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Spiegazioni e Guida alla Post produzione

Creato il 24 dicembre 2014 da Paolomicunco

Come tutti i Maker sanno il lavoro continua anche dopo la stampa, infatti l’oggetto completo seppur stampato con una notevole risoluzione e precisione non sarà mai uguale ad un’oggetto/pezzo “industriale”. Ma con questa tecnica di post produzione si possono raggiungere risultati veramente buoni.

In questa prima parte vedremo come preparare al meglio la post produzione di un oggetto prodotto da una stampante 3D, ricorrendo solo a materiali reperibili in una comune ferramenta o brico center e senza nessun tipo di attrezzatura particolare, lasciando al prossimo appuntamento l’approfondimento sui materiali tecnici più specifici, ma anche più difficili da utilizzare e reperire.

Presumendo che il nostro pezzo sia in materiale plastico (ABS o PLA, ma in generale anche altri materiali), per poter procedere abbiamo bisogno di:

  • Un fondo o aggrappante in bomboletta specifico per plastica
  • Un primer riempitivo in bomboletta
  • Degli abrasivi
  • Spazzolino, guanti, stracci, mascherina

Il fondo:

Il fondo spray o aggrappante o ancorante per plastica è un prodotto che serve per preparare il pezzo all’applicazione degli strati successivi di colore o primer, garantendo la miglior adesione possibile al pezzo. Nel caso dei pezzi stampati in 3D inoltre aiuta a sigillare le eventuali microfessure tra gli strati, da cui potrebbe fuoriuscire aria e generare bolle negli strati di primer successivi.

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n genere bastano un paio di mani leggere, passate incrociando i movimenti, effettuando un paio di passate orizzontali, alternate ad un paio verticali.

Il primer riempitivo:

Il primer è il vero “strumento” di lavoro utilizzato per rifinire il pezzo e di fatto è uno stucco spray, dall’alta capacità riempitiva. Quando viene applicato, la regola principale da tenere a mente è di resistere alla tentazione di esagerare. Infatti una sola mano pesante impiegherà più tempo ad asciugare di varie mani leggere, avrà maggiori probabilità di colare e correrà il rischio, asciugandosi, di screpolarsi in più punti, rendendo inutile il lavoro e costringendo a rifare tutto da capo. Anche qua la regola è quindi di fare passate leggere, incrociate con movimenti orizzontali e verticali, intervallate a qualche minuto l’una dall’altra.

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I primer riempitivi esistono di svariate marche e con costi che vanno dai 3€ ai 12€ dei prodotti per carrozzeria. Primer di qualità migliore asciugano prima e in maniera più omogenea e risultano più facilmente carteggiabili, ma in genere, se applicato bene, anche un primer economico può dare buoni risultati. A titolo di esempio per questo tutorial è stato usato un primer generico economico.

Gli abrasivi:

Gli altri elementi fondamentali per la buona riuscita del lavoro sono gli abrasivi. Per lavorare con gli stucchi il mio consiglio è quello di utilizzare abrasivi specifici per stucchi e vernici detti anche abrasivi stearati, riconoscibili dal classico colore grigio a macchie. A differenza dei normali abrasivi per plastica e metalli (per intenderci la carta vetrata nera…), gli abrasivi stearati vanno utilizzati esclusivamente a secco e mai bagnati. Le gradazioni utili vanno dalla 120 alla 400. In genere io utilizzo 120,180,320 e 400.

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Alternativamente, se si vuole spendere qualcosa di più si può andare sulle spugne abrasive da carrozzeria. Qua le gradazioni vanno dalla 180 fino alla 2000 e possono essere utilizzate sia a secco che ad acqua. Le spugne hanno il vantaggio di permettere di lavorare agevolmente anche su superfici curve o con sottosquadri notevoli e se usate con un minimo di attenzione hanno una vita lunghissima, quindi sono un investimento che si ripaga nel tempo.

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Come procedere

Per prima cosa consiglio di dare comunque una leggera carteggiatina al pezzo, per eliminare i segni più evidenti di lavorazione, come bave, spezzoni di filamento e bolle.

La regola che vale in generale e da applicare sempre quando si carteggia è che si lavora in due fasi distinte:

Nella prima fase, quella di sgrossatura che viene effettuata con gli abrasivi di grana più grossa (nel nostro caso dal 120 al 240) i movimenti sono movimenti incrociati, ruotando di 90° il pezzo per sovrapporre le linee di carteggio.

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La seconda fase, quella di rifinitura viene fatta con gli abrasivi a grana più sottile (dal 320 in su fino alla 2000) e questa volta il movimento dovrà essere alternato ma circolare, per ridurre al massimo il rischio di graffi e segni permanenti.

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Dopo ogni fase di carteggiatura è importante, prima di applicare una nuova mano di primer, pulire approfonditamente il pezzo, aiutandosi con uno spazzolino e degli stracci puliti, eventualmente ricorrendo anche al lavaggio con acqua tiepida se ci fosse molta polvere incastrata nei punti più nascosti

Partendo dal pezzo stampato e carteggiato per rimuovere i difetti maggiori si inizia ad applicare il fondo ancorante e poi il primer a bomboletta.

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Quando si applica un qualunque prodotto a bomboletta, bisogna ricordare alcune regole:

  • la bomboletta va tenuta il più possibile verticale, a distanza di circa 20/25 centimetri dall’oggetto
  • ricordarsi di fare sempre una prova di spruzzo prima di dirigere il getto verso l’oggetto, per verificare che l’ugello sia libero e non faccia gocce
  • compiere sempre un movimento ampio e continuo che inizia prima e finisce dopo l’oggetto, senza mai fermarsi, cambiando direzione da destra a sinistra e dall’alto in basso
  • se la temperatura ambiente è bassa (sotto i 12/15 gradi) cercare di tenere al caldo la bomboletta prima di utilizzarla e agitarla energicamente per qualche minuto
  • fare diverse passate leggere, aspettare qualche minuto e ripetere, piuttosto che poche mani pesanti
  • ricordarsi di pulire l’ugello della bomboletta spruzzando un paio di volte mantenendo la bomboletta capovolta a testa in giù

Una volta che le prime mani di primer sono asciutte si può iniziare a carteggiare, tenendo d’occhio le zone più critiche, dove sono presenti i maggiori difetti da coprire.

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Nel caso si notasse che ci sono zone con difetti troppo evidenti per poter essere riempiti dal solo primer, si può decidere di ricorrere a dello stucco per carrozzieri per andare a rimediare, applicandolo con una spatolina o uno stecchino piatto. Una volta asciutto, lo stucco va carteggiato esattamente con le stesse tecniche e materiali utilizzati per il primer.

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Lo stucco, una volta carteggiato, deve essere completamente livellato e omogeneo rispetto allo strato di primer e non formare alcun gradino.

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Probabilmente sarà necessario ripetere tutta la procedura dalle 3 volte in su per ottenere un pezzo con un buon grado di rifinitura.

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Se sulla base di primer dev’essere poi applicata una colorazione consiglio di dare una leggera carteggiata con una grana sottile (500/1000) per rendere la superficie leggermente satinata. Se invece il pezzo è finito si può procedere con gli abrasivi a grana più fine (1500 e 2000) usandoli bagnati per arrivare a livelli di finitura via via sempre più lisci e lucidi.

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In questo caso il pezzo è stato completato con una colorazione successiva, che ha aderito bene alla base di primer applicato.

Nel prossimo articolo sulla post produzione vedremo nello specifico come stuccare un pezzo e come usare tecniche e materiali più avanzati.


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