Nel quadro degli eventi estivi della Città di Gibellina è stata inserita la “Prima Rassegna delle Nuove Musiche di Gibellina” ideata dal Brass Group di Trapani ed istituita in sinergia col Comune di Gibellina.
QUINTETTO SONIKETE in "MUJERES, L'ASSENZA E L'ATTESA"
Formato da: Alejandra Bertolino Garcia Voce, Cajon e Harmonium; Romina Denaro Basso elettrico; Laura Bonfiglio Baile Flamenco; Silvio Natoli Oud, Viella & Chitarra classica; Fabrizio Francoforte percussioni.
SONIKETE prende il nome da "Suono, sonido" .... è uno dei gruppi più innovativi nel panorama degli stili e delle sonorità alternative e può essere annoverato tra i pionieri in questo genere. Il suono di "Sonikète" è qualcosa di più, non si tratta solamente di far incontrare il Flamenco contemporaneo con il Jazz ma è una vera e propria fusione tra questi due generi che si sposano in un’unica melodia armoniosa e coinvolgente ricreando gli stati e la densità della tipica anima Andalusa e della musica afro-americana. Il Flamenco contemporaneo si basa sulle ricerche dinamiche del gruppo nel flamenco, nella danza contemporanea , nel campo del lavoro corporeo e nella musica. Una forma espressiva del Flamenco senza perdere la struttura tradizionale della Musica, della Danza e del Canto né la sua complessa produzione ritmica ma arricchendola di Suoni particolari non usuali e non previsti nella tradizione portandoli alla nostra Epoca creando una sonorità unica per eccellenza. Nel Flamenco, sia contemporaneo che classico, centrale è la componente espressiva della danza, che rende il movimento in se stesso assolutamente unico e necessario: il corpo vive l'emozione, rendendo forma e contenuto una unità inscindibile. Il concerto, attraverso questo sublime incanto creato dalla poesia, dalla danza e dalla musica, canta un argomento attualissimo e dei nostri giorni: il mondo delle donne che è un mondo d’assenza e d’attesa. La musica iniziò con un grido che lamentava una perdita. Il grido divenne preghiera e la preghiera speranza, la speranza attesa. Nella preghiera cominciò la musica, che non può cambiare le sue origini. La vita stessa è, soprattutto quando è autentica, “profumo d’assenza”. Il canto popolare e la poesia nascono dall’assenza. Il canto ha sempre adottato come suo referente simbolico qualcosa che non esiste. Vita e poesia, possono essere, si mancanza, ma quando sono, come nel canto, desiderio di ciò che non c’è ma può esserci, che si chiede, che si vuole conquistare o rivendicare, allora nulla è perduto: la poesia diventa profezia. In questa assenza e attesa le umili anime del mondo si riconoscono. L’attesa è, soprattutto, voce e prerogativa dell’universo femminile. L’attesa canta e nel canto i suoni e le immagini si rincorrono, si attendono, s’incrociano e si abbandonano in un gioco di malinconie, capricci e sensualità. Se lo specchio riflette immagini e forme, il canto riflette l’anima, e nel canto e nel cantare la donna si riflette.