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Speleologia e disabilità con la Federazione Spelologica Toscana

Creato il 09 maggio 2015 da Andrea Scatolini @SCINTILENA

Sabato 9 maggio 2015, nell’auditorium della splendida (e nuova) sede del Museo di Storia Naturale di Livorno, la Federazione Speleologica Toscana, con il patrocinio della Regione Toscana, ha tenuto una giornata di studio dedicata al delicato connubio tra speleologia e disabilità.
Gruppi speleo come l’USC Calenzano, il GS Maremmano CAI, il GSA Livorno hanno raccontato e mostrato i video delle loro esperienze. Non sono mancati gli interventi extra-toscani: lo Speleoclub Forlì, il GS Padovano con l’associazione Equilibero, lo Speleoclub Orobico e lo Speleoclub Le Nottole (da Bergamo in moto!!!) che con i loro racconti e i loro video ci hanno fatto vedere che “volere è potere” e che non è così impossibile rendere accessibile una grotta anche ad un diversamente abile. Interventi extra-speleo: Aqua Project di Firenze per la subacquea, la sezione CAI di Firenze per il tema “la montagna per tutti”, l’Unione Ciechi di Firenze per “prima esperienza di buio in grotta”, l’Associazione Spazzavento di Vicopisano (PI) con la sua esperienza con la Joëlette, la carozzella “fuoristrada”.
Non è stato trascurato l’aspetto burocratico: molto seguito l’intervento riguardante la responsabilità civile e penale di chi fa l’accompagnatore in montagna, con un occhio di riguardo per le disabilità, argomento che farebbe passare la voglia di portare chiunque in grotta, ma fortunatamente noi speleo abbiamo, tra tanti difetti, un enorme pregio: un cuore grosso così! Questi eroici speleo hanno saltato a piè pari l’ostacolo dell’”oddio, se succede qualcosa?” e hanno aperto un mondo sconosciuto e apparentemente inaccessibile a persone disabili, che per una volta hanno sostituito il puro divertimento alla terapia.
Presente anche la Asl 10 di Firenze con Paolo Cerere (speleissimo!) per parlare dell’utilità della speleologia nella montagnaterapia e l’atleta Giuseppe Comuniello per “il mondo della disabilità”.
Intervento fuori programma: Giuseppe Mancini (Pisa) per la sua personale esperienza (eroicissimo!!!) in Corchia con il nipote disabile Davide.
Mi rifaccio ad uno slogan conosciuto: speleologia? Bisogna provare! Speleologia e disabilità? DOBBIAMO provare, soprattutto noi speleo come accompagnatori, alla facciaccia di tutte le paure che ci si parano davanti per burocrazia e logistica.
La Federazione ha provveduto a riprendere l’intera giornata (senza censure, non mancheranno alcuni interventi coloriti!), a breve sarà pubblicato il video e le presentazioni dei vari interventi sul sito speleotoscana.it. Cercate comunque i video già pubblicati dai gruppi speleo su internet: vale la pena emozionarsi a vedere come ‘sti speleo si arrabattano (egregiamente!) per far passare una barella sulle proprie gambe per non far bagnare il disabile e che indossano i tacchi in grotta per scommessa!
Per l’occasione, sono stati raccolti fondi per sostenere la Fondazione Senza Frontiere Onlus, impegnata nei soccorsi della popolazione del Nepal vittima del terremoto.


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