Magazine Programmi TV

Spies Of Warsaw: la recensione semi-seria

Creato il 13 aprile 2013 da Nadiahoneyrider @river_inthesky

Spies Of Warsaw: la recensione semi-seriaCarissimi lettori (immaginari), rieccomi qua! Sono sicurissima che i miei sproloqui vi saranno mancati immensamente in questi giorni d’assenza. Vi dirò la verità: sono stata totalmente rapita dalla lettura di A Dance With Dragons e ho passato ogni momento libero della mia giornata davanti le pagine del caro George R.R. Martin. Se mai riuscirò a riprendermi dai traumi causatimi da quest’uomo, può anche darsi che io scriva qualcosina su questo libro, magari quando il mio unico pensiero non sarà rivolto ad escogitare metodi di tortura alternativi per costringere il ciccio panzone l’autore a muoversi con il resto della saga.  Oggi, comunque, per non farci saltare troppo i nervi, dedichiamo due paroline a Spies Of Warsaw, miniserie in due puntate basata sul romanzo omonimo di Alan Furst, prodotta da BBCFour, e sceneggiata da Dick Clement e Ian La Frenais. Come accennavo qualche post fa, adesso faremo finta che io abbia guardato questa serie con un interesse che andasse oltre il tipico “OMMIODDIO DAVID TENNANT!”, quindi ricomponiamoci e diamo il via alle danze! E’ il 1937. L’Europa cammina in punta di piedi verso la seconda guerra mondiale. Le grandi nazioni si muovono in sordina, attraverso le azioni dei servizi segreti e l’informazione militare e civile, e la Polonia è sotto la lente d’ingrandimento della politica mondiale.
Spies Of Warsaw: la recensione semi-seriaIl nostro protagonista è Jean-Francois Mercier, colonnello francese trapiantato in Polonia per spiare i movimenti dell’intelligence tedesca. Il Dottore Mercier naturalmente è il perfetto archetipo dell’eroe: coraggioso, bello col broncio, playboy dal cuor di Tuscaloosa che si scioglie come un cioccolatino davanti alla prima femmina che stuzzica il suo appetito, nonché il solito genio intelligente e perspicace circondato da una platea di semi-idioti e quindi unico in grado di capire fino in fondo la condizione bellica in cui versano i paesi europei. In queste poche parole che descrivono il protagonista si racchiude già tutto lo sviluppo dicotomico del microcosmo di Spies of Warsaw. Da un lato il colonnello attento e circospetto e la spy story d’ambientazione storica, fatta di appostamenti, congetture, indagini e intrighi internazionali; dall’altro lato l'uomo, il vedovo sciupafemmine che beve champagne e il versante romantico, costruito attorno alla figura dell’eroe e concentrato sulla storia d’amore con la bella Anna sullo sfondo di balli e serate d’alta società. Nonostante le buone premesse Spies of Warsaw non riesce a sfuggire al tarlo persistente della noia. La tensione narrativa è costantemente spezzata da una regia che tende esclusivamente ad accennare senza mai mostrare sullo schermo il fulcro vero e proprio dell’azione. Il risultato complessivo è una processione inarrestabile di spiegoni d’ogni tipo, sia visivi che narrativi, che vanno dal mucchietto di sigarette che ci racconta lo scorrere del tempo alla banalità di alcuni dialoghi assolutamente superflui e scontati. Per quanto noi fangirl apprezziamo sempre la vista di David Tennant in versione badboy che sfumazza all'angolo della strada, direi che qui si tende ad esagerare un attimino! Inesistente è anche il senso di paranoia che ci si aspetterebbe in questo momento prebellico, offuscato e neutralizzato quasi del tutto dalla messinscena della movimentata vita sociale del colonnello Mercier. L’intenzione era probabilmente quella, interessantissima, di rappresentare il contrasto tra i colori, le dinamiche e i sentimenti peculiari di un universo che si trova sulla soglia della guerra ma che è ancora in una fase di diniego e si rifugia tra balli e amoreggiamenti.  Eppure bisogna riconoscere che il bersaglio non lo si è centrato. La noia, purtroppo, è sempre in agguato e se durante la visione mi ritrovo a giocare con le nappine della sciarpa c’è qualcosa che non va. Spies Of Warsaw: la recensione semi-seria LA MIA VALUTAZIONE: 2/5 stelline


MOMENTO FANGIRL: Lo so, lo so che la settimana scorsa ho fatto un intero post di gif di Tennant sotto la doccia! Volevo solo sottolineare che...Io ho adorato Christopher Ecclestone e continuo ad amare immensamente quella piccola giraffa ubriaca che è Matt Smith but... but DAVID TENNANT WILL ALWAYS BE MY DOCTOR!!!
Spies Of Warsaw: la recensione semi-seria
Spies Of Warsaw: la recensione semi-seriaSpies Of Warsaw: la recensione semi-seria
Spies Of Warsaw: la recensione semi-seria
Spies Of Warsaw: la recensione semi-seria
Spies Of Warsaw: la recensione semi-seriaSpies Of Warsaw: la recensione semi-seria
Spies Of Warsaw: la recensione semi-seria

 HAPPY TENNANT TUESDAY!



Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog