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Quindi prendiamo due piccioni con una fava, primo soddisfo il mio lato inventarista, pubblicando quest'mmagine di Matteo, e faccio contenti i Marvel Zombi che seguono il blog e la pagina facebook dello stesso.
Arriva Spiderverse!
In pratica cosa è lo Spiderverse?
Una royal rumble, nulla più, l'ennesima inutile titanica scazzottata tra personaggi Marvel, la riprova del fatto che la casa delle idee, salvando forse Hickman e la sua passione per le saghe dilatate, ha spostato il target verso un bacino di utenza più giovane. Non saprei come altrimenti interpretare il plot di questa storia che inizierà sul numero #9 della nuova serie di Spiderman e si prolungherà per un numero non ancora precisato di numeri, nel corso dei quali i tetti della New York dell'universo 616 saranno invasi da tutte o quasi tutte le versioni di Spiderman dell'universo 616 più quelli di altre realtà parallele.
Direi che lo Spiderverse, anzi Spiderman sia il personaggio più danneggiato dall'acquisizione con la Disney, per come la vedo io, nella vita dei piccoli americani da adottare dalla corporation californiana sia lo step successivo a Topolino, in pratica per come è trattato d aun pò di tempo il tessiragnatele parlo dal dopo Mefisto, sembra chiaro, almeno ai miei occhi che Peter Parker debba restare l'eterno giovincello dall'età indefinita, eterno fidanzato ed eterno nipote
Quel pessimo nano che ci ritroviamo tutt'ora al governo, a cui nel 2008 fa era stato dato il ministero della pubblica amministrazione e dell'innovazione, lo definirebbe un inguaribile bamboccione, per me invece il povero Parker è uno strumento di mercato, un adescatore per 14enni da introdurre nella fantastica casa delle idee dalle idee sempre meno originali.
Ma cosa mi turba di questo Spiderverse?
Sfiga vuole che proprio in questi giorni sono alle prese con la rilettura della trilogia dei vecchi volumi Planeta, che raccolgono le vecchie Crisi del Dc Universe, una rilettura in previsione di proporvi la lettura di uno speciale sulla Crisi sule terre infinite di Wolfman e Perez. Un tuffo nel passato, ed una rispolverata di adorabili plot narrativi come quegli universi paralleli.
Slott (IMHO) si dimostra un pessimo scrittore anche nel rapportarsi con questa inflazionatissima soluzione narrativa. Come faccio ad essere così categorico, se non ho ancora letto la storia?
Perchè da sempre le storie sviluppate con queste premesse, l'incontro di personaggi di varie realtà parellele, pretendono alla base l'esistenza di un multiverso, che senso ha, se non quello di stupire un dodicenne, fa incontrare lo decine e decine di Peter Parker dello stesso universo narrativo dislocati solo nel tempo?
Nelle interviste rilasciate da Slott, si apprende che la trama che avrà ovviamente un cattivo, il vampiro Morlun, evolve in una serie di round ad incontri nei quali i vari Parker stringono alleanze tra loro, e cominciano inspiegabilmente a menarsi...e questa è la parte più indigesta dell'intera iniziativa, a livello psicologico in cosa si dovrebbe differenziare il Parker (616) con su il costume ideato da Tony Stark a cavallo della Guerra Civile, da quello che lo ha dismesso poco dopo?
In cosa si differenzierebbe il Parker che lascia il simbionte al Baxter Building e torna a casa con una vecchia uniforme dei F4 ed in testa un sacchetto della spesa da quello che rimette la classica uniforme rossoblu? Che senso ha far combattere lo Spiderman Fondazione Futuro da quello affiliato ai Vendicatori?
Da amante delle storie basate sul concetto del multiverso ho apprezzato la miniserie Spidermen di Bendis-Pichelli, visto che parla dell'icontro tra due effettivi Spiderman diversi, potrei anche guardare con curiosità una storia in cui Peter Parker incontra O'Hara (Spiderman 2099), il suo doppio medioevale della miniserie di Gaiman, quello con le fattezze di un maiale, il piccoloMiles dell'universo Ultimates, più la pletora di personaggi tra donne ragno e cloni vari, ma quest'i nutile accozzaglia cosa dovrebbe significare?
Se non una paurosa lacuna di idee, ed un inspiegabile fiducia ad uno dei peggiori autori che il povero ragno si sia mai augurato di avere?
Ma sopratutto: il povero Dell'Otto non è stufo di prestare la sua pur invidiabile arte a certe robe così tristissime e deludenti? Dopo l'inutilissima Guerra Segreta di Bendis, l'orripilante Sex+Violence di Kyle e Yost, ora gli tocca anche disegnare stupidi teaser per stupide saghe?
Non so davvero cosa pensare.
Me ne terrò a debita distanza, d'altronde senza Superior sono vissuto benissimo, credo che vivrò tranquillamente anche senza questo Spiderverse.
Ma il lavoro di Matteo, nato per puro gioco sulla pagina Facebook del blog, quello merita davvero la vostra attenzione, e sono certo farà la gioia invece di quelli che tra voi, fottendosene altamente della mia opinione aspetta questo ennesima cinghialata di Slott.
Potete ammirare la splendida catalogazione degli Spidermen (and gilr and Woman) presenti nella tavola di Dell'Otto in HD a questo LINK
Buona Visione.
Al di la di questo, Moore aveva ragione, non mi stancherò mai di dirlo.
Baci ai pupi.
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