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SpellForce 2: Demons of the Past – Recensione

Da Videogiochi @ZGiochi
Recensione del 30/01/2014

Cover SpellForce 2: Demons of the Past

PC Pegi 12 TESTATO SU
PC

Genere: ,

Sviluppatore: Mind Over Matter Studios

Produttore: Nordic Games

Distributore: Digital Delivery

Lingua: Inglese

Giocatori: 4

Data di uscita: 16/01/2014

VISITA LA SCHEDA DI SpellForce 2: Demons of the Past

Pro-1Mix RPG-RTS ben riuscito, come al solito Contro-1Adatto solo ai fan della serie

Pro-2Ottimo numero di contenuti ad un prezzo competitivo Contro-2La serie ha bisogno di rinnovamenti

Pro-3Buon comparto sonoro Contro-3Graficamente scialbo

Era l’aprile del 2006 quando SpellForce 2: Shadow Wars faceva il suo esordio sui nostri PC e da allora, nel 2007 e nel 2012, gli amanti della serie hanno potuto godere di altre due espansioni, in ordine: Dragon Storm e Faith in Destiny. Tutti ottimi prodotti, grazie al saggio mix di elementi da GdR e RTS, che però negli anni hanno evidenziato i limiti tecnici di una produzione che si trascina avanti come può, anche per la scarsità dei fondi con cui vengono portati a termine. Tale aspetto, nell’anno appena iniziato e considerando l’evoluzione incredibile che le tecnologie hanno attraversato – facendolo tuttora, mettendo in mostra anche le enormi potenzialità di prodotti indie sotto questo profilo – è proprio uno dei grossi difetti di SpellForce 2: Demons of the Past, ennesima espansione della serie a cura di Mind Over Matter Studios e Nordic Games.

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I DEMONI DEL PASSATO

Col fallimento di JoWood, avvenuto nell’aprile 2011, tante delle produzioni in mano a questo sviluppatore ed editore austriaco subirono arresti e rinvii a data da destinarsi. Tra questi la serie SpellForce, che a distanza di cinque anni dalla sua prima espansione approdava nell’estate del 2012 – ben cinque anni più tardi – con Faith in Destiny, secondo contenuto aggiuntivo previsto ben prima di quella data. A farne le spese, se non in termini di contenuti quanto piuttosto per quelli tecnici, data la scarsità di risorse a disposizione e l’evolversi delle tecnologie, sono stati i fan della serie che qualche giorno fa hanno finalmente visto arrivare anche l’ultima e terza espansione per SpellForce 2. Come gli appassionati già sapranno, si tratta di un gioco ibrido che mixa in maniera certosina le peculiarità dei giochi di ruolo con quelle degli strategici in tempo reale, ma che, essendo ancora molto legato al passato, non riesce a proporsi in maniera consona ad eventuali nuove leve o principianti del genere, sia per gli evidenti collegamenti ai predecessori, sia per tanti particolari che andrebbero rivisti, svecchiati e resi più “morbidi” e sia per il tasso tecnico di cui sopra – fattore anch’esso importante – evidentemente legato al passato e che stona non poco coi tempi che corrono. Come avveniva per Dragon Storm e Faith in Destiny, SpellForce 2: Demons of the Past ci porta a vivere una nuova campagna single-player costituita da circa cento missioni, tra principali e secondarie, all’interno di otto mondi di gioco di cui ben cinque sono di recente aggiunta. Ancorato al passato in termini narrativi – e non solo – Demons of the Past introduce anche nuove abilità ed armi, oggetti e ricompense, portandoci a vivere in prima persona gli ultimi avvenimenti in ordine temporale: Zazhut è libero e minaccia Eo. Gli Shaikan, sebbene in inferiorità numerica, non vogliono rinunciare a combattere, così tra vecchi e nuovi amici e comparse provenienti dai titoli precedenti ci dirigeremo verso il regno degli dei che sembrerebbero essere gli unici in grado di contrastare tenacemente il gran potere di Zazhut. Viaggio inutile, purtroppo, perché questi non hanno alcuna intenzione di aiutarci, quindi il destino di Eo dipenderà soltanto dalle nostre mani: raccogliere informazioni sui demoni del passato e su Zazhut saranno i primi passi da compiere, poi ci sarà bisogno di abbatterlo questo male, per sempre, ma se a dirsi sembra facile, a farsi è tutto l’opposto…

Grazie ad un breve tutorial, utile qualora i mesi o gli anni di distacco dalla serie siano stati tanti, che ci ricorderà tramite brevi video come muoverci, combattere, utilizzare al meglio gli alberi delle abilità, o come far risorgere i nostri alleati, raccogliere loot, usare la magia, costruire fattorie e così via, si rientra dentro lo stesso gioco di sempre. O meglio, si è immersi in nuove storie ed intrighi, sostenute però dallo stesso gameplay e dalla stessa interfaccia di sempre. Attenta analisi dell’inventario e dei nostri alleati, tattiche di combattimento intelligenti da usare per far salva la pelle, sistema di checkpoint non proprio elastico e la solita classicità di una serie che nel tempo ha fatto del suo “carattere ibrido” uno dei principali punti di forza e di distinzione. Immaginate una base ruolistica tipica dei classici GdR, con quest e subquest, personaggi da far crescere, ed aggiungeteci richieste di tipo strategico: dalla costruzione di fattore e fabbriche alla raccolta di materiali, per arrivare alla creazione di un esercito di validi combattenti pronti a difenderci da ogni pericolo. A ciò, aggiungete ancora tante armi, equipaggiamenti, magia e la possibilità di potenziare le proprie abilità, o di sfruttare abilità speciali utili per “risvegliare” i preziosi alleati caduti in battaglia; in poche parole stiamo parlando di SpellForce 2, quindi di Demons of the Past che ne mantiene tutte le caratteristiche aggiungendo qualcosa di nuovo qua e là, ma sostanzialmente tenendo intatta l’ossatura portante e principale della serie. Pian piano, sviluppando e migliorando sempre più la propria base e le proprie unità, saremo in grado di andare all’attacco dei nostri nemici, schierando accanto alle “normali” truppe un prezioso alleato o eroe, che potrà così diventare un vero e proprio valore aggiunto. Queste prime fasi di preparazione, pur distaccandosi e rivelandosi piuttosto diverse per velocità da quelle di un qualsiasi StarCraft, gettano le prime basi sul sistema di gioco e danno l’opportunità di farsi le prime opinioni sull’espansione, che si propone attraverso nuovi mondi di gioco, quindi mappe molto grandi, e con scontri belli tosti e difficili, che non vanno di certo incontro ai dilettanti del genere. Morire o raggiungere il game over è cosa da niente, bisognerà quindi prestare la massima attenzione in missione, delle più disparate come quelle da portare a termine senza dare allarmi, in pieno stile stealth; allo stesso tempo, andranno fatte le opportune conoscenze degli altri personaggi immersi nel mondo di gioco, grazie ai quali apprenderemo molti dettagli e potremo farci due risate grazie a dialoghi a volte spassosi ed irriverenti, piuttosto che scoprire dettagli importanti per la buona riuscita della nostra missione. Non è quindi un gioco in cui eseguire buoni fasi di combattimento equivalga ad averla vinta facilmente, anzi, e la testimonianza di ciò è una evidente varietà delle quest di gioco, che però prevedono un sol modo per essere portate a termine; fattore questo che pregiudica un po’ l’enorme sforzo fatto per rendere l’esperienza di gioco più valida possibile, anche se a far da contorno a tutto c’è un comparto grafico piuttosto antiquato.

L’offerta complessiva rimane di quelle importanti considerando che si tratta pur sempre di una “espansione” venduta a prezzo budget – molti titoli completi al giorno d’oggi non hanno nemmeno la metà di questi contenuti… – perché ad affiancare la campagna in singolo troveremo la modalità gioco libero, anche in cooperativa, quella Skirmish e Domination, e l’innesto di una nuovissima modalità Survival pensata per il divertimento in multigiocatore, nella quale dovremo sopravvivere e far fuori boss e non solo. Segno che in fondo in fondo qualcosa di nuovo è stato inserito, ma come sopra detto servirebbero migliorie ed alleggerimenti vari ad un sistema di gioco che anche nel 2014 appare troppo rigido per piacere a tutti, o quasi tutti.

Dal punto di vista tecnico, come più volte ribadito, SpellForce 2: Demons of the Past mostra il fianco. Non solo problemi di budget, ma l’engine grafico col quale SpellForce 2 fece il suo esordio nel 2006 a distanza di otto anni appare vetusto e superato; poco da fare, comunque, perché essendo contenuti sviluppati da tempo e riproposti quando possibile, dopo le grosse difficoltà di gestione degli ultimi anni di vita di JoWood, pensare ad un rinnovamento tecnico così importante appariva difficilissimo, se non impossibile. Qualcosina però poteva esser rivisto quanto meno nell’interfaccia o nelle fattezze dei personaggi in gioco, e speriamo che un eventuale SpellForce 3 rimedi a queste pecche in modo da far tornare la serie nel miglior modo possibile sotto gli occhi di tutti. Il comparto sonoro, al contrario, è ottimo, grazie ad un buon doppiaggio in Inglese e a dei brani sonori azzeccati, e se siete in ansia perché avete smarrito la vostra copia retail del primo SpellForce 2 potete star tranquilli: come per ogni espansione della serie siamo difronte ad un titolo stand alone, che non richiede i predecessori per essere giocato.

SpellForce 2: Demons of the Past – Recensione IN CONCLUSIONE
SpellForce 2: Demons of the Past è un titolo che lato gameplay ha ancora un suo perché, riuscendo ad essere stimolante ed appassionante per i fan della serie, come quasi otto anni fa, considerata anche la mancanza di tanti concorrenti. Meno, per tutti coloro che non si sono mai cimentati col prodotto e che dovrebbero farlo partendo da principio, per comprendere mano a mano le meccaniche e riuscire a mettere a fuoco i particolari di trama che vanno a formare così un quadro esaustivo. Come gli altri, non si tratta di un videogioco semplice, quindi starà a voi capirne le meccaniche e padroneggiarle al meglio ed in poco tempo, ma quel che non possiamo perdonare all'ennesima espansione di SpellForce 2 è la veste grafica che ha urgente bisogno di essere svecchiata, così come servirebbero nuove features che rinfreschino un po' un titolo che, ora come ora, rimane consigliato soltanto ai fan accaniti. Nonostante ciò, l'offerta contenutistica è ottima e giocarlo avendo le "spalle larghe" vi garantirà almeno quindici ore di intrattenimento, che se rapportate al prezzo di lancio competitivo già scontato in molti store digitali non sono affatto male, anzi! ZVOTO 6.5
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