Un'immagine che attacca duramente il premier Erdogan
Il mondo politico turco è scosso dallo scandalo di corruzione che sta colpendo il governo, esponenti dell'Akp e uomini d'affari legati al premier Recep Tayyip Erdogan. Le inchieste e il conseguente scontro tra esecutivo e magistratura hanno alla base il conflitto con il predicatore islamico Fetullah Gulen e la sua potente organizzazione, che da sostenitori dell'ascesa politica dell'Akp e del suo leader sono diventati negli ultimi anni loro acerrimi avversari.Il terremoto politico che rischia di travolgere il premier e il suo partito avviene all'inizio di un anno molto importante, che vedrà la Turchia andare al voto in marzo per le elezioni locali, in agosto per quelle presidenziali e successivamente per quelle politiche. Per il momento l'opinione pubblica turca resta sostanzialmente a guardare e i sondaggi indicano una flessione del consenso per Erdogan e l'Akp (iniziato all'epoca delle proteste per Gezi Park) che resta comunque il partito di maggioranza relativa.
Tutto questo mentre restano irrisolte diverse questioni politiche e istituzionali interne e in uno scenario internazionale (quello che va dal nord Africa all'Asia centrale passando per il Medio Oriente) estremamente complesso, instabile e denso di inconginte in cui la Turchia è uno dei protagonisti. Uno scenario agitato dal conflitto in corso all'interno del mondo islamico e in particolare nella famiglia sunnita.
Per cercare di capire quello che sta accadendo e immaginare la possibile evoluzione nei prossimi mesi, la trasmissione propone le opinioni di Alberto Tetta, giornalista e collaboratore da Istanbul dell'agenzia TMNews, e Fabio Salomoni, ricecatore presso la Koc Universitesi di Istanbul, la relazione su costituzione e democrazia in Turchia tenuta dal professor Andrea Gratteri nell'ambito del convegno "La Turchia come attore globale e regionale" svoltosi presso la SIOI il 16 dicembre, e un passaggio del forum sulla politica internazionale con il ministro degli Esteri Emma Bonino svoltosi a Radio Radicale il 27 dicembre.
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