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SPECIALE "L'AMORE COSTA CARO" - Intervista a Carla Irace - Guja

Creato il 25 ottobre 2010 da Tuttosuilibri @irenepecikar
L'intervista a Carla Irace  -Leonilda Guja- Iniziamo così il nostro viaggio nel Quintin Contreras Storyteller's Private Club e nel mondo di  L'AMORE COSTA CARO
Benvenuta nel mio blog Carla e grazie per la tua disponibilità. Ci parleresti brevemente del romanzo? Intrecciando le vicende di sei personaggi il romanzo racconta del tentativo di ognuno di loro, spesso sofferto, di trovare una propria identità, di sperimentare se stessi, di dare un senso alla vita anche attraversando il difficile percorso della ricerca dell’amore: dell’Araba Fenice dell’amore ma con l’A maiuscola. Come è stato il tuo incontro con Quintin Contreras, ci racconti? Ho incontrato Quintin Contreras dalla nascita, trattandosi di mio figlio. Per me il Gatto rappresenta il cantastorie, il narratore, colui che racconta in maniera disincantata, senza giudicare, ma sapendo trasmettere le emozioni, facendo intuire i sentimenti e le pene non dichiarate, scandagliando in profondità nonostante l’apparente leggerezza del racconto. Quale messaggio si vuole trasmettere ai lettori con questo libro? Questo racconto vuole invitare il lettore ad abbassare le proprie difese e a superare le proprie paure, pur di donarsi ad un altro. Il tono ironico e qualche volta dissacrante nasconde il desiderio misto a paura che sia l’amore a vincere. Come dire: lasciarsi scorrere liberamente indifesi come l’acqua di un torrente, il peggio sono le dighe. Quale è il personaggio che senti più vicino a te, che preferisci e perché? Il personaggio che mi è più vicino e che mi rappresenta, anche per una questione di età, è Guja che con la sua apparente svagatezza nasconde il coraggio di chi prova a spezzare delle realtà prestabilite che soffocano e spengono l’immaginazione e che ha la forza di tentare il nuovo, ma sempre con leggerezza, senza drammi. Un altro personaggio che sento vero in quanto umano e  che mi intenerisce è Alfonso, così dolce ma incapace di andare oltre, di rischiare, di battersi. L’insicurezza crea la sua solitudine. Ci parleresti del tuo personaggio e del rapporto con gli altri personaggi? Guja sa comprendere e sa attendere che comprendano anche gli altri. Guja è sempre presente, Guja c’è, anche se non appare. Questo progetto è gioco e quanto fa sul serio? Non è un gioco ma un progetto che tenderebbe a creare una sinergia fra vari soggetti che amano  raccontarsi. Penso che potrebbe servire a stimolare in particolare gli scrittori esordienti. Una catena umana formata da chi ama lo scrivere e la ricerca e la curiosità del tentare nuovi percorsi… Chi è Carla Irace nella vita di tutti i giorni? Sono la madre di due figli, Marco e Luca, uno dei due è il Gatto: ho vissuto disegnando, sono diplomata arredatrice e scenografa, attualmente a riposo. Aggiungo: giocatrice di bridge e ceramista. Come è stato interagire con altri autori/personaggi e creare questo romanzo? Con gli altri autori non sempre facile ma sempre molto stimolante, è stato necessario trovare un accordo per entrare in perfetta sintonia. Abbiamo discusso, cercato e trovato incontrandoci di persona a cena o via skipe con l’Argentina. Con i personaggi un rapporto intimo e diretto.  Ognuno di loro è diventato il vicino di casa, un parente , un amico, abbiamo riso e sofferto con Alfonso, Giuseppina, zia Ceci e don Gonzalo… e li abbiamo amati, tutti. Hai altri progetti letterari nel tuo prossimo futuro? E’ stato deciso di mandare Guja in viaggio in Madagascar con il secondo marito, sembra dovrà aspettarsi di tutto un po’. Forse questa volta sarà più o meno un thriller, si vedrà…Sono state ultimate solo le prime cinque pagine. Ti ringrazio e ti saluto. Vuoi aggiungere qualcosa? Sono io che ringrazio, è stato un piacere. Un ciao.   

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