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Specialino: Alieni contro

Da Lupokatttivo

contro tutti, contro zombies, contro avatar, contro corrente

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Sì, sto male…: vi butto lì due titolacci che non c’entrano niente l’uno con l’altro. Li segnalo. Non necessariamente consigliati. Che è roba forte (nel senso terrribbbile) del termine. Ma che poi la vedi e…oh…..BOH

Alien vs zombie (the dark lurking)

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Datato 2009, per la regia di cotal Gregory Connors, regista australiano con all’attivo un titolo. Questo.
Alien contro zombi. Solo che “Alien” (quello lì) non c’è. E gli zombi neanche.
Ci sono gli alieni mutanti (che non è proprio la stessa cosa ma vabbe’) e una struttura copiata pari pari dal piu’ classico dei videogiochi.
Si parte dal basso e si sale di piano, e di livello, un po alla volta, dentro la grande astronave che astronave non è……e grande nemmeno.
Si arriva in cima e, tendenzialmente, si potrebbe ricominciare da capo.
Poche novità ad ogni piano: corridoio, alieno-zombie, mattanza, curva, corridoio, alieno-zombie, mattanza, piano successivo.
Piace? non so.
Se amate i videogiochi a questo tipo di struttura narrativa ci sarete abituati.
Diciamo che è come guardare un amico che gioca vicino a voi.
Io alla fine mi sono divertito. Anche e soprattutto perché il design delle creature, quello degli eroi buoni e delle loro tutine nere, e quello delle ambientazioni, è fatto in maniera più che degna.
Non lo metterei tra i Blockbuster del secolo, ma ho visto decisamente di peggio.
Da tenere in (seria) considerazione per quella volta in cui sarete troppo stanchi per impugnare il pad della Playstation, ma avrete comunque voglia di videogames.

Alien vs avatars

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Alien contro Avatar. Anno domini 2011 per la “regia” di Lewis Schoenbrun (non chiedetevi chi sia costui che tanto non serve).
“Alien” e’ un poveraccio in tuta di gomma e moonboot pelosi, e Avatar e’ in realta’ Ava, donna pitturata di blu con orecchie a punta posticcie, che arriva dal suo pianeta distrutto per provare a salvare il nostro.
Ava si porta dietro il fido “Robotar”. “Robotar” bisogna vederlo per crederci.
“Robotar” rappresenta la roba piu’ deficiente che io abbia visto in quarant’anni di robe deficienti.
Il resto del film non e’ da meno, ottanta minuti di una bruttezza rara che hanno spostato verso il basso il mio termine di paragone per la definizione di stronzata.
Guardatelo a vostro rischio, io non posso e non devo consigliarlo, perche’ ne va della sanita’ mentale mia e di chi osasse avvicinarsi a cotanta nefandezza.
Detto questo sappiate che mi sono divertito come un fagiano sotto psicofarmaci.



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