Chissà come avrebbe reagito Pannella. Il simbolo della lotta al proibizionismo giaceva in ospedale fumandosi allegramente un sigaro dopo un intervento cardiochirurgico, mentre Renzi chiedeva all’aula un altro voto di fiducia. Questa volta, forse, anche Marco sarebbe cascato nella trappola del giovane (ex) democristiano. Ci sono caduti in tanti e il radicale, probabilmente, avrebbe allegramente lasciato da parte ogni pregiudizio pur di vedere approvata una prima norma sulla liberalizzazione della cannabis.
Alle 16, però, Pannella in aula non c’era. Non poteva, essendo stato trombato con la sua lista alle ultime elezioni. A ricordarlo, come un santo o un beato in questa giornata storica per gli anti-proibizionisti, ci pensa l’on. Lello Di Gioia (Socialisti) nel suo intervento a denuncia della “legge liberticida, che è quella Fini Giovanardi” in parte ridimensionata da una recente sentenza della Corte Costituzionale.