Parlare di sessualità ai ragazzi è complicato, ma parlare di omosessualità lo è ancora di più. E’ quello che ho pensato guardando il film ‘Billy Elliot’. Mi sono già trovata a spiegare l’omosessualità ai bambini e trovo che questo film lo faccia nel mondo più semplice: partendo dal pregiudizio, da quel pregiudizio che alla loro età fa sembrare l’omosessualità una colpa e quindi diventa l’offesa più comune tra i ragazzini.
Il Film
è un film famoso, che ha riscosso molto successo nel pubblico. E’ la storia di un ragazzino di 11 anni, William Elliot, che tutti chiamano Billy. Vive nell’Inghilterra del Nord con un padre minatore, come il fratello maggiore, la nonna anziana che soffre di frequenti amnesie. La mamma di Billy è morta e lui passa le sue giornate tra andare a scuola, occuparsi della nonna e andare a lezione di pugilato, come vuole il padre. Un giorno la palestra di pugilato viene condivisa con una scuola di danza che ha avuto difficoltà nella sua struttura. A Billy piace la musica ed è incantato dal ballo. Lo invitano a provare, lui vorrebbe ma si scontra il pregiudizio: fare il ballerino è da omosessuale, o ‘finocchio’ come dicono i ragazzini nel film. Inizialmente lo pensa anche Billy, poi lo pensa il padre quando scopre che il figlio balla e lo dice anche un amico di Billy, Anthony che si mette i vestiti della sorella quando non c’è nessuno in casa.La voglia di ballare di Billy mette chiaramente davanti al naso di tutti la differenza tra passione per il ballo e omosessualità. Non è vero che fare il ballerino non è da maschio. Billy è più forte quando balla, ha una grande energia e alla fine tutti si arrendono: Billy deve ballare e deve fare il provino per entrare nell’ambita scuola di ballo a Londra.
Arriva il lieto fine con l’ammissione di Billy nella scuola e uno squarcio sul suo futuro in cui si esibisce in un elegante teatro di Londra, il padre e il fratello vanno a vederlo e in platea c’è anche Anthony, in abiti femminili.
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Come può servire questo film per spiegare l’omosessualità ai bambini?
L’omosessualità in questo film è presentata come la conoscono i ragazzi tra coetanei, come un difetto, come una offesa. Sbagliano anche i ‘sintomi’ per diagnosticarla. E’ da lì che si parte: spesso è aver ricevuto un’offesa che non capiscono che spinge i bambini a chiedere ai genitori cosa sia l’omosessualità. C’è stupore e paura quando Billy scopre che Anthony si veste da donna e si trucca: reagisce male, sembra spaventato. Cosa accade se un compagno o un amico è omosessuale? Non si deve reagire come all’inizio, può capire di essere sorpresi ma poi deve scattare la molla del rispetto. Quando Billy parte per Londra c’è una scena che spiega la maturazione di Billy e il rispetto per l’omosessualità dell’amico: avendo capito che l’amico Anthony era innamorato di lui, lo saluta con un bacio sulla guancia. Quando il padre e il fratello di Billy rivedono Anthony da grande in abiti femminili c’è quasi gioia che finalmente anche quel ragazzo abbia trovato il modo di essere se stesso.
‘Billy Elliot’ è solo uno tanti approcci per spiegare l’omosessualità ai bambini. Sicuramente non è esaustivo, ma è un inizio secondo me. Come mamma vorrei abbattere le barriere del pregiudizio nei miei figli. Questo film insegna che non ci sono cose da maschio o cose da femmina, ma solo cose che ci rispecchiano e dobbiamo trovare il coraggio di prendercele: di fronte alla sincerità e alla passione vera anche gli altri capiranno. E’ comunque un film con scene violente, quelle in cui la polizia carica i minatori in sciopero e quelle in cui il padre di Billy picchia il fratello.
Consigliato, ma dopo i 10/12 anni. 1