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Spirato Paolo Onofri, il papà del piccolo Tommy

Creato il 16 gennaio 2014 da Ilnazionale @ilNazionale
Paolo Onofri e Paola Pellinghelli, il giorno dei funerali di Tommaso

Paolo Onofri e Paola Pellinghelli, il giorno dei funerali di Tommaso

16 GENNAIO – É morto ieri Paolo Onofri, il papà del piccolo Tommaso, vittima a soli 17 mesi della tragedia che indignò l’Italia nel 2006. Il 2 marzo di quell’anno, Tommy venne rapito dalla sua casa, nella campagna parmense, da un manovale pregiudicato che aveva avuto modo di accedere all’abitazione per alcuni lavori di ristrutturazione. Mario Alessi, questo il nome del suo rapitore, sta scontando tutt’ora l’ergastolo per la morte di Tommy che, secondo quanto lui stesso confessò in seguito, sarebbe stato ucciso appena venti minuti dopo il blitz in casa Onofri. Antonella Conserva, convivente di Alessi, è stata riconosciuta complice del compagno e per questo condannata a 24 anni.

Tragedia nella tragedia, per circa tre settimane Paolo Onofri fu sospettato di aver orchestrato, in qualche modo, la scomparsa del suo stesso figlio. In un’intervista rivelò «Mi sento sotto accusa e non so perché». Poi, inaspettatamente, dalle perizie condotte su di un frammento del nastro adesivo utilizzato per immobilizzare la famiglia nelle ore del sequestro, si scoprì un’impronta digitale che ricondusse gli investigatori ad un gruppo di pregiudicati già noti alla giustizia, quindi a Mario Alessi, all’epoca 44enne. A un mese esatto dall’inizio del dramma, il 2 aprile di dieci anni fa, il corpo di Tommaso venne scoperto, su indicazione di Alessi, presso il torrente Enza, in un luogo degradato sotto un mucchio di detriti.

Tommaso Onofri

Tommaso Onofri

«Tommaso mi manca sempre più, non so come faccio ad andare avanti» aveva detto dopo qualche giorno Onofri, dando voce anche al dolore della compagna Paola Pellinghelli, mamma del piccolo. Nel frattempo, a suo carico ebbe inizio anche un’indagine per detenzione di materiale pedopornografico, che Onofri giustificò essere stato scaricato da internet nell’ambito di una sua ricerca personale sugli abusi sui minori, per la quale era intenzionato a sporgere successivamente una denuncia. Patteggiò 6 mesi di reclusione.

Con gli anni, il dolore per il destino terribile di Tommaso non si placò, ma anzi continuò a covare nell’animo di due genitori che non sapevano darsi pace. L’11 agosto 2008, durante una vacanza a Folgaria, in Trentino, Paolo Onofri venne colto da un infarto e ridotto in uno stato di coma neurovegetativo. I successivi cinque anni e mezzo li ha trascorsi senza più riprendersi, in una clinica specialistica di Fontanellato, sempre in provincia di Parma. La moglie Paola ha fatto sapere ai giornalisti che il marito ha sofferto troppo a lungo, quindi «Ora credo sia giusto lasciare in pace lui e noi».

Silvia Dal Maso

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