Spiegare la manovra

Ho appreso del varo della quarta manovra in poche settimane quando ero ancora a Parigi e in quell’istante mi è tornato alla mente un post che lessi qualche giorno prima di partire (poi ci arrivo). Un punticino in più di Iva, un contributino maggiorato ai ricchi e la soppressione totale delle province che però – attenzione –dall’abrogazione di quelle con meno di 300 mila abitanti si è passati alla cancellazione totale (come peraltro previsto dal programma del Pdl) per via costituzionale, che aspetta e spera. Senza considerare, inoltre, che lo scopo di ridurre i costi della politica andrebbe a farsi benedire con l’idea malsana di istituire in ogni caso enti intermedi, ma tant’è. Ecco, mentre leggevo i commenti di chi sostiene di capirci, pensavo che a lambiccarcisi troppo le settimane precedenti attorno alla manovra – promossa, rimandata, bocciata e di nuovo promossa con riserva da Bruxelles – è stato uno spreco di fatica e risorse. E siccome – molti hanno già aperto le scommesse – non è neanche detto che questa sia l’ultima stesura, aveva assolutamente ragione Marioplanino quando scriveva: 
Di quelle frattaglie lì, la manovra intendo, ne parleremo poi: quando davvero sarà approvata. Fino a quel preciso istante, diffido chiunque a chiedermi opinioni in merito. E' come parlare degli alieni su Marte, o Jenna Jameson in reggicalze nere nel mio letto: la Manovra non esiste.