Visto che lo “steampunk” sta finalmente prendendo piede in Italia anche noi di Sognando Leggendo abbiamo deciso di dedicare uno “Speciale” alla nuova uscita – edita Dalai editore – che tratta proprio questo genere.
I libri di Gail Carriger, di cui “Soulless” è il primo della saga e anche l’opera d’esordio dell’autrice, hanno in poco tempo conquistato i lettori e scalato le vette delle classifiche americane dei libri più apprezzati dai lettori e dalla critica. In Italia noi Blogger lo abbiamo atteso con ansia e trepidazione, la speranza di vederlo tradotto in italiano non ci ha mai abbandonate e infatti… Alla fine le nostre speranze sono state ripagate!
Per tutti gli amanti di Jane Austen, dell’epoca vittoriana e delle figure fantastiche come licantropi e vampiri, ebbene, non potete perdere il 29 Marzo l’uscita di questo romanzo!
Soulless, un romanzo che, cito testualmente, parla vampiri, lupi mannari e parasole!
«Soulless ha tutto, il delicato charme di un parasole vittoriano e tutta la forza pungente di un parasole segretamente rinforzato con ottone ed abilmente maneggiato. Estasiante.»
New York Times Bestselling Author
Gail Carriger;
Gail Carriger ha esordito con Soulless, primo romanzo con protagonista Alexia Tarabotti, inserito da «Publisher’s Weekly» nella lista dei migliori libri del 2009. Un successo consolidato dal secondo e dal terzo volume della serie, Changeless e Blameless, di prossima pubblicazione per BCDe.E’ una donna davvero unica, con una smodata passione per l’epoca vittoriana e i parasoli, in una parola: adorabile!Sito: http://gailcarriger.com/
Sito della Casa Editrice in cui potete vincere una copia del libro: http://blog.bcdeditore.it/2011/03/soulless/
Pagina Facebook: http://www.facebook.com/profile.php?id=100002273202566&sk=wall
Serie di Alexia Tarabotti;
1. Soulless (isbn:9788860739230)
2. Changeless
3. Blameless
4. Heartless
5. Timeless
I primi tre romanzi sono già stati pubblicati mentre il quarto e il quinto sono in fase di stesura. Non sappiamo se l’autrice abbia deciso o meno di continuare, per il momento la saga si considera conclusa al quinto libro.
Titolo: Soulless
Autore: Gail Carriger
Serie: Saga di Alexia Tarabotti, Vol.1
Edito da: Dalai Editore
Prezzo: 17,90€
Genere: Adult Fantasy, Steampunk, Vampiri, Urban Fantasy, Licantropi, Storico vittoriano
Pagine: 320 p.
Voto:
Trama: Nella Londra di fine Ottocento, uomini, vampiri e lupi mannari hanno imparato a convivere, ma questo non vuol dire che l’esistenza della giovane Alexia Tarabotti non sia piena di problemi. Innanzitutto non ha un’anima, un bello svantaggio se si vuole trovare marito. Suo padre è morto e, per aggiungere sfortuna alla sfortuna, era pure di origine italiana! Quando un vampiro l’aggredisce – uno sgarbo imperdonabile all’etichetta – e lei lo uccide con il suo inseparabile ombrellino parasole, le cose sembrano davvero precipitare: la regina Vittoria in persona manda l’inquietante Lord Maccon (un lupo mannaro volgare e trasandato) a svolgere le indagini. Ma non è finita: la popolazione di vampiri di Londra inizia a essere misteriosamente decimata, e tutti sembrano ritenere Alexia colpevole. Chi vuole incastrarla? Riuscirà la ragazza a sfruttare a proprio vantaggio l’impermeabilità ai poteri soprannaturali di cui gode essendo senza anima? O i suoi guai non sono ancora finiti? Senz’anima incrocia paranormal romance e romanzo vittoriano, steampunk e storie di vampiri. Londra non è mai stata così divertente.
Recensione:
Prendete una donna dalle forme giunoniche, la lingua sferzante, un naso non propriamente alla francese e ancora nubile all’età di ventotto anni: avrete la composizione base di Miss Alexia Tarabotti, la protagonista di “Soulless“. Se a questo aggiungete un po’ di sangue italiano, un ombrellino parasole nero assolutamente dalla punta d’argento e che la suddetta Miss Tarabotti è, a tutti gli effetti, senza un’anima, potrete immediatamente capire che le premesse di questo romanzo sono tutt’altro da sottovalutare.
Una zitella dal carattere indipendente in epoca vittoriana, un branco di vampiri, licantropi fra le forze dell’ordine e scienziati (completamente pazzi!) alle prese con la ricerca della cura del soprannaturale… Se ancora non siete corsi a comprare questo romanzo non resisterete ancora per molto!
Miss Alexia Tarabotti è una delle eroine più incredibili e incontenibili – sotto tutti i punti di vista – che abbiamo mai avuto il piacere di incontrare. Un po’ Anita Blake (cacciatrice di vampiri dalla risposta pronta e perennemente nei guai) e un po’ Bridget Jones (single pasticciona da sempe alla disperata ricerca di un accordo con i suoi tanti difetti), Miss Tarabotti non fa altro che finire in un guaio dopo l’altro, dai quali si tira fuori grazie al suo fedele parasole dalla punta d’argento. A cominciare dalle primissime pagine del romanzo in cui si trova a doversi proteggere da un vampiro affamato completamente ignaro di ogni minima regola del bon ton. Attaccarla senza neanche chiederle il permesso! Inaudito!
Miss Tarabotti non ci pensa due volte e come le si pone l’occasione infilza il maleducato vampiro e lascia il povero Lord Cornall Maccon, licantropo Alfa, nonchè capo del Prin, a doverla coprire con i giornali scandalistici che non avrebbero di certo visto di buon occhio l’assassinio di un vampiro da parte di una zitella, sola e senza chaperon a un ricevimento di tale portata. Far uscire di testa – e dalla grazia di Dio – il povero Alfa sembra la missione di vita di Miss Tarabotti che non si risparmia in alcun caso battute, battibecchi e giochetti maliziosi che sembrano mandare in pura confusione il povero Lord che, in tutta onestà, non fa altro che correrle dietro pur di salvarla nelle sue rocambolesche disavventure fatte di rapimenti e fughe in carrozza.
Ma Miss Tarabotti sembra del tutto ignara delle intenzioni del Lord che, anzi, non fa altro che prendere per il verso sbagliato dato, si convince, che nulla potrebbe trovare in lei un bel Lord come Cornall Maccon se non un passatempo momentaneo. A torto o a ragione, a fare da “cupido” (o meglio da consigliere) ci sarà il Beta di Lord Maccon, il professor Lyall, che cerca in ogni modo di convincere Lord Maccon che Miss Tarabotti, per quanto femmina Alfa, non è assolutamente una licantropa… Vedere il forte e autoritario Lord Maccon perennemente in confusione di fronte alle reazioni di Alexia e le spiegazioni del professor Lyall è assolutamente esilarante, nonchè incredibilmente dolce!
Come è ovvio che sia partecipa a questo “cast di personaggi” anche un vampiro, non il “terzo incomodo” ma un amico, gay, assolutamente brillante e altrettanto folle e bizzarro. Lord Akeldama è uno dei personaggi più divertenti ed egocentrici dell’intero romanzo con i suoi abiti sgargianti e la sua parlata squillante e piena di vezzeggiativi assurdi.
E intorno a questo quadretto esilarante si verificano una serie di sparizioni e rapimenti che mettono in allarme Alexia e il Prim, soprattutto quando Alexia sembra essere diventata uno degli obiettivi principali dei rapitori. Cosa vorranno da lei? E come hanno scoperto il suo “dono”?
Lo stile dinamico, divertente, elegante e perfettamente ottocentesco di Gail Carriger, fanno di questa autrice una perla veramente rara e da tenere assolutamente d’occhio. Molti hanno letto, in lei, qualche riferimento alla grande Jane Austen e in effetti nel suo complesso Soulless può ricordare lo stile pieno di verve della regina del romance classico; senza ombra di dubbio questa serie entrerà nelle grazie degli amanti del genere.
La lettura del romanzo, purtroppo, risulta leggermente difficoltosa a causa dei numerosi refusi che finiscono per innervosire il lettore, soprattutto nella seconda metà del libro dove abbondano in maniera quasi preoccupante. A parte questo disagio, e un prezzo non propriamente equo al prodotto fornito (refusi, formato economico con copertina morbida…), il libro merita sicuramente un’occasione perchè, in ogni caso, non vi deluderà. L’autrice è troppo brava e geniale per non essere letta… Soprattutto se, come molti lettori, vi state avvicinando per la prima volta al genere “steampunk” del quale Soulless potrebbe essere tranquillamente considerato uno delle sue forme più delicate e meno traumatizzante.
Per rendere questo “Speciale” ancora più… particolare… Sognando Leggendo è riuscito a entrare in contatto con l’autrice, Gail Carriger, per farle qualche domanda che vi riproponiamo, tradotte in italiano, grazie al gruppo Hydra (le traduttrici del nostro blog).
Buona lettura!
1. Gentile Gail Carrier, prima di tutto ci teniamo a ringraziarla per aver concesso a Sognando Leggendo di porle qualche domanda. Direi di iniziare con una domanda piuttosto classica: le andrebbe di dirci qualcosa di lei?
Sono nata in un paesino della California da una giardiniera arrivata dalla Gran Bretagna con la mania del tè e un falegname danese che come secondo lavoro scribacchiava di filosofia. Ho passato le mie vacanze nel Devonshire e sono cresciuta con un gran bisogno di conoscere il passato e rifugiarmi in altri piccoli paesi in tutto il mondo. Da ciò l’archeologia. Ho finito col far ritorno in California con titoli di studio troppo avanzati, una fissa per il tè ereditata da mia madre, una fissa per lo scrivere ereditata da mio padre e una terribile inclinazione a gironzolare per paesi stranieri alle calcagna di affascinanti antichi artefatti trascinandomi dietro tutte le mie fisse.2. Dalle informazioni che siamo riusciti a reperire sul suo conto abbiamo scoperto che lei non si limita semplicemente a scrivere romanzi Vittoriani ma la sua è una vera e propria passione per l’epoca vittoriana e tutto ciò che la caratterizza. Può dirci come è nata questa sua passione e soprattutto cosa l’ha fatta innamorare di quest’epoca?
Amo particolarmente lo steampunk, un revival dell’estetica dell’età vittoriana. Sono arrivata allo steampunk prima di tutto come un movimento di moda . Sono da tempo fan dei vestiti vintage e dello stile gotico; lo steampunk mi ha trascinato in allegro miscuglio dei due. Inoltre l’età vittoriana coincide con la nascita dell’archeologia, perciò ho un interesse di carattere professionale nello scrivere e rivivere quel periodo. Amo molte cose di essa, dal vestire, alle maniere, alla letteratura. Nella Saga di Alexia Tarabotti mi sono divertita a prendere in giro diversi tipi di letteratura vittoriana in ogni libro: primo romanticismo, horror gotico, storie di avventura per ragazzi, tranquilli misteri stile Sherlock Holmes, e anche i diari di viaggio per signore.
3. E la sua passione per la scrittura quando è iniziata? Si potrebbe dire che è “nata” prima come lettrice o come scrittrice?
Assolutamente, spero che sia così per la maggior parte degli scrittori. Sono un’avida lettrice, una da due o tre libri a settimana nei periodi di scuola, centinaia durante l’estate. Mia madre dice che le raccontavo, quando ero bambina, il “giusto” finale per I libri che mi leggeva ad alta voce. Perfino allora quando un finale non mi piaceva avrei voluto riscriverlo.
4. Può dirci qualcosa del suo processo creativo? Ha un rituale specifico in fase creativa?
Oh, non sono affatto una persona accondiscendente quando si tratta di scrivere. Se ho un progetto da portare a termine e non devo lavorare (il mio lavoro è saltuario) scrivo dalle 2 alle 7 di ogni giorno feriale – con le pause per il tè. Il resto della famiglia, a eccezione del gatto, è abbastanza rispettoso. Ho la politica della porta chiusa, che è come dire: se la porta del mio ufficio è chiusa sono autorizzata a gettare l’oggetto più vicino a chiunque mi disturbi. Tutti hanno ormai imparato a non interrompermi, perfino il gatto.
5. Il suo primo libro “Soulless” (finalmente arrivato anche in Italia) ha riscosso un incredibile successo. Miss Tarabotti è un personaggio assolutamente fantastico nella sua imperfezione. Nessuna super eroina dalla bellezza accecante se non una lingua sferzante, un cervello svelto e un’incredibile propensione per i guai. Come è “nata” Alexia Tarabotti? Pensa che ci sia qualcosa di autobiografico in lei? Ci parli un po’ della sua “creatura”…Alexia è un esemplare di zitella con un gran numero di problemi imbarazzanti: ha del sangue italiano e si nota, legge troppo, non ha amici, ha accidentalmente ucciso un vampiro e come risultato ha un grosso lupo mannaro che la importuna. Tende a risolvere questi problemi sia colpendoli in testa con l’ombrello parasole, sia parlando, con risultati egualmente disastrosi. La sua migliore amica è incline a indossare cappelli decisamente idioti. (Alexia Character Study Board http://gailcarriger.livejournal.com/141981.html) Lei è il tipo di personaggio di cui mi piace di più scrivere – abituata ai fallimenti, che non si abbatte nei momenti di crisi, tormenta gli altri personaggi intorno a lei, e tutto ciò troppo spesso la caccia in situazioni impossibili. Potrebbe essere un po’ fastidioso per me cercare di scrivere al di fuori della visuale in cui Alexia ha portato la trama, ma lei è piena di amici, così ha degli aiuti nei momenti di disperato bisogno. Alexia potrebbe essere me? Sospetto che siamo più simili di quello che mi piaccia ammettere. Facciamo così, mi rifiuto di rispondere a domande su un terreno che potrebbe incriminarmi! In realtà, un po’ della mia personalità vien fuori in tre personaggi, uno dei quali non appare fino al secondo libro. Lascerò ai miei lettori capire quali tre.
6. Onestamente, come le è venuta in mente l’idea di creare una protagonista “senz’anima”? Non solo, senz’anima, zitella e che fosse in grado di umanizzare i soprannaturali con un semplice tocco della mano… Deve essere stata una gran bella sfida ristrutturare la genesi di figure fantastiche come vampiri e licantropi…
Ho avuto a lungo problemi con certe stramberie della storia che non sembrano mai spiegati come si deve. La più problematica di queste è: come una piccola isola con un gusto terribile per il cibo, un gusto eccellente per la roba da bere e un’inclinazione per i vestiti da checca si sia trovata improvvisamente a mettere le mani su gran parte del mondo conosciuto? Come ha fatto la Gran Bretagna a riuscire a conquistare un impero sul quale il sole non è mai tramontato? Ho deciso che l’unica risposta possibile sia che L’Inghilterra ha accettato apertamente le creature sovrannaturali, e ne ha fatto buon uso, mentre gli altri paesi hanno continuato le persecuzioni. Questo mi ha portato a postulare che la rottura di Re Enrico con la Chiesa fosse causata dall’aver accettato lupi mannari e vampiri nella società (il divorzio fu solo una scusa). Questo ha dato alla Gran Bretagna una marcia in più per risolvere situazioni complicate come vincere le maggiori battaglie all’estero o istituire una burocrazia efficiente o convincere il mondo che il cricket fosse una buona idea. Improvvisamente, tutto ha preso senso: fazzoletti da collo per coprire i segni dei morsi, il sistema reale britannico chiaramente basato sulle dinamiche del branco dei lupi mannari e la carnagione bianca va di moda perché tutti vogliono assomigliare ai trendy vampiri. Una volta decisa l’ambientazione, ho iniziato a pensare a come una persona possa diventare non morta. Dopo tutto, se vampiri e lupi mannari sono immortali, come evitare che trasformino tutti quanti e che tutti vogliano essere trasformati? Ci deve essere un controllo delle nascite. Tenendo conto di quello che sapevo sulle teorie scientifiche vittoriane, ho ipotizzato che un eccesso di anima trovata in poche persone possa aumentare il tasso di sopravvivenza. Questo mi ha portato a indagare su come si misurasse l’anima – cosa che gli scienziati americani cercavano di fare nel tardo 1800. Questo porta all’idea che alcune persone hanno troppa anima e altri che ne hanno troppo poca, o proprio per nulla. E queste persone potrebbero annullare i poteri soprannaturali. Così è nata Alexia.
7. E degli altri personaggi del romanzo, quale è stato più “difficile” da gestire? O meglio, in che rapporto è con i suoi personaggi? Fanno sempre tutto quello che vuole lei o molto spesso sono riusciti a far prendere alla storia pieghe che non si sarebbe mai immaginata?
Ho trovato molto difficile Madame Lefoux, che apparre per la prima volta in changeless. Credo perché le sue motivazioni sono spesso messe in discussione. Voglio davvero farmela piacere eppure non mi fido di lei. Trovo che alcuni dei mie personaggi escano fuori da soli, particolarmente durante i dialoghi. In genere lascio che lo facciano, posso sempre cancellare più tardi.
8. Che ci dice di Lord Akeldama? È riuscita a creare un personaggio assolutamente impossibile da inquadrare e un bel po’ bizzarro ma che, nonostante ciò, non manca certamente di fascino!
Il personaggio di cui mi piace di più scrivere. Perché è così deliziosamente divertente – tutti quell’autorità italica. Ho l’impressione che si debba solo leggerlo per capire perché.
9. Per nostra fortuna sembra che sia riuscita a sfuggire alla “maledizione del triangolo amoroso”. Cosa che, a noi lettori, non può che far piacere. Ma, dopo aver letto di Lord Maccon e il porcospino (evitiamo di creare troppi spoliers NdR), ci siamo resi conto che è riuscita anche a rendere incredibilmente “umani” anche i suoi personaggi soprannaturali. Come c’è riuscita?
Ho cercato d’immaginare diverse cose. Prima di tutto come le personalità possano cambiare quando obbligate a vivere per sempre. In secondo luogo dovrai venire a patti con la monotonia della vita in queste circostanze, dove la paura, l’amore, sensazioni perdono di valore. I vampiri, per esempio, spesso diventano ossessionati dell’estetica – in parte perché lo comprare scarpe è una delle cose rende la mia vita degna di essere vissuta! Ma non volevo che fosse disumanizzati da questi interessi, perciò alcuni di loro li ho resi un tantino scemi. I miei immortali, non importa quanto sexy, sono tutti segretamente piccole vecchie signore che fanno la maglia e spettegolano. A volte il loro sferruzzare uccide centinaia di persone con gli aghi e iI loro spettegolare cambia il corso della storia umana.
10. Il suo romanzo è riuscito a far innamorare perfino i fan della grande Jane Austen. L’aver unito vampiri, licantropi, romance vittoriano e steampunk ha creato un prodotto assolutamente originale, frizzante e sensuale. Come si sente ad essere diventata un’autrice di questo livello in breve tempo(considerando l’incredibile successo che hanno avuto anche i seguiti di Soulless nei paesi in cui sono stati pubblicati NdR) ?
Devo ancora riprendermi dallo shock. Pensavo di aver scritto solo quello che volevo, un’ampia commistione di generi, romace, urban fantasy, steampunk, storia alternativa, commedia, parodia, farsa. Se ripenso agli ultimi due anni e a tutti i cambiamenti che ha portato quell’unico piccolo libro che ho scritto per sfida a un amico, non riesco proprio a crederci.
11. Progetti per il futuro? Possiamo osare chiederle qualcosa…?
Adesso sto finendo la serie di Alexia Tarabotti, con 5 libri in totale. Sto per cominciare la serie “Finishing School”, che è ambientata nello stesso mondo della saga di Miss Tarabotti, solo 25 anni prima. Comprende una accademia localizzata in un gigante dirigibile che fluttua sopra Dartmoor nel quale le giovani lady imparano a finire tutto e tutti a seconda del bisogno. Ci sarà etica steampunk. Ci sarà spionaggio ben vestito! Ci sarà il finto cibo vittoriano. Ci saranno bassotti meccanici volanti chiamati Bumbersnoot. Sono eccitata. Il primo libro uscirà nel 2012. Spero anche di scrivere un’altra serie ambientata dopo gli eventi della saga di Miss Tarabotti.12. Bene, l’intervista è finita. La ringraziamo moltissimo per il tempo che ci ha concesso e approfittiamo per chiederle, prima di chiudere, se c’è qualcosa che vorrebbe dire o far sapere ai lettori italiani che tra qualche giorno avranno il piacere di trovare il suo primo libro “Soulless” nelle librerie…
Spero che piaccia. Mi fa piacere dire che, grazie al mio amore per l’Italia (ho fatto il mio primo scavo come archeologa in toscana in un sito etrusco) il terzo libro, Blameless, contiene l’Italia tra gli scenari.
Grazie ancora a Gail Carriger per questa divertente e bellissima intervista!
Grazie alla Dalai Editore abbiamo anche una copia in palio per il vincitore di questo Giveaways!
Per partecipare non dovete far altro che:
1. Inserire il banner riportato qua sotto nei vostri siti/blog/forum (se ne avete);
2. Compilare il Form;
3. Commentare lo speciale con un messaggio di senso compiuto. Non accetteremo partecipanti che lasciano scirtto “Ganzo, lo voglio!”; “Bellissimo lo voglio leggere!”… o altri messaggi di questa portata. Non chiediamo una recensione al libro, sia chiaro. Non siamo completamente impazziti – come molti di voi staranno pensando – ma chiediamo che venga postato un commento che dimostri che il post è stato letto e che non avete puntato unicamente alla parola Giveaways senza, magari, neanche leggere il titolo del libro messo in palio.
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L’estrazione del vincitore verrà effettuata con il sitoweb Random.org
Il Giveaways si concluderà il 20 Aprile 2011