Spesometro: tutte le sanzioni amministrative per gli errori di comunicazione o per mancato adempimento all'obbligo di trasmissione telematica dei dati su operazioni rilevanti ai fini IVA.
Con la scadenza del 31 gennaio 2012, il termine ultimo per lo Spesometro – ossia la comunicazione telematica all’Amministrazione finanziaria delle operazioni rilevanti ai fini IVA di importo pari o superiore a 25mila euro effettuate nel 2010 – scatta il rischio di sanzioni per gli inadempienti ma anche per coloro che hanno comunicato dati errati o incompleti.
L’omessa trasmissione dello Spesometro o il suo invio con dati incompleti o non veritieri, infatti, comporta l’applicazione della sanzione amministrativa che va da un minimo di 258 euro ad un massimo di 2.065 euro.
Le operazioni da comunicare con lo Spesometro sono quelle riferite al periodo d’imposta 2010, come previsto dal decreto legge 78/2010.
Da precisare che in caso di dichiarazione non corrispondente al vero, per errori od omissioni, ai fini dell’applicazione della sanzione è ininfluente la presenza o meno di dolo.
La proroga al 31 gennaio per lo Spesometro era arrivata per i problemi di adeguamento tecnologico e di difficoltà operative segnalate dai soggetti titolari di partita IVA.
Ma, ha precisato l’Agenzia delle Entrate, lo spostamento del termine per la comunicazione non avrà alcun effetto sulla tempistica dell’utilizzazione delle informazioni per le attività di controllo.
La prossima scadenza legata allo Spesometro è il 30 aprile 2012: entro questa data andranno dichiarate all’erario le operazioni di importo pari o superiore a 3 mila euro (al netto dell’IVA) effettuate nel 2011 e le operazioni pari o superiori a 3.600 euro (al lordo dell’IVA) per le quali la fattura non è obbligatoria.
Ricordiamo che si tratta di uno strumento con il quale il Fisco punta a rendere sempre più efficace la lotta all’evasione fiscale, utilizzandolo per verificare la posizione reddituale di imprese e professionisti.