Come spiegare Van Gogh ai bambini? Se penso ai grandi pittori, il primo pensiero è cercare il modo per avvicinare i bambini all’arte. Spiegazioni, libri, riproduzioni, qual è il modo migliore? Sicuramente andare a vedere le opere dal vivo. Non capita tutti i giorni, ma quando c’è l’occasione è meglio non perderla. In questi giorni, fino all’8 marzo, Palazzo Reale di Milano ospita la mostra “Van Gogh – L’uomo e la terra”. Ci ha sorpresi scoprire perché questo artista è stato associato all’Expo. Voi lo sapete? Ma andiamo per gradi.
La mostra
L’esposizione rientra tra gli eventi del 125° anniversario della morte di Vincent Van Gogh. Il percorso illustra 47 dipinti che approfondiscono il rapporto di Van Gogh con la natura.
Tra le opere più famose presenti alla mostra possiamo vedere:
• l’Autoritratto del 1887
• il Ritratto di Joseph Roulin
• il Paesaggio con covoni e luna che sorge del 1889
Van Gogh e i bambini
La visita alla mostra è una occasione per spiegare Van Gogh ai bambini: accompagnarli a conoscere le opere e scoprire lo stile attraverso una audio guida impostata per la loro età, visite guidate e laboratori per le scuole. Per tutti i bambini che ne fanno richiesta c’è un guida d’eccezione: la coniglietta Miffy, disegnata dal famoso fumettista, disegnatore e illustratore olandese Dick Bruna.
La guida Miffy
La coniglietta Miffy è un personaggio noto ai bambini che l’hanno incontrata nel libri illustrati di Dick Bruna. Durante la mostra non incontrerete Miffy, ma è la guida dell’activity book che viene regalato a tutti i bambini (fino ai 10 anni) che andranno a visitare la mostra. E’ un progetto editoriale di Artkids, Arte a Misura di Bambino. Propone una breve parte descrittiva dell’opera di Van Gogh, giochi e attività legati a ciò che i bambini hanno visto.
Perché Van Gogh piace ai bambini?
Tra le opere presenti alla mostra ce ne sono molte che credevo potessero essere difficili per i bambini. Sono le prime esercitazioni, i quadri realizzati quando Van Gogh dipingeva i contadini vicino alla casa del padre. Opere apparentemente scure, se vogliamo semplificare all’estremo il giudizio ipotizzando cosa ne pensa un bambino. Nonostante i quadri esposti nelle sale seguenti rispecchino il percorso artistico dell’artista, presentando opere più colorate e vivaci, loro sono rimasti colpiti da quello che hanno scoperto ascoltando il commento delle prime opere.
“Non glielo dire, è un segreto!” si dicono tra loro mentre torniamo a casa.
“Mamma, è un segreto, ma lo dico solo a te. La guida diceva che Van Gogh non è andato a scuola e ha imparato con i libri.”
Una notizia così semplice li ha colpiti, ha reso un artista famoso più semplice ai loro occhi.
Spiegare Van Gogh ai bambini con le opere
Visitare la mostra è un modo di spiegare Van Gogh ai bambini che possiamo replicare anche a casa.
- Si propongono ai bambini le riproduzioni dei quadri più famosi, ma anche dei bozzetti per spiegare che è stato un autodidatta
- E’ importante raccontare chi era Van Gogh: gli insegnamenti dei padre hanno caratterizzato la sua produzione
- Possiamo chiedere ai bambini di scegliere il quadro che preferiscono, provando a sperimentare un percorso emotivo che li guida tra le opere
- Per capire la sua tecnica possiamo provare a colorare una delle sue opere cercando di imitarla, oppure andare a fare una passeggiata all’aperto come faceva lui e raccogliere frutti da dipingere
- Le opere di Van Gogh sono uno spunto per stimolare i bambini a osservare la natura e i suoi ritmi: come possiamo spiegare in un disegno in quale stagione siamo? quali colori useremo? quali soggetti rappresenteremo?
Il quadro che alla mostra ha colpito di più i miei figli è stato l’Autoritratto. Il grande, che ha 10 anni, è rimasto colpito dalla tecnica. Se penso che a scuola gli viene chiesto di colorare in modo leggere ed omogeneo, capisco lo stupore vedendo le pennellate. Il piccolo, che 6 anni, è rimasto affascinato di avere visto bene il volto di Van Gogh, che per l’occasione si era vestito bene!
Van Gogh e l’Expo
Eccoci a svelare il rapporto di cui parlavo all’inizio. E’ un artista che era affascinato dal ciclo delle stagioni, dai ritmi della natura. Figlio di un pastore, conosceva i passi della Bibbia in cui la natura veniva usata come metafora e li ha riportati nei suoi primi quadri: il seminatore, il pastore del gregge. Non conoscevo l’abitudine di Van Gogh a girare per i campi in cerca di nidi per dipingerli. Mi ha fatto ricordare le nostre passeggiate in montagna in cerca di qualche tesoro. La famiglia Van Gogh faceva ogni giorno una passeggiata insieme nella natura. E’ una abitudine che copierei volentieri.