dei giocatori più lenti, dotati però di un controllo di palla eccellente. C’era anche un nuovo sistema per i calci di punizione con puntamento che ricordava quello visto in Striker.
Dal punto di vista tecnico, il gioco presentava alcuni potenziamenti grafici con sprites più grossi e più fluidi, animazioni più complesse, velocità più marcata, dettagli sulle varie superfici più visibili, zoom, e due visuali dall’alto. La prima, classica con multi-scrolling verticale; l’altro con visuale a multi-scrolling da destra a sinistra, alla Kick Off 1 su Commodore 64 per intenderci ma sempre con vista dall’alto.
Era anche possibile modificare i nomi e le maglie delle varie squadre personalizzandole a proprio piacimento.
Tutto magnifico ma… unica nota e dobbiamo dirlo perché comunque non possiamo esimerci: la scarsezza dei portieri. Unico neo di quello che sennò sarebbe arrivato più in alto nella nostra top ten. Rimane tuttavia uno di quei giochi da provare e riprovare per assaporarne il gusto.
- 9 Microprose Soccer (Commodore 64, Amiga, 1988)
Sia ben chiaro: stiamo parlando della versione per Commodore 64, perché quella su Amiga è da dimenticare. Si tratta, assieme ad Emlyn Huges International Soccer che è in 16ma piazza in questo speciale, del miglior gioco calcistico per l’8 bit di casa Commodore, almeno a nostro avviso. I motivi? Semplice: divertente, giocabile, godibile, con un grado di sfida elevato e con tanti tocchi da ricordare.
Il gioco, realizzato da Jon Hare, fondatore di Sensible Software, è stato il precursore per Sensible Soccer e per la sua serie. Visuale dall’alto con giocatori ben disegnati ed ottimamente animati. Ma non finisce qui. Il gioco offriva, la possibilità di scegliere un particolare effetto, chiamato “Banana Shoot”. In sostanza, una versione “arcade” dell‘Aftertouch di Kick Off 2. Proprio così: era possibile fare tiri e passaggi ad effetto.
Non è soltanto questo (e già basterebbe) a rendere Microprose Soccer degno di questa nostra personalissima top ten. Il titolo aveva un’altra caratteristica che sarebbe stata (re)introdotta (per poi sparire misteriosamente nell’arco dei tempi da Fifa 07). Si tratta del tempo dinamico.
Tramite opzione era possibile scegliere se durante la partita sarebbero cambiate le condizioni climatiche. Ebbene, era possibile che nel bel mezzo della partita arrivasse un temporale o una leggera pioggerellina. E questo non era soltanto un abbellimento grafico, ma influiva pesantemente sul game-play dato che il controllo di palla, dei tiri, dei passaggi e delle scivolate ne era pesantemente influenzato. Le partite potevano iniziare col brutto tempo e finire col campo asciutto. Non dimentichiamo un’altra piccola finezza grafica sul replay istantaneo.
Dopo un gol, alcune volte si riavvolgeva il nastro e le immagini disturbate erano talvolta visualizzate in bianco e nero per poi ritornare a colori durante la riproduzione.
Indimenticabile anche il gioco presente nel lato due del dischetto o della cassetta. Era il calcio indoor, con tutte le caratteristiche già descritte ma con l’utilizzo delle sponde.
La difficoltà era molto ben calibrata. Quatar, Usa, Giappone erano piuttosto semplici da battere, ma Nazionali come Austria, Svizzera, Uruguay erano già più toste, per non parlare di Inghilterra, Brasile, Argentina, Italia. Diverse le modalità: ricordiamo il Mondiale (con i gironi di Messico ’86 ma personalizzabile) e la bella sfida a livelli: dal Quatar al Barsile, più i campionati personalizzabili. Un signor gioco.
- 8 Pro Evolution Soccer 3 (Konami, PS2, Pc, 2003)
Cominciamo a parlare di Pro Evolution Soccer. Il terzo capitolo della serie Konami va ricordato oltre che per le indubbie migliorie alla premiata serie ed essere stato uno dei migliori titoli calcistici della scorsa generazione (PlayStation 2, Xbox), perché è stato il primo gioco che ha fatto approdare la saga su pc.
Dal punto di vista tecnico non scopriamo l’acqua calda: stile grafico molto pulito, e game-play a dir poco eccellente con una longevità stupenda data grazie anche alla presenza della mitologica Master League. Castolo, Minanda, Ivarov, Ximeles e tanti altri giocatori che tutti gli appassionati ricordano come bidoni dallo spessore infinito cominciarono a farsi “voler bene” anche dagli utenti pc.
- 7 Fifa 98 Road to World Cup (Electronic Arts, Pc, PsOne, 1997)
La stagione 1997-98 è stata memorabile per Electronic Arts. Il colosso americano riuscì a sfornare due giochi calcistici immensi. Il primo di questi fu proprio Fifa 98 Road to World Cup. Il perché è presto detto: il titolo, che aveva anche le squadre di club, permetteva di scegliere una Nazionale e farle fare il lungo cammino verso la gloria mondiale dalle qualificazioni alle finali che nel ’98 si sarebbero disputate in Francia.
Presenti pressoché tutte le rappresentative del mondo. Dalle più blasonate alle più sconosciute, di tutti e cinque i continenti. Un cammino esaltante condito da un game-play di eccezionale valore. Ottima l’intelligenza artificiale che regalava momenti memorabili con azioni degne da copertina. Come non ricordare anche la mitica introduzione filmata con la colonna sonora dei Blur autori del brano Song 2?
Chiunque ami i videogiochi di calcio, sa di cosa stiamo parlando. Presente anche la possibilità (peculiarità che in Fifa 97 era più massiccia e diretta) di giocare particolari partite di calcio a 5 indoor con l’utilizzo della sponda a patto di giocare a livello di difficoltà pro.
- 6 Kick Off 2 (Anco, Pc Ms-dos, Amiga, Atari ST, Commodore 64, 1990)
Eccoci a parlare di Kick Off 2. Non potevamo certamente esimerci. Il secondo capitolo principale della serie targata Anco ed ideata da Dino Dini è senza dubbio uno dei giochi più conosciuti e più giocati tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio degli anni Novanta.
Sinonimo di gioco calcistico su computer. Kick Off 2 ha migliorato notevolmente il predecessore facendolo quasi cadere nel dimenticatoio nonostante avesse dato il la ad una nuova generazione di titoli sul calcio.
Più veloce, decisamente più giocabile e molto divertente. Kick Off 2 fece del suo game-play il marchio di fabbrica dato che la concorrenza cominciò a prendere nota. Kick Off 2 introdusse l’Aftertouch, il tiro ad effetto più realistico rispetto al “Banana Shot” di Microprose Soccer. I modi di infilare il portiere erano infiniti. Fu uno dei primi giochi di massa con tanto di tornei organizzati da molti negozi (dal più grande al più piccolo) specializzati.
Mancava il fuorigioco che però venne aggiunto col data-disk The Final Whistle (Fischio finale) e che ridisegnava un po’ il game-play aggiungendo altre giocate, modalità e superfici di gioco. In Kick Off 2 “liscio” si giocava sul campo normale, pesante, bagnato e sintetico. The Final Whistle inoltre, metteva a disposizione, il campo innevato, il fangoso ed un altro paio di superfici. I cambiamenti, come potrete ricordare, non erano meramente visivi ma anche in termini di game-play. Ovviamente era possibile importare le tattiche di Player Manager e salvare i replay dei propri gol su dischetti vergini.
Kick Off 2, un gioco infinito in appena un dischetto.
- 5 Pro Evolution Soccer 4 (Konami, Pc, Xbox, PlayStation 2, 2004)
Se c’è un gioco calcistico dal game-play immediato e profondo, capace di regalare ore di divertimento senza frustrare per la propria difficoltà ma accompagnando il giocatore verso sfide sempre più difficili, questo è senza dubbio Pro Evolution Soccer 4. Il primo a sbarcare su Xbox. Indimenticabile la radiocronaca di Marco Civoli e Mauro Sandreani, che in certi frangenti diventava davvero irritante. Molti ricorderanno il “Mal giocata!” stridente di Sandreani.
Game-play ancora più fluido con un’assoluta libertà di fare sostanzialmente tutto, Master League sempre presente con la quale è possibile fare la propria squadra dei sogni non solo acquistando e migliorando i calciatori attuai ma attingendo anche dalle leggende che avevano comunque nomi storpiati.
Sicuramente ha portato in auge la serie che in quel periodo era senza dubbio la migliore rispetto a Fifa, carente in fase di intelligenza artificiale e game-play credibile. Cosa che in Pro Evolution Soccer 4 era presente in dose massiccia anche se i portieri avevano qualche cosa che non andava.
Escludendo questo piccolo dettaglio, PES 4 merita di diritto la sua posizione perché è sicuramente uno dei titoli più divertenti ed allo stesso tempo profondi della vecchia generazione.
- 4 Sensible World of Soccer 96/97 (Sensible Software, Amiga, Pc, 1996)
Doveroso dire che il titolo che andremo a descrivere è la summa della serie Sensible World of Soccer pubblicata nel 1994. Già immenso l’originale, l’edizione 96/97 si può considerare come il gioco definitivo per Amiga. Si tratta di una di quelle opere mastodontiche che fanno riflettere.
Come ha fatto il team di sviluppo ad includere migliaia di squadre tra club e Nazionali, migliaia di giocatori con tanto di dati essenziali e caratteristiche espresse in stelle (da mezza che voleva dire una pippettina insignificante, a 5 piene che segnalavano lo status di ipercampionegalatticodeisettemariedellatavernadipallavicino), centinaia di campionati di tutto il mondo, con tanto di quarta serie scozzese e di massimo campionato di Cipro, Malta e San Marino, infilandoli in due dischetti da 740kb?
E come sono riusciti a trasportare tutto il meglio di Sensible Soccer, migliorandone il game-play, l’intelligenza artificiale e la profondità di gioco con tanto di editor e gestione tattiche, mercato (e diverse opzioni di scambio giocatori)? Non chiedetecelo. Dovremmo contattare direttamente lo sciamano di Sensible Software.
La versione 96/97 migliorò ancora il game-play (oltre ad aggiornare le squadre principali) grazie al tiro rasoterra con effetto. Il gioco offriva infinite possibilità. La carriera durava 20 anni si iniziava con una squadra a piacere ma si potevano ricevere offerte di lavoro da altri club o dalla propria Nazionale con possibilità di convocare, una volta raggiunto questo onore, i giocatori che si desideravano.
Per quanto riguarda il game-play sul campo, si poteva sperimentare di tutto grazie all’editor delle tattiche e migliorare il famoso 5-5-5 di Oronzo Canà. I portieri erano discreti anche se soffrivano ogni tanto dei proverbiali cali di zucchero. La grafica era sostanzialmente quella vista in precedenza ma con qualche dettaglio in più. Notevole il pubblico delle curve che si alzava per esultare ad ogni gol.
Bellissima anche la possibilità di realizzare un proprio torneo decidendo tutto. Dal nome (la cosa più ovvia) alla formula, a coppe, a campionato, fino a scegliere perfino quante volte le squadre si sarebbero dovute affrontare (da una a dieci volte), in quanti gironi dividere il tutto, in quanti turni suddividere la competizione e come strutturarla, se decidere se questi turni sarebbero dovuti essere ad eliminazione diretta o procedere con altri gironi e finali secche o finali a gruppi.
Cosa dire? Infinito. Ah, non possiamo non menzionare la spettacolare colonna sonora iniziale di Sensible World of Soccer che vi riproponiamo. La stessa canzone la ritroviamo nel remake (Sensible Soccer 2006).
- 3 FIFA 11 (Electronic Arts, pc, Xbox 360, PlayStation 3, 2010)
Il gradino più basso del podio spetta a Fifa 11. Il penultimo episodio della saga calcistica di Electronic Arts diede un’ulteriore mazzata al concorrente targata Konami che col suo Pes 11, pur nettamente migliorato dal precedente, era un paio di spanne inferiore al re di quell’anno.
Fifa 11 migliorava il già ottimo Fifa 10 riequilibrandone il game-play in modo più credibile. Ridisegnando il sistema di passaggi, migliorando l’Ultimate Team, ed implementando nella modalità Professionista che permette (esiste ancora) di prendere il controllo di un giocatore e farlo diventare una stella, la possibilità di giocare da portiere.
Questo giustificava lo slogan “We are 11”. Per la prima volta in un titolo calcistico, un giocatore poteva decidere di fare il portiere e di giocare online con i propri amici in partite 11 contro 11. Ottimo anche il comportamento dei tifosi con cori e quant’altro (migliorando ulteriormente quanto iniziato anni addietro da Fifa 07). Se queste caratteristiche non sono da non ricordare…
- 2 Pro Evolution Soccer 5 (Konami, Pc, Xbox, PlayStation 2, 2005)
Qualcuno, forse, sarà sopreso. Vedere Pro Evolution Soccer 5 in seconda posizione potrebbe far storcere il muso soprattutto ai più giovani. Il motivo per cui ricopre la piazza d’onore è semplice: è il miglior gioco di calcio della scorsa generazione, ovviamente a nostro personalissimo avviso.
Il migliore (sempre a nostro avviso) in assoluto su Xbox, che nel 2006 con l’avvento della 360, non avrebbe più avuto supporto.
Realistico in ogni suo punto di vista, con una fisica veramente d’avanguardia, un game-play ricchissimo.
Il gioco venne astutamente rallentato da Konami per diventare molto più tattico (un po’ come è successo per Fifa 12). L’intelligenza artificiale raramente commetteva errori grossolani, per cui trovare la via della rete era frutto della bravura del giocatore con conseguente soddisfazione personale.
Difficilissimo segnare con tiri da lontano, sia perché la difesa era schierata in modo credibile, sia perché i portieri erano decisamente più forti rispetto al pur ottimo capitolo precedente. Forse meno divertente di Pes 4, ma decisamente più credibile.
Non si segnava mai nella stessa maniera ed anche fare un gol a porta vuota, spesso e volentieri non era così elementare. Fecero inoltre, il loro ingresso nella Master League alcuni giocatori di rilievo come Dodo, Ordaz ed altri campioni indimenticabili di cui abbiamo (volutamente) dimenticato il nome.
- 1 FIFA 12 (Electronic Arts, Pc, Xbox 360, Playstation 3, 2011)
Il re della classifica è lui: Fifa 12. I motivi per ricordarlo sono molteplici. Mettete Fifa 11 con tutte le sue caratteristiche ed aggiungetegli il Player Impact Engine, un nuovo motore fisico che permette (almeno in teoria ma come sappiamo è ancora da raffinare ulteriormente visti i tanti bug riscontrati) collisioni e conseguenze realistiche ed il Tactical Defending, solo per citare le due novità più grosse.
La prima l’abbiamo spiegata tra parentesi ed aggiungiamo che influisce anche sui vari infortuni dei giocatori che possono farsi male anche senza un fallo sanzionato dall’arbitro, o perfino da soli; mentre la seconda rivoluziona il modo di giocare. Gli atleti in campo seguiranno il portatore palla ma intervengono con contrasto o in scivolata in maniera differente dal passato quando bastava premere il tasto prescelto e mandare il giocatore in pressing automatico. Bisogna avere buon tempismo per riuscire a contrastare efficacemente il portatore di palla.
Questo migliora il realismo anche se rende decisamente più difficile difendere, ma attenzione: segnare non sarà per niente facile. I portieri sono forti, e la nuova fisica non permette di centrare la porta così facilmente come in passato.
Per la prima volta da una vita, la versione pc è identica a quella su console HD (PlayStation 3 ed Xbox 360) ed offre una grafica decisamente all’altezza e tutto il game-play e contenuti di tali versioni.
In definitiva, EA Sports (che sviluppa la serie) è riuscita a migliorare ciò che sembrava difficile fare visto che Fifa 11 è stato sicuramente uno dei migliori giochi di sempre. Irritante all’inizio, soddisfacente e fonte di goduria poi con nuove modalità online che permettono sfide sempre più allettanti e l’immancabile Ultimate Team, appendice che permette di gestire un club comprando (carte) e gestendolo nel migliore dei modi con sfide anche online. Un gioco nel gioco.