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Speciale Medici: Masters of Florence

Creato il 15 novembre 2015 da Lightman
    Speciale Medici: Masters of Florence

La presenza di Richard Madden, interprete di Robb Stark in Game of Thrones, ha entusiasmato il pubblico del Roma Fiction Fest, accorso alla presentazione della nuova serie Medici - Masters of Florence

Speciale Medici: Masters of Florence

Si è aperto con un omaggio alla democrazia e alla libertà (in riferimento ai terribili attentati che hanno scosso Parigi) da parte della presidente della Fondazione Cinema Per Roma, Piera Detassis, l'evento speciale che ha visto protagonista l'ex Robb Stark di Game of Thrones, l'attore scozzese Richard Madden, lo sceneggiatore Frank Spotnitz, la direttrice di Rai Fiction Eleonora Andreatta e i produttori di Lux Vide Luca e Matilde Bernabei. In esclusiva mondiale, il gruppo ha parlato della nuova co-produzione italo-americana (realizzata grazie al contributo di Big Light Productions e Wild Bunch) incentrata sulle vicende della famiglia dei Medici, i banchieri e mecenati della Firenze del Quattrocento, dai quali discese uno dei personaggi più influenti nel panorama culturale dell'epoca, Lorenzo il Magnifico.

Una famiglia dalla storia affascinante

Speciale Medici: Masters of Florence

Medici - Masters of Florence, però, di Lorenzo il Magnifico parlerà ben poco. I fratelli Bernabei e Spotnitz (che ha scritto anche un'altra serie presentata al Fiction Fest, The Man in The High Castle) hanno annunciato, davanti a un pubblico in visibilio per la presenza di Madden, che la serie tratterà le origini della famiglia, partendo dalle vicende familiari intercorse tra Giovanni De Medici, che sarà interpretato da Dustin Hoffman, e suo figlio Cosimo (Madden). La serie durerà otto puntate e debutterà sui canali Rai il prossimo autunno.
"Non conoscevo bene la storia dei Medici", ha detto Spotnitz, "e sono rimasto sorpreso: sapevo che erano importanti per il Rinascimento e avevano fatto da mecenati per tutte le arti. Ma non mi ero reso conto della loro influenza nell'economia mondiale. La loro pratica bancaria ha permesso il miglioramento delle condizioni di vita delle persone meno agiate e la nascita della borghesia. In realtà la serie non si soffermerà solo su questo: la chiave della storia sarà il legame padre-figlio tra Cosimo e Giovanni. E conterrà tutto: amore, intrigo, politica, assassinio, cospirazione. È davvero una bellissima storia".

Un progetto ambizioso

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Dopo la proiezione di alcuni minuti in esclusiva mondiale di una scena tratta dal primo episodio della serie, la parola passa ai produttori, Luca e Matilde Bernabei. Entrambi non nascondono le difficoltà incontrate durante la realizzazione, tuttavia dalle loro parole traspare un'ammirabile dedizione e determinazione per il progetto, da loro stessi giudicato molto ambizioso, così come un grande amore per l'Italia e la sua importanza all'interno della serie: "Milioni di persone ogni anno vanno a Firenze e si meravigliano di pitture e palazzi senza sapere cosa ci sia dietro quelle opere monumentali", ha affermato la Bernabei, "siamo quindi partiti da questa idea per parlare di chi ha inventato tutto questo: i Medici, appunto, di cui sappiamo poco. Vogliamo raccontare la storia di coloro che tra mille difficoltà sono riusciti a creare qualcosa di grande. Il linguaggio dell'audiovisivo ci permette di racontare in maniera unica tutto questo patrimonio artistico e questa grande eredità che rende gli Italiani grandi nel mondo. Abbiamo ovviamente dovuto scegliere partners come Big Lights e Wild Bunch per la realizzazione della serie, e già abbiamo ricevuto interesse da tv di tutto il mondo, dall'Australia, dalla Francia, dalla Germania, dalla Spagna, e stiamo trattando anche con gli Stati Uniti. Abbiamo avuto anche molta paura, in realtà, proprio come i Medici, quando decisero di fare qualcosa di grande e costoso che prima non esisteva. Il finanziamento di questa serie è stato complicato. È estremamente facile parlare con le tv americane ed europee, ma se poi si presentano progetti che non hanno una storia di qualità dietro, ecco, gli italiani non sono considerati. Noi siamo considerati niente perché non abbiamo un'eredità da questo punto di vista. Rispetto a questo segmento gli americani sanno che fanno serie tv meglio di noi, quindi noi dobbiamo essere più bravi e dobbiamo impegnarci di più per portare i nostri progetti all'estero. Sicuramente abbiamo alcuni temi su ci l'Italia può parlare, dire la sua. Noi ci abbiamo provato e non è detto che non ci ritorneremo, perché tutti conoscono la nostra storia, ed è piena di soggetti adattabili".

Una serie made in Italy

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" I Medici è stata girata in luoghi reali", ha proseguito Luca Bernabei, "cosa che non si fa di solito, viste le evidenti difficoltà. Ecco, direi che questa fiction ha molto a che fare con il sogno. Mettere in piedi queste produzioni dall'Italia richiede tanti soldi e tanto entusiasmo. Siamo rimasti contenti quando Frank ha accettato, i sogni si realizzano quando le persone hanno la tua stessa visione. Ci interessava davvero molto il tema del sogno, della realizzazione di qualcosa di grande. È una delle ragioni per cui abbiamo voluto fare questa serie: avere la speranza che anche in questo Paese torni l'ambizione di grandezza. Non dobbiamo aver paura di avere sogni più grandi di noi stessi". E sulla qualità del cast e della troupe con cui ha lavorato aggiunge: "Per parlare al mondo avevamo bisogno di creatività molto importanti. Ci siamo rivolti all'estero per alcuni ruoli, ma volevamo mantenere tutto il resto della creatività in Italia: la Sartoria Tirelli, ad esempio, ha realizzato i costumi, le scenografie sono state curate da Francesco Frigeri, che ha fatto The Passion con Mel Gibson. Abbiamo voluto che l'Italia fosse presente in ogni fotogramma. Quello che vogliamo è veicolare bellezza, ma pensiamo anche che per far questo siano necessari grandissimi professionisti, come gli attori americani. Senza di quelli è impossibile che questi nostri prodotti vengano visti in tutto il mondo. Quando ci siamo ritrovati solo con Dustin Hoffman per noi è stata un'emozione immensa".

Da Game of Thrones a I Medici

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È poi il turno di Richard Madden, che spiega: "Conoscevo il nome dei Medici ma nulla di più. Ho imparato molto dallo script e molto dai libri che raccontano di questa famiglia, La scrittura di Frank ha reso vive queste persone, si è letteralmente tuffato nella storia creando personaggi davvero all'avanguardia per l'epoca. Il concetto più importante della serie è che questa insegna a fare qualcosa per un bene superiore, a non occuparsi solo di se stessi e di quello che si vuole egoisticamente, siamo sempre concentrati su questo oggigiorno. Invece, è bellissimo pensare che sia esistita una famiglia come questa, che ha dedicato la propria vita a far qualcosa di superiore, che è durata centinaia di anni, che ha portato ricchezza a tutti. Noi ormai non pensiamo più così, non pensiamo più nei termini di "cosa succederà tra trecento anni?". Loro lo hanno fatto, non sono stati egoisti"
L'attore partecipa al Festival anche con un period-drama, Lady Chatterley's Lover, di cui è protagonista. Alla domanda della Detassis, che gli ha chiesto se quella per questo tipo di serie sia una sua passione naturale, Madden arrossisce, e precisa: "A me piace il period drama, in questo caso quello che mi ha attirato ne I Medici era la portata universale di questi personaggi. Amo il dramma moderno ma c'è qualcosa che mi attira nei personaggi che ho interpretato come Cosimo, che interagisce con luoghi fantastici, affreschi, dipinti, sono davvero epici! Sono cose di cui oggi non ci stupiamo più perché abbiamo computer e cellulari, ma per loro quegli affreschi erano un po' come il cinema. Alla fine ho cominciato a sognare in quel mondo, vedevo dipinti nel sonno. Semplicemente sono stati i personaggi ad avermi attirato, e poi avevano il costume. Che, come sapete, a me piace!".
A Madden viene poi chiesto di raccontare l'esperienza sul set con una produzione e una troupe italiana. L'attore, sorridendo, ha risposto così: "Da attore, non conosco i budget, ma non ha visto differenze enormi tra il set di Game of Thrones e quello de I Medici. Ho notato solo una grande differenza tra un set britannico e uno italiano, ed è che in Gran Bretagna si pianifica tutto, il minimo dettaglio, gli italiani invece non pianificano nulla, sono i migliori improvvisatori del mondo e sono i più creativi. Ogni giorno il set era sempre vivo! Gli attori italiani arrivavano sempre super preparati,con loro ho creato una famiglia britannico-italiana e ho scoperto tanto affetto tra cast e troupe, hanno praticamente creato un parco giochi in cui sarò felice di poter tornare a lavorare".
Tra gli attori italiani presenti nel cast de I Medici figureranno Alessandro Preziosi nel ruolo di Brunelleschi, Miriam Leone, Sarah Felberbaum e Alessandro Sperduti.
E a chi le ricorda che forse I Medici potrebbe assomigliare ad un'altra serie in costume, I Borgia, Matilde Bernabei risponde, patriotticamente: "Il concept di fondo de I Borgia era un Papa che andava con le donne, senza dire nulla dell'Italia. Il nostro lavoro si differenzia proprio per questo. E il concetto di "serie in costume" è una semplificazione eccessiva. Noi speriamo di aver spiegato realizzato qualcosa di ben diverso".
"Ma almeno, ne I Medici, ci saranno storie d'amore?" chiede in chiusura la direttrice di Ciak. L'ultima parola, ovviamente, spetta a un ammiccante Richard Madden: "Beh, l'unica cosa che posso dire, è che ne vedrete più di una".

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