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Preparatevi a stravolgere l'idea che vi eravate fatti di lui. Franco Forte ci presenta il vero Nerone, principe di splendore e perdizione...
Prezzo di copertina: € 20,00Formato: RilegatoPagine: 504Lingua: ItalianoEditore: MondadoriData di uscita: 29/03/2011Generi: Romanzi e Letterature, Romanzo storico
È da poco spuntata l'alba quando la levatrice accoglie dal grembo di Agrippina il piccolo Nerone. Nonostante sia un freddo giorno di gennaio, il cielo è terso e il sole illumina il neonato mentre si trova ancora nell'abbraccio della levatrice. Non c'è alcun dubbio, l'auspicio è quanto mai favorevole: Lucio Domizio Enobardo - Nerone, come vuole la madre - è un predestinato. Erediterà la forza e lo splendore del sole e guarderà gli uomini dall'alto senza calcare la terra con i talloni, così come accade agli imperatori. La profezia però non è conclusa: Nerone regnerà, ma al suo destino luminoso si accompagnerà un'ombra lunga di delitti e di sventura.
Questo contrasto di buio e di luce, di splendore e miseria sarà il tratto distintivo del suo carattere e della sua vita, perché nessun personaggio è stato più misterioso, affascinante, temuto e odiato di Nerone. E nessun personaggio è stato più controverso. Raggiunto il potere per merito della madre Agrippina, che uccise il marito Claudio per fare posto al figlio, Nerone nei primi anni del suo impero dà corpo alle speranze che lo vogliono diverso dalla madre, pronto a diventare, sotto la guida del filosofo Seneca, un saggio imperatore.
Ma il suo destino vuole altrimenti. Concluso il celebre quinquennium Neronis, tutto precipita e in breve le ombre del suo carattere sembrano emergere con violenza, fino al grande incendio di Roma, di cui si vocifera sia il mandante e sulle ceneri del quale costruisce la Domus Aurea - la più ricca, strabiliante e azzardata dimora imperiale di tutti i tempi.
Con passione e competenza, Franco Forte illumina di una luce nuova il personaggio di Nerone - non più pazzo sanguinario, come lo vuole la tradizione, ma innovatore di costumi e precursore della politica-spettacolo, secondo le interpretazioni più recenti -, restituendoci con la vividezza dei migliori romanzi storici un indimenticabile racconto dell'imperatore che si credeva il dio Apollo e incantava le folle con la sua arte di citaredo e cantante. E, sullo sfondo, dipinge fin nei dettagli più minuti una Roma imperiale animata da pulsioni, passioni, intrighi, che contraddistinguono il periodo dal 54 al 68 d.C. come quello della crescita più contraddittoria, ma anche più spettacolare, nella storia dell'Urbe.
Franco Forte è nato a Milano nel 1962, giornalista professionista, scrittore, sceneggiatore e consulente editoriale, ha pubblicato i romanzi "Roma in fiamme" (Mondadori 2011), "I Bastioni del Coraggio" (Mondadori 2010), "Carthago" (Mondadori 2009), "Operazione Copernico" (Mondadori 2009), opzionato da Dino De Laurentiis per una riduzione cinematografica, "La Compagnia della Morte" (Mondadori 2009), "La stretta del Pitone" (Mursia 2005), “Il figlio del cielo”(Mondadori 2000), “L’orda d’oro” (Mondadori 2000), da cui ha tratto anche uno sceneggiato TV su Gengis Khan prodotto da Mediaset. Sempre nel 2000 ha pubblicato “China Killer” (Marco Tropea Editore), un thriller di ambientazione milanese dai toni forti. Il suo esordio risale al 1990, con il romanzo “Gli eretici di Zlatos” (Nord). Nel 1996 ha pubblicato la raccolta di racconti “Chew-9” (Keltia Editrice). Per Delos Books ha pubblicato “Il Prontuario dello scrittore”, un manuale di scrittura creativa per gli autori esordienti, giunto alla sesta edizione e il saggio "Come partecipare ai premi letterari (e vincere)" insieme a Fabrizio Bianchini. Nel 2002 con Solid è uscito il romanzo “Ombre nel silenzio”, scritto insieme a Luigi Pachì. Come antologista ha curato i volumi “Fantasia”, “Horror Erotico” e “Cyberpunk” (Stampa Alternativa), “Terzo Millennio” (Avvenimenti), “Strani giorni” (Mondadori) e “I mondi di Delos” (Garden). Ha tradotto dall’inglese “Aristoi” e “Metropolitan” (Mondadori) e "L'era del flagello" (Delos Books) di Walter Jon Williams, “Meglio non chiedere” di Donald E. Westlake (Marco Tropea Editore), "Il segreto dei Donovan" di Frederik Pohl (Delos Books), "La guerra dei robot" di Harry Harrison (Delos Books) e, dal tedesco, “Q come Caos” di Falko Blask (Il Saggiatore).
Per Mediaset è autore per le serie TV "Distretto di Polizia" e "RIS: Delitti imperfetti", e ha scritto la sceneggiatura del film TV "Giulio Cesare".
Come giornalista collabora a diverse importanti testate ed è direttore responsabile delle riviste "Writers Magazine Italia", "Robot" e "Delos Network", il network di siti di Delos Books.
«Tuo figlio regnerà. Sarà lui il prossimo imperatore.»Agrippina si sentì inondare da un fiotto di soddisfazione, ma cercò di nasconderla quando si accorse che l’espressione di Locusta era solenne, come se non avesse terminato la profezia.«Cos’altro devi dirmi?» le chiese.Locusta la fissò. «Nerone ucciderà sua madre» rivelò alla fine.«Mi uccida pure» affermò convinta. «Purché regni.»
È così che veniamo catapultati nel 54 d.C. alla scoperta dei misteri che si celano dietro lo splendore di Roma. L'avvelenatrice Locusta, al cospetto dell'imperatrice Agrippina, pronuncia le parole che segneranno il destino del giovane Nerone. Sua madre è disposta a sacrificare qualunque cosa purché lui diventi imperatore, ben consapevole di giocare un ruolo decisivo nel futuro di Roma.
Nerone ha appena sedici anni, ma è già un predestinato. Al suo fianco spiccano due figure di rilievo come il filosofo Seneca, suo tutore e il prefetto Burro, suo amico e consigliere.
Sebbene Nerone sia giovane, comincia a conoscere ciò che Roma può regalare ad un imperatore: i piaceri più sfrenati e le decisioni più ardue. Intrighi, cospirazioni e tradimenti si stringono e si rilasciano, come le spire di un serpente.
Preparatevi a dimenticare la solita storiella che vi hanno raccontato su Nerone: Franco Forte ci regala una versione decisamente accattivante e riesce a entrare nel privato di un imperatore ammantato dalla leggenda che ancora lo accompagna.
Nerone è un’autocelebrazione costante: non c'è nulla che l'imperatore non possa ottenere. Ma a far fronte ad un'ego gigantesca, Franco Forte scava più a fondo fino a svelarci il lato più intimo del princeps, da sempre immaginato come un tiranno.
Franco Forte ha ricostruito alla perfezione il periodo che va dal 54 al 68 d.C., ripercorrendo le vicende storiche e regalandoci una visuale a tutto tondo. La lettura scorre e si fa più intensa grazie ad una narrazione musicale, romanzata e straordinariamente attuale. Il mito di Nerone non viene stravolto, bensì viene arricchito tenendo conto di tutti i fatti storici che già conosciamo.
Un romanzo che mi ha catturata, catapultandomi tra le mura della Domus Aurea, permettendomi di far parte degli eventi strazianti che hanno scritto la storia di questo imperatore.
Dall'amore per Poppea Sabina all'ossessione per Sporo, dalle strategie di Agrippina all'innocenza della liberta Atte, Nerone vivrà emozioni contrastanti che lo porteranno ad una fine triste ma gloriosa.
«Hai visto, madre?» ridacchiò tra sé.«Volevi che tuo figlio diventasse il più grande fra i Cesari? Ebbene, io sono andato molto oltre».
Durata della lettura: una settimana e mezzoBevanda consigliata: vino mielatoEtà di lettura consigliata: dai 21 anniVoto: 9 e mezzo
IL ROMANZO DI ROMA
La Storia della città eterna, dalla sua fondazione alla caduta dell’impero, sarà raccontata da sette grandi scrittori di romanzi storici, con la straordinaria supervisione, letteraria e scientifica, di Valerio Massimo Manfredi, autore riconosciuto in tutto il mondo come uno dei massimi scrittori di romanzi storici.
Si tratta a tutti gli effetti di nove romanzi indipendenti, ognuno dedicato a un evento o a un epoca della millenaria storia di Roma, ognuno raccontato in forma romanzata ma con straordinaria attenzione ai particolari, alle ambientazioni, al contesto storico del momento.
I
IL RIBELLE
II
CARTHAGO
III
IL MAGO E L’IMPERATRICE
IV
SPARTACO IL GLADIATORE
V
L’AQUILA DI SABBIA E DI GHIACCIO
VI
DANUBIO ROSSO
VIIROMA IN FIAMME
VIIIIL SOLE INVINCIBILE
IXIL SANGUE DEI FRATELLI Per completare degnamente questo speciale, non poteva mancare l'intervista di Tiffany's a Franco Forte...
Buongiorno Franco e benvenuto da Tiffany’s.Il 29 marzo è uscito il tuo ultimo romanzo dal titolo Roma in fiamme - Nerone, principe di splendore e perdizione, che sta ricevendo ottimi consensi dal pubblico. Ci racconti com’è nato questo libro?Fa parte della Storia di Roma di Mondadori, ed è un tassello fondamentale della straordinaria epopea della più affascinante civiltà che ci sia mai stata. All’interno di questa ricostruzione letteraria, non era possibile tralasciare la figura più controversa e criticata di ogni tempo: Nerone. Un imperatore di cui nessuno ha mai avuto il coraggio di riportare in forma narrativa le gesta, tanto complesse quanto contraddittorie. Dato che a me piacciono molto le sfide, e visto che la figura di Nerone è stata rivalutata alla luce delle nuove interpretazioni delle fonti storiche, ecco che mi è venuto naturale propormi per affrontare la storia di questo imperatore. Una proposta che è stata accolta con grande entusiasmo da Mondadori.
La tua scelta di scrivere un romanzo storico implica un lungo lavoro di ricerca, da dove provengono le tue fonti?È la parte più difficile, faticosa e lunga da realizzare. In media, se per scrivere un romanzo storico mi ci vuole un anno di lavoro, almeno sette mesi sono dedicati solo alla ricerca e allo studio delle fonti storiografiche, il che significa partire dal web per le nozioni più generiche e poi approfondire sui testi degli storici, acquistando tonnellate di libri, frequentando biblioteche e andando sul posto, quando possibile. Al termine di questa vera full immersion in tutti gli aspetti del mondo e dei personaggi che devo ricreare, e dopo che dettagli, curiosità e aspetti più generali sono stati ordinati in un file nel mio computer, comincio a scrivere, e alla fine mi rendo conto che di tutto il materiale che ho raccolto sì e no ne userò un dieci per cento. Credo sia questo il vero segreto del buon romanzo storico: non lasciare nulla al caso, prepararsi al massimo prima, e poi evitare di essere leziosi e pedanti (e cattedratici) infarcendo il libro di tutto quello che si è appreso, perché altrimenti si rischia di scrivere non un romanzo ma un trattato di storia.
Quali sono dunque queste fonti?Quelle classiche, cioè Svetonio, Tacito e Dione Cassio, e poi i tanti storici revisionisti che hanno reinterpretato queste fonti per calibrarle con il loro contesto. È noto, infatti, che Svetonio, Tacito e Cassio Dione erano avversi a Nerone per appartenenza a una casta sempre in conflitto con l’imperatore, e quindi i loro resoconti e i loro giudizi su Nerone vanno presi con le pinze e contestualizzati.
Il tuo romanzo è fedele alla storia o presenta anche una parte di finzione?Non c’è nulla di finzione, è tutto basato su quanto dedotto dagli storici e dagli archeologi. A parte, naturalmente, le trame più fini del tessuto narrativo, che per ovvi motivi sono parto del lavoro dello scrittore. Per di più, gran parte di questo romanzo è visto direttamente dal punto di vista di Nerone, il che significa uno sforzo immane per cercare di “immedesimarsi” in questo personaggio e farlo emergere nella maniera più credibile possibile dalla carta.
Il mito incendiario di Nerone resta dunque invariato?Assolutamente no. O meglio: dipende. Le fiamme ci furono davvero, rasero al suolo tre quarti di Roma, e Nerone ebbe una parte di primo piano assoluto. Ma non come incendiario, non come causa della devastazione, bensì l’esatto opposto: è stato grazie a lui e a certe sue coraggiose idee (come quella di abbattere una parte della città per frapporre una linea tagliafuoco all’avanzata dell’incendio) che alcuni quartieri di Roma si sono salvati. E la ricostruzione edilizia avvenuta dopo l’incendio, non era solo votata alla celebrazione della sua gloria, con la costruzione della famosa Domus Aurea, bensì a un’idea di rinnovamento edilizio capace di scongiurare il ripetersi di disastri come quello del 64 d.C. Il problema è che in questo modo Nerone dovette scontrarsi con la classe patrizia, che era proprietaria dei tuguri in cui si ammassavano migliaia di persone in affitto, e che erano una fonte di reddito enorme ma anche la principale causa del pericolo di incendi.
Quanta importanza ha avuto Agrippina in questa storia?È la donna che ha caratterizzato tutta l’infanzia di Nerone, che l’ha fatto arrivare al trono, che ha cercato di governarlo e strumentalizzarlo per i propri fini (arrivando anche a circuirlo sessualmente, quando ha capito che il figlio si stava allontanando da lei), ed è senz’altro la vera responsabile delle “turbe” di Nerone, che hanno condizionato il suo modo di vivere, di pensare, di agire e di comportarsi. Insomma, il classico Deus ex machina che ha avvitato la molla che ha fatto scattare le peggiori pulsioni all’interno di colui che per 14 anni è stato l’uomo più potente del mondo.
Cosa ti ha emozionato di più di questo libro?La scrittura, naturalmente, con l’atto di immedesimazione in un personaggio tanto folle quanto affascinante come Nerone. Un moderno sociopatico convinto di essere un grande artista che arrivò a dimenticare di essere imperatore pur di dare ascolto al suo desiderio di cambiare Roma attraverso una grandiosa rivoluzione culturale.
Puoi svelarci quali sono i tuoi progetti futuri?Sono troppi per elencarli tutti. Dico solo che ho già consegnato a Mondadori il mio prossimo romanzo, che sarà un thriller ambientato nella Milano del 1500 (una sorta di spin-off di “I Bastioni del Coraggio”), che a luglio uscirà in Segretissimo la seconda avventura del mio mercenario d’acciaio, Stal, e che nella seconda metà di quest’anno sarò in libreria con un altro libro firmato a quattro mani con un’altra autrice, di cui però non posso svelare ulteriori particolari.
Da parte ti tutto lo staff di Tiffany's ti ringrazio per la tua disponibilità e professionalità. Spero di poterti intervistare nuovamente con l'uscita del tuo prossimo romanzo!Ciao e grazie per l’ospitalità.
CON L'OCCASIONE VI RICORDO LA PRESENTAZIONE DI ROMA IN FIAMME DI DOMANI:
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XOXO,Annie