Continua il mio ed il nostro viaggio in prima persona per ricordare, ricordarvi o farvi conoscere l’Olivetti Prodest PC 128.
La terza parte di questo speciale continua ad esplorare il mondo dei videogiochi che giravano su quello che in Francia era il MO6 della Tomson. E dopo avervi parlato del computer e di alcuni titoli veramente interessanti, continuo parlandovi dei titoli sportivi ed i giochi strani o quanto meno inusuali ed altro perché accanto a questi, c’erano giochi che ancora oggi faccio fatica a descrivere ed a indirizzare.
CALCIO, TENNIS, OLIMPIADI E SCI NAUTICO
Non che l’Olivetti fosse famoso per i suoi giochi sportivi ma annoverava alcune “perle” che meritano di essere ricordate.
- NUMERO 10 E NUMERO 10 MEXICO ’86
Il PC 128 aveva un solo gioco di calcio. Ma era firmato, mica pizza e fichi, da Le Roi Michel Platini. L’asso francese era testimonial di Numero 10 e Numero 10 Mexico ’86 che come si evince è la versione dedicata ai Mondiali di quell’anno che non portarono troppo bene all’Italia (uscita da campione del Mondo agli ottavi proprio ad opera di Platini e soci, per 2-0, ndr).
Ma come era Numero 10? Un pugno in un occhio per quanto riguarda l’aspetto grafico. Campo lunghissimo e stretto, linee del campo nere, squadra nera e squadra blu con la prima che a volte si confondeva con le righe del campo Si e no ci saranno stati 4 o 5 frame, scattosissimo e scrolling lento quanto i caricamenti attuali di Bloodborne.
Tecnicamente una pietà. L’unica cosa apprezzabile era proprio l’effige di Platini nella schermata di caricamento. Il resto è più facile farlo appartenere ai ricordi.
Il gameplay era chiaramente non eccelso ma aveva la peculiarità dei tiri ad effetto. Proprio così, per quanto fossero rudimentali ed irrealistici. Quando si effettuava una bomba ad effetto il pallone spesso e volentieri traeva in inganno il portiere. Il gioco aveva un’altra peculiarità, uno strano errore che permetteva di conquistare un calcio di rigore facendosi fare fallo nella parte bassa della propria area di rigore. E più precisamente facendosi abbattere sul lato corto (ed in basso) tra l’area di rigore e l’area piccola.
Ma era difficile da giocare per via del suo gameplay. Certo, si potevano fare i tiri ad effetto, si contrastava, si facevano le scivolate, i tiri rasoterra ed i pallonetti, ma la risposta ai comandi era un po’ lentuccia. Mesi e mesi di allenamento per risultare imbattibile, ma quanta fatica.
- GIOCHI OLIMPICI I&II
L’Atletica è la regina degli sport. In quegli anni, Epyx la faceva da padrona su C64 ed Amiga con i suoi Summer Games e Winter Games (e nel 1988 arrivarono i The Games ancor più belli e vari). Noi possessori di Olivetti Prodest PC 128 dovevamo accontentarci. Chi si accontenta gode… così così canta Ligabue.
Beh, ricordo Giochi Olimpici I&II (versione italiana di Les Dieux du Stade) che presentava in una sola cassetta ben 8 eventi. I classici 100 metri, il salto in lungo, 400 metri e salto in alto nel lato A della cassetta. Nel lato B c’erano i 110 metri ad ostacolo, sollevamento pesi, lancio del giavellotto e lancio del peso.
Gameplay non eccessivo ed, anche qui, grafica da pugno nell’occhio ma pazienza. Ricordo i tempi sui 100 metri, anche sotto i 9 secondi, mentre mi era indigesto il salto in alto mentre col salto in lungo, l’allora recordman Beamon (8,90m.) era da considerarsi quasi un dilettante.
Era particolare la visuale isometrica dei 110 metri. Grazie a questo, e ad alcuni meeting estivi scoprii l’Atletica leggera ed erano tempi d’oro con alcuni miti italiani e stranieri che ancora furoreggiavano.
- OLIMPIADI INVERNALI
Da appassionato di sport quale sono potevano mancare i giochi olimpici invernali nella mia ludoteca? Giammai. Ed ecco Olimpiadi Invernali che proiettava gli utenti ai Giochi del 1992 che in un universo parallelo si sarebbero svolti nella Savoia (in realtà, per dovere di cronaca, ricordiamo si svolsero ad Albertville, sempre in Francia, con l’Italia che si portò a casa 14 medaglie).
Posso dirvi che è uno dei titoli sportivi migliori. Unico difetto era il numero ristretto di eventi. Solo tre: salto con gli sci, salto acrobatico e pattinaggio velocità.
Molto giocabile ed era caratterizzato da un aspetto grafico piuttosto carino (interessanti le immagini statiche ma anche il riquadro, nel salto con gli sci, dove si vedeva all’ingrandimento il comportamento dello sciatore) ed un comparto sonoro che per gli enormi limiti dell’hardware era quasi quasi orecchiabile. Il gameplay era classico ma le maggiori soddisfazioni le si avevano sia dal salto con gli sci che da quello acrobatico. Ricordo ancora i menu a finestra, una novità per l’epoca, almeno sul mio Pc 128.
- SUPER TENNIS
Anche gli amanti del tennis potevano cimentarsi in un valido videogioco. Il titolo non era il massimo dell’originalità, ma Super Tennis offriva un ampio ventaglio di colpi, smash, lob, dritti, rovesci, le smorzate e questo permetteva tante alternative a seconda di come si intendeva il gioco. O di attesa, come molto spesso si fa ora, con lunghi scampi da fondo campo o più spettacolare sotto rete, che prediligevo.
Titolo molto divertente con una grafica standard per il suo genere.
- GLI DEI DEL MARE
Rientra nella categoria degli sport anche Gli Dei del Mare, titolo dedicato alle discipline acquatiche (sci nautico per l’esattezza) dove Patrice Martin (campione del mondo di figure) era testimonial grazie ad una partnership con Infogrames.
Anche qui grafica molto carina con location caraibiche molto evocative e ben disegnate (qui si vedeva che quando gli sviluppatori sapevano sfruttare quel poco che aveva il 128 riuscivano a trarre un po’ di sangue dalla rapa).
Difetto principale? Anche qui solo tre eventi: salto col trampolino, slalom e figure. Il sonoro, anche in questo caso, era un “incubo orecchiabile”. Incubo perché tecnicamente impietoso, orecchiabile perché quell’accozzaglia di bip formavano una melodia che si attaccava in testa. Non so dirvi se in bene o in male, ma tant’è.
- KARATE
Il titolo dice tutto. Chiaramente non era paragonabile ad International Karate ma aveva una buona varietà di mosse e tutto offriva un buon gameplay. Discrete le animazioni, un solo sfondo, o meglio una sola ambientazione. Pazienza. Credo sia uno dei pochi titoli su Olivetti Prodest PC128, se non l’unico, ad avere il parlato.
Le opzioni, infatti, per scegliere in quanti si dovesse giocare e quale tipo di periferica usare (joystick o tastiera) per giocare erano scandite da una voce campionata che indicava le nostre preferenze. Inoltre al termine dell’incontro (a squadre composte da 4 karateka ciascuno) c’era una musichetta in stile giapponese. Una litania, tutto sommato efficace ed a tema con quanto proposto.
ALCUNI GIOCHI PARTICOLARI
L’ho scritto nel titolo ed ecco cosa ricordo personalmente. Un gioco che secondo me deve essere presente nella ludoteca di un nostalgico Olivetti è senza dubbio Macadam Bumper, Super Flippard ed altri.
- MACADAM BUMPER
Qualità e quantità in un gioco dedicato agli amanti dei flipper. Questo gioco di metà anni ’80 permetteva non solo di giocare ad una simulazione del famoso gioco ma, e per l’epoca era qualche cosa di eccezionale, di realizzare grazie ad un potente editor le proprie tavole.
La cosa bella dell’editor era la possibilità di personalizzare da zero ed in diversi dettagli il proprio flipper dei sogni per poi salvarlo su cassetta e giocarlo con amici. Sinceramente mi fece fare buone figure con i fortunati (ed invidiati) commodoristi (o commodoriani?).
Piastre bonus, bumper, ostacoli ma anche i punti da assegnare ad ogni passaggio della biglia in quella determinata parte del flipper e la possibilità di scegliere tutto. Macadam Bumper donava ore di gioco interessanti e dava sfogo alla fantasia. Un titolo da ricordare a priori anche in altre versioni, figuriamoci sul piccolo (grande) Olivetti Prodest PC 128.
- SUPER FLIPPARD
Contrariamente a quanto possa sembrare dal titolo, Super Flippard non era un gioco sui flipper. L’obiettivo era quello di percorrere più strada possibile con una biglia su un tapis rulant ricca di insidie nel tentativo di abbattere i birilli.
Grafica colorata, concetto vecchio quanto il cucco ma era un titolo che, personalmente, mi ha fatto passare belle ore. Lo ricordo con piacere in questo speciale.
- LUCKY LUKE NITROGLYCERINE
Ci avessi capito molto. Ma fa sempre piacere parlare di Lucky Luke, uno dei miei cartoni animati preferiti (bellissimi ricordi legati alle maratone televisive su Italia Uno nelle domeniche di metà anni ’80).
Un action adventure diviso in cinque parti con una grafica carina. Vi riporto la descrizione ufficiale del gioco:
Le avventure del famoso cow boy solitario, che si ispirano al nuovo di “Nitroglycerine” contenente cinque episodi di vario stile, vi vengono proposte con questo programma: Episodio 1 (avventura): Presentazione della missione. Episodio 2 (azione e avventura): Smottamento sulle rotaie. Episodio 3 (azione): Combattimento in città. Episodio 4 (riflessione): State in guardia… Episodio 5 (avventura): L’arrivo degli indiani.
- BLITZ
L’Olivetti aveva anche un gioco di scacchi: Blitz. Era distribuito in cartuccia ed era l’unico titolo in questo formato che avevo. Grazie a questo imparai a muovere i pezzi di questo straordinario gioco. Dire di avere imparato a giocare è una parolona, ma a muovere i pezzi no, si può tranquillamente dire. Anche perché ricordo un clamoroso scacco matto da parte della CPU in appena 27 secondi.
Nulla da dire sul piano tecnico: con la classica scacchiera e pezzi in 2d. La particolarità, oltre ad essere un giochino niente male, stava nella possibilità di editare le situazioni, una sorta di editor di scenari, dove si potevano piazzare i pezzi a proprio piacimento e tentare di fare scacco matto o di difendersi.
- CLASSIQUE 1-2
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C’erano anche delle raccolte con conversioni Arcade più o meno convincenti. Si chiamavano Classique ed in Italia ne uscirono 2. Solo grazie al sito Docmoto, fonte di tantissimo materiale fotografico di questo speciale, sono venuto a conoscenza di altre due collezioni uscite, evidentemente, solo in territorio transalpino.
- Nel primo si trovavano i cloni di Space Invaders, di Pac-Man e di Breakout. I nomi, oggettivamente improponibili, ve li ricordo erano: Invasori, Ghiottone e Scoppi Infernali.
- Nel secondo c’erano Penggo, Arnold (Snake) e Grand Prix.
- DAKAR 4×4
Erano due titoli dedicati alla mitica Parigi-Dakar, una delle corse più affascinanti di sempre. C’erano due giochi identici ma differenziati soltanto dal fatto che si guidava un 4×4 o una motocicletta.
C’era una piccola parte di strategia perché ci si doveva preparare per il viaggio scegliendo un numero limitato di pezzi di ricambio e cibo.
- SPIX
Un po’ orrido perché graficamente non offriva nulla, Spix era incluso nel kit base in omaggio col nostro computer dei sogni. Il concetto, però, era interessante: intrappolare Spix attraverso l’unione delle linee raggiungendo una certa percentuale di occupazione dello schermo.
Più avanti, tra la fine degli anni ’80 e l’inizio degli anni ’90 i giapponesi seppero fare amare questo concetto di gioco in tutto il mondo grazie a Gals Panic nel quale si dovevano intrappolare Ragni giganti ed altri mostri mentre ogni tratto di territorio conquistato permetteva di mostrare procaci e simpaticissime ragazzine sempre meno vestite.
- FANTOME CITY
Titolo ambientato nel Vecchio e selvaggio West. In pratica una sorta di sparatutto in prima persona ma senza che si parli di 3d chiaramente.
Grazioso, ma nulla più. Ripetitivo (ma era ovvio). Fu uno degli ultimi giochi, se non l’ultimo, che acquistai prima di passare al C64.
- SCARFINGER
Chiunque abbia avuto un Olivetti Prodest PC 128 ed abbia avuto il Kit Base, sa di cosa sto parlando. Scarfinger era uno dei titoli in regalo col computer.
Uno strano intruglio suddiviso in due sezioni: una di guida a bordo di una moto cercando di percorrere la distanza di 15 km per raggiungere la meta stando attenti ad evitare di uscire fuori strada o di finire sulle trappole come mine e bidoni e raccogliendo quante più armi possibile.
La seconda parte era composta da una sessione in cui si doveva sparare (utilizzando le varie munizioni raccolte in precedenza), fino a distruggere le porte che difendono gli otto reattori. Si faceva questo, quindi, per otto volte e si catturava il cattivone Scarfinger che si era barricato nella sua isola (beato lui) nel Mediterraneo. Noi, nei panni dell’Egregio Agente Segreto 006, avevamo il compito di fermarlo. Le raccomandazioni erano chiare: essere cauti e fare in fretta…
IL RESTO ALL’ULTIMA PUNTATA
E chiudo qui questa terza parte. Nell’ultima, vi anticipo, farò una sorta di recap mettendo complessivamente i titoli più belli ed i più brutti. Un gran finale, quindi, senza dimenticare una sessione che ho deciso di dedicare sui giochi che ho conosciuto grazie all’emulazione.
Prima però vi lascio a questa slide con altre copertine.
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