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Spiegazioni

Creato il 20 gennaio 2011 da Sarinski
Dopo la vuotezza del mio ultimo post e alcuni anonimi attacchi che mi sono stati rivolti - o che ho notato essere rivolti ad altre persone ma in cui avrei potuto includermi - e che mi hanno impensierita, si impongono alcune riflessioni.

Voglio cominciare subito con una confessione:io non ho NIENTE da offrirvi. Non ho nessun particolare talento, nessuna preparazione, nessuna abilità, nessun reale sapere da tramandare e nessun segreto da confidarvi. Anche volendolo tenacemente, non potrei farvi suggere nessuna porzione di cultura.Conservo però gelosamente alcune caratteristiche, più che qualità. Sono piuttosto veloce nel comporre le parole sulla tastiera, posso farlo persino senza guardare, anche se, quando mi metto alla prova per dimostrare che realmente sono in grado di farlo, sbaglio.Mentre le sto ancora pensando, quelle stesse parole si muovono in maniera meno regolare (nulla di straordinario, credo capiti a tutti): a volte sono più veloci delle mie dita, spesso invece si imbrogliano con i miei nervi appiccicosi e si scontrano l’un l’altra come se rimbalzassero, disarmoniche e scordate, contro una parete imbottita, con un moto sempre uguale e senza traguardo. Insomma, anche per scrivere queste mie balordaggini, ci metto il mio tempo.Mi piace ridere. Sempre. E con sempre, intendo SEMPRE. Il disgraziato e certo giorno in cui perderò una persona cara vorrei che qualcuno mi facesse ridere fino ad arrivare ad altre lacrime. Fino a perdere il pensiero, perché di giorni per piangere ce ne sono sempre a pacchi. Non mi piace prendere sul serio niente, specialmente Sarinski. Mi piace prendermi gioco di chi invece, lo fa. Ho uno spirito dissacrante.Amo scrivere. In modo disperato e viscerale. Spero di riuscire un giorno a farne la mia professione, per questo mi sto impegnando, questo è il mio obiettivo e per questo è stato aperto questo blog, per scrivere. Anche se non sono troppo brava, anche se sulla mia punteggiatura si potrebbero certamente avanzare delle riserve e anche se uso in modo scriteriato gli avverbi. Adoro gli avverbi. Gli avverbi sono senza dubbio i miei preferiti, ma mi piacciono anche le altre parole. Non tutte. Per esempio: “Ditone” non mi piace per nulla e non sono nemmeno particolarmente appassionata delle parole con la lettera "G". Mi piace invece la lettera "V" e mi piace “Carota” che è secca e poi si arrotella sulla “R”. “Albicocca” invece è fatta di burro, poi diventa stridula e poi scocca. Anche “Burro” mi piace, in effetti. Non so perché mi piacciano solo i sostantivi che hanno a che fare con il cibo, ma preferisco non approfondire…Mi piace scrivere di tutto. Certo, sono sicura che se dovessi scrivere di forcelle e alettoni non me la caverei proprio benissimo, ma nemmeno mi interessa, ci sono tante altre cose di cui poter scrivere.Mi piacciono in particolare i temi sociali, come: l’aborto, i diritti umani, la religione, la politica, i costumi, le culture straniere. Da sempre non sono un'orgogliosa, ma difendo il mio profondo senso della giustizia.Resto ignorante - ma soprattutto pelosa - come un uomo di Cro-Magnon, ma non per questo mi asterrò dallo scrivere la mia opinione; prometto invece che cercherò sempre  per quanto potrò di esporla in modo accurato  (e notate a questo punto l'uso strategico del punto e virgola).Mi piace battermi come un leone per le cause che mi appassionano.Poi mi piacciono i vestiti, tanto.Mi piacciono le scarpe, gli anelli grandi e i colori scuri, ma non mi piace la moda.La moda, invero, non mi piace affatto e questo voglio che sia ben chiaro.Ma è necessario che io spieghi meglio.Intendiamoci, sono anche io una vittima dei must di stagione.Sono certa che ci siano amori grandissimi che cominciano sugli orli di un abito non ancora finito, sul fruscio della carta velina o ancora prima nella mina di una matita usata per gli schizzi. Sono sicura che ci siano persone studiose e innamorate di quest'arte, non v'è dubbio. Oltremodo, non ho paura di essere smentita quando affermo che queste persone sono preparate, competenti e assolutamente piacevoli.Non mi piace la moda che ultimamente tocco con mano e cioè quella dei Fashion Blogs. (Cheppalle).Quella moda (parola che per altro detesto) quasi sempre mi disgusta e posso dire di apprezzare davvero solo pochissimi blog.Non mi piace la settimana della moda, anzi me ne sciacquo proprio le balle, mi infastidisce persino, sebbene riconosca il lavoro svolto e la fatica investita, soprattutto di chi non appare. Non me ne frega nulla di tuuutte le ultime collezioni, nonostante ritenga di avere un certo gusto. Non mi piacciono i Baroni della moda, non mi piacciono le loro regole, le loro imposizioni, le loro ossessioni e la loro rigidità. Pupazzi.Detesto quasi tutti i loro eventi, che mi avvelenano l’umore e mi annoiano mortalmente. Non sono certo un’esperta di moda e sono onorata di lasciare questo compito a persone ben più preparate e appassionate di me ma, data la mia forte cotta per il cashmere, dico fin da ora che se mai mi saranno presentate delle occasioni anche in questo campo non esiterò un minuto, con spirito sempre critico ma anche con la consapevolezza di essere una capra, a cogliere le mie preferite.Quando, nei commenti di questo post, un lettore (ma più probabilmente una lettrice) mi ha fatto notare - con un tono sulle prime forse fraintendibile ma chiarito nel commento successivo - che  spesso mi sono definita "Fashion Blogger", quando non lo sono, e un’altra lettrice mi ha difesa dicendo che, infatti, le prendo per il culo, ci ho riflettuto un pomeriggio e ho sentito l’urgenza di spiegarmi.

Quello che ho sempre sostenuto è che sono sì una Fashion Blogger, ma in maniera imperfetta. Se a qualcuno capitasse di approdare sul mio blog e di guardarlo distrattamente, oltre al rosa stonante, noterebbe che in questo blog si parla spesso e volentieri di vestiti. Io parlo di vestiti, non di moda. Non solo non creo nulla, ma nemmeno anticiperò mai una tendenza, piuttosto la copierò, sperando di riuscire ad amalgamarla su me stessa e sui miei gusti. 
Dopo il cazzeggione dell’ultimo anno, in cui gli embrioni di questo blog sono andati alla deriva senza una direzione precisa, ho deciso di impegnarmi maggiormente perché lo devo ai molti che hanno riposto la loro fiducia, la loro ammirazione (grazie, sempre) e il loro tempo in me. Forse posterò delle foto di me stessa con i vestiti che più mi piacciono. Non so perché senta il bisogno di mostrare i miei quattro cenci, ma mi piace, sto aspettando così tanto perché non voglio postare proprio della merda (la posterò comunque, ma un po' meno merda). Se dovessi fermarmi a riflettere sul perché dovrei mettere in discussione l’intera esistenza dei Social Networks e non è questa la sede. Il mio punto è che forse, se riuscirò a farmi una foto in cui non faccio vomitare a spruzzo o delle foto non proprio orrende alle mie piccole cose (o se diventerò una maga di Photoshop per osmosi), posterò queste foto e pretendo, LO PRETENDO, che il cazzo non mi sia cagato. 
Anche qui mi spiego meglio: se scelgo consciamente di postare delle foto o di scrivere delle opinioni non posso certo chiedere solo elogi, anzi. Io sono qui per le critiche. Le critiche sono e saranno sempre bene accette, nonostante (e soprattutto) anche le più piccole mi facciano passare ore nere, perché la critica è un VALORE. Le critiche non costruttive saranno ugualmente accolte, ma non mi tratterò dal rispondere a tono alle persone informate del fatto che io non ho nessuna pretesa. NESSUNA, di nessun genere. Mi piace solo condividere alcune cose perché sono al tempo stesso mediamente vanitosa, discretamente curiosa e ancora più sola. L'insulto gratuito non è censurato, ma nemmeno impunito. Non mi sto naturalmente ancora rivolgendo all'anonima lettrice, è un discorso che volevo fare da un po', e forse riguarda più altre ragazze che me, bersagliate a mio umile parere ingiustamente. Ma che dico ingiustamente, proprio a cazzo.

Insomma, la libertà d'espressione è la pietra angolare della democrazia, ma vorrei poter postare foto di Macarons se ne ho voglia senza che qualcuno si arroghi il diritto di farmi sentire una demente (Robbina non sto parlando assolutamente di te, è solo un esempio calzante). Non è quello che si dice o scrive, è come io mi sento dopo. E non mi sento troppo bene. Mi arrabbio. Insomma, sebbene certe volte la pazienza sarebbe elegante, non ho troppa voglia di perdere tempo con gli stupidi. Ci sono già io a essere stupida per tutti. Ne avanzo. Ma, contemporaneamente, vorrei anche avere dei lettori criticoni ma intelligenti, perché io sono anche quello se no non me ne andrei in giro per i blog a sputare veleno anonimamente (coraggiosa) verso degli scemi che invece le hanno sì, le pretese.Scusatemi e graziee intendo GRAZIE-SP.S. Ci tengo a sottolineare che seppur pelosa sono sempre meno pelosa del mio più temibile avversario: il peloso mondo nemico. 


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