Una pianta stupenda è morta in un angolo del nostro giardino. Era ammirata da
tutti. Ma le micidiali ‘michwa’ lentamente e invisibilmente la erosero alle radici.
Così che una notte il vento la mise a riposare per terra.
Sorpresa del mattino… e una considerazione: anche la bellezza decade, cade, e muore.
Per sostituirla ci fu donata una palma rara.
Molte speranze riponemmo anche su questa palma.
Palma che di sicuro il vento avrebbe sventolato come un fuscello.
Ma essa né cresceva ne’ moriva. Così per due anni.
Rispettosamente l’abbiamo battezzata ‘Mandela’, il famoso eroe e
sapiente presidente del Sud Africa che per parecchi anni era dentro e fuori
dall’ospedale, e che gli ultimi mesi era costantemente sul punto di morire.
Zappammo attorno alla palma, per scoprire che oltre ad essere poggiata su sassi
invece che su terreno buono le ‘michwa’ – insetti che erodono piante, porte e
finestre senza che tu te ne accorga – avevano già progredito nel loro assalto.
Abbiamo rimosso i sassi, pulita la ferita, spruzzato insetticidi e messo letame, ma
senza nessuna speranza di ricuperare la pianta.
Ogni tanto guardavo se c’erano segni di vita.
Per mesi e mesi nulla. Un bel giorno, sorpresa. Piccoli germogli cominciavano a vedersi.
Non potevo credere, ma in pochi giorni quei germogli si aprirono come un calice.
Un verde fresco-fresco. Stupendo. Vita nuovamente.
Certamente i giardinieri più volte sono testimoni di un simile ‘miracolo’ della natura.
Ma per me che giardiniere non sono, questa ‘risurezzione’ destò meraviglia e
ingenerò sentimenti e riflessioni. Diventò parabola di ciò che la pazienza e una cura
amorevole possono compiere. Una parabola di attesa e speranza.
Molte persone in vita si perdono per un periodo – come il figliol prodigo – ma poi
ritornano a casa. Che la casa sia se stessi o gli altri. E’ gioia e festa.
Beati coloro che non demordono, che sperano contro ogni speranza, che sognano anche nelle
situazioni più disperate.
Papa Francesco non si stanca di consigliare: non lasciamoci derubare della speranza.
E’ l’unica ricchezza anche del povero.
p.Giuseppe Inverardi (IMC)
da Bunju-Dar es Salaam (Tanzania)
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)