Jonathan Maxwell Coetzee è uno scrittore sudafricano di narrativa in lingua inglese. Nato nel 1940, è docente universitario di letteratura inglese, saggista e traduttore. Come scrittore è ritenuto uno dei più significativi esponenti del post-colonialismo. Il suo primo romanzo, Terre al crepuscolo (1974) tratta il tema della violenza del colonialismo e dell'imperalismo occidentale, argomento privilegiato anche per i romanzi successivi. Con La vita e il tempo di Michael K (1983) vinse il Booker Prize, bissato con Vergogna (1999) che lo fece apprezzare in tutto il mondo. In La vita degli animali (1999), libro a metà tra saggio e romanzo, espone il suo pensiero a favore dei diritti degli animali. Coetzee si distingue anche per qualche esperimento metaletterario: il già citato Foe, che riprende la vicenda con protagonsita Robinson Crusoe, e Il maestro di Pietroburgo, su uno spunto proveniente da Dostoevskij, nel quale elabora il lutto per la morte di un figlio. Ha scritto anche un'autobiografia - più o meno fittizia - in serie, che consta attualmente di tre volumi. Nel 2013 è uscito il suo ultimo libro, The Childhood of Jesus, ancora inedito in Italia. Dal 2006 è cittadino dell'Australia, che ha più volte criticato per le norme antiterroristiche - similarmente a quelle statunitensi sotto l'amministrazione Bush -, paragonandole al regime di apartheid in Sudafrica.
A suo avviso, per essere un uomo della sua età, cinquantadue anni, divorziato, ha risolto il problema del sesso piuttosto bene". È la prima frase di "Vergogna", e chi la pronuncia, il professor David Lurie, quel problema non l'ha risolto affatto. Non a caso, una sera Lurie invita a casa sua una studentessa e la seduce. Costretto a lasciare la professione, Lurie si rifugia da sua figlia, in campagna. Qui potrebbe trovare la pace, e invece trova altra violenza, quella che tre sconosciuti esercitano sulla ragazza. Lurie vorrebbe denunciarli, ma sua figlia si oppone, sostenendo che il pericolo con cui i bianchi convivono è il prezzo da pagare per avere diritto alla terra.
La Recensione
Un uomo, docente universitario, si macchia dello scandalo di una relazione, percepita come non consenziente, con una sua studentessa. Esiliato dall'ambiente accademico e marchiato a vita, viene accolto nel rifugio agreste della figlia. Finché si ritrova a fare i conti con un altro stupro, un altro senso di colpa e un altro senso di vergogna.
Questa, a voler essere brutali, la trama del romanzo. La vergogna, come metro di giudizio di un'esistenza allo sbando, come irriducibile forma di rapporto tra i due sessi, tra le generazioni, tra un padre e una figlia.
Vergogna è un libro da Nobel, lo si percepisce nelle pagine, tra le righe: una scrittura asciutta, fredda, che lascia però intravedere il vociare di un Sudafrica sempre in bilico, sospeso tra vecchio e nuovo, tra la legge del sangue e legge dell'onore.
C'è qualcosa, però, che non mi ha del tutto convinto, che mi spinge a lasciar un giudizio sospeso, un senso di inafferrabile che però si accompagna al disappunto. Una storia per nulla piacevole, che si fa seguire solo perché senti che ha qualcosa da dire - eppure alla fine tace, sorprendentemente tace, macchiandosi della stessa ignavia dei personaggi, che non reagiscono, non si smuovono, non comunicano, non commentano.
Un romanzo-specchio, i cui punti di forza coincidono con le debolezze. Anche a voler tralasciare contenuti e messaggi, la scrittura di Coetzee non viene in aiuto, troppo fredda, grigia, priva di colore. Per quanto sia rimasto incuriosito da questo primo contatto con Coetzee non posso dire che mi si piaciuto particolarmente.
Giudizio:+3stelle+
Articolo di Tancredi
Dettagli del libro
- Titolo: Vergogna
- Titolo originale: Disgrace
- Autore: Jonathan Maxwell Coetzee
- Traduttore: G. Bona
- Editore: Einaudi
- Data di Pubblicazione: 2005
- Collana: Super ET
- ISBN-13: 9788806174507
- Pagine: 234
- Formato - Prezzo: Brossura - 12,00 Euro